Seveso, disastro: dal 15 dicembre passaggi a livello abbassati qualche minuto in più
Chi si lamenta per i passaggi a livello sempre abbassati e per i lunghi tempi di attesa dovrà imparare a rassegnarsi: entro poche settimane le sbarre divideranno ancora di più la nostra città grazie all’introduzione di nuove corse tra la stazione di Bovisa e quella di Seveso. La tremenda notizia è emersa martedì pomeriggio nel corso di un incontro che si è svolto in Regione Lombardia tra i rappresentanti di Ferrovie Nord, quelli di Trenord, le istituzioni pubbliche, i comitati dei pendolari. ...
Chi si lamenta per i passaggi a livello sempre abbassati e per i lunghi tempi di attesa dovrà imparare a rassegnarsi: entro poche settimane le sbarre divideranno ancora di più la nostra città grazie all’introduzione di nuove corse tra la stazione di Bovisa e quella di Seveso. La tremenda notizia è emersa martedì pomeriggio nel corso di un incontro che si è svolto in Regione Lombardia tra i rappresentanti di Ferrovie Nord, quelli di Trenord, le istituzioni pubbliche, i comitati dei pendolari. Un’occasione per fare il punto sui nuovi lavori in programma (75 milioni di investimento complessivi lungo la tratta) e sulle modifiche degli orari. “Seveso – ha dichiarato l’ingegner
Roberto Ceresoli, direttore di Ferrovie Nord Ingegneria – è nei nostri pensieri perché è fortemente penalizzata. I lavori alla stazione di Meda, tuttavia, alla fine dovrebbero aiutarla. Al momento avrà un beneficio per l’aggiunta di bus in alcune ore della giornata, ovvero in serata quando diventerà stazione capolinea, e un peggioramento per l’aggiunta di corse”. Non un paio, che comunque appesantirebbero lo stesso la situazione: si parla di 12 treni in più nel corso della giornata. All’incirca un treno in più ogni ora che andrebbe a ridurre quella “finestra” già limitata in cui è possibile attraversare la ferrovia. Brutte notizie, insomma: e pensare che doveva essere la risposta alla domanda posta dal sindaco
Paolo Butti, che voleva sapere quali sono le soluzioni individuate per alleggerire la situazione sevesina nel medio periodo….
Roberto Ceresoli, direttore di Ferrovie Nord Ingegneria – è nei nostri pensieri perché è fortemente penalizzata. I lavori alla stazione di Meda, tuttavia, alla fine dovrebbero aiutarla. Al momento avrà un beneficio per l’aggiunta di bus in alcune ore della giornata, ovvero in serata quando diventerà stazione capolinea, e un peggioramento per l’aggiunta di corse”. Non un paio, che comunque appesantirebbero lo stesso la situazione: si parla di 12 treni in più nel corso della giornata. All’incirca un treno in più ogni ora che andrebbe a ridurre quella “finestra” già limitata in cui è possibile attraversare la ferrovia. Brutte notizie, insomma: e pensare che doveva essere la risposta alla domanda posta dal sindaco
Paolo Butti, che voleva sapere quali sono le soluzioni individuate per alleggerire la situazione sevesina nel medio periodo….
Gaetano Carro :
Tre giorni fa, per posta elettronica, inviai agli indirizzi che seguono le mie considerazioni in merito alla FERROVIA FRANTUMA SEVESO. Ritengo che sia ancora presto per dire che non mi hanno risposto. Altre volte mi hanno risposto. Poiché si tratta di pubblici dirigenti, ritengo di non aver violato nessuna riservatezza, riportando i loro nomi e cognomi: ----- Original Message ----- From: Gaetano Carro To: carlo.malugani@ferrovienord.it ; riberto.riva@ferrovienord.it ; roberto.ceresoli@ferrovienord.it ; marcobarracaracciolo@fnmgroup.it ; antonella.tiraboschi@fnmgroup.it ; norberto.achille@fnmgroup.it Sent: Friday, November 22, 2013 10:51 AM Subject: FERROVIA FRANTUMA SEVESO Egregi Signori Avvocatessa e Ingegneri, BUONGIORNO! Sono trascorsi circa 130 anni da quando fu attivata la ferrovia da Loro oggi diretta, che io definisco FRANTUMA SEVESO. Credo che allora le norme prevedessero una distanza minina di sei metri delle costruzioni dalla rotaia. I treni erano pochi (si partì con quattro al giorno!), piccoli, leggeri... il tutto compatibile con l'ambiente... e col riposo delle persone, anche se le case erano a sei metri dalle rotaie. Poi, credo nel 1980, ci si rese conto che i treni non erano più pochi, non erano più piccoli, non erano più leggeri, e la distanza rotaie edifici mi sembra che sia stata portata a trenta metri. Noi qui a Seveso abbiamo parecchi edifici a otto metri dalle rotaie; però non sono trenta. Quindi, la domanda sorge spontanea: per gli ovvi motivi di cui sopra, che indussero il legislatore a prevedere i 30 metri... si devono spostare la case dalla ferrovia, oppure la ferrovia dalle case? Oppure si deve interrare la ferrovia, o eliminarla, come fu fatto per il "GAMBA DE LEGN", che in Milano correva in superficie in pieno centro abitato? Oppure la si deve interrare come prevedeva il PRG di Seveso, adottato nel 1972 ed approvato dalla Regione Lombardia nel 1979? Il passaggio dei treni sulla ferrovia Seveso-Camnago e Seveso-Meda fanno tremare e lesionare gli edifici a otto metri di distanza (escludo che in Italia ci siano situazioni analoghe); la loro velocità a volte è pazzesca a causa dell'elevato numero di corse su ferrovia monobinario. Poiché la questione è seria e grave, anche se ufficialmente l'ARPA dice che tutto va bene, qui a Seveso, in attesa dell'interramento della ferrovia da finanziare coi fondi regionali, o dell'U.E., per ridurre i danni a chi abita sulla ferrovia, si DEVE ridurre la velocità dei convogli (a volte superano gli 80...) e sostituire i "giunti" con quelli moderni, A TESTA DIAGONALE, prima che qualcuno perda il senno e compia atti, che i giuristi definirebbero "INCONSULTI", mentre io li chiamerei "LOGICA CONSEGUENZA DELL'ESASPERAZIONE DI PERSONE NORMALI!" Di nuovo: BUONGIORNO. Gaetano Carro | domenica 03 maggio 2015 12:00 Rispondi