Seveso, evento nazionale alla Fla: rivelati i dati del satellite Planck
Evento di portata eccezionale stasera alla Fondazione Lombardia per l’Ambiente: alle 21 troverà spazio una delle prime presentazioni italiane dei dati raccolti dal satellite Planck. L’incontro “Il cosmo: da Dante al satellite Planck" sarà tenuto da
Marco Bersanelli, ordinario di astrofisica all’Università degli Studi di Milano ed è il terzo appuntamento della rassegna Scienza a Seveso. Filo conduttore della serata sarà la nostra galassia, osservata da Planck, ma già racconta...
Evento di portata eccezionale stasera alla Fondazione Lombardia per l’Ambiente: alle 21 troverà spazio una delle prime presentazioni italiane dei dati raccolti dal satellite Planck. L’incontro “Il cosmo: da Dante al satellite Planck" sarà tenuto da
Marco Bersanelli, ordinario di astrofisica all’Università degli Studi di Milano ed è il terzo appuntamento della rassegna Scienza a Seveso. Filo conduttore della serata sarà la nostra galassia, osservata da Planck, ma già raccontata da Dante nella sua Divina Commedia. Bersanelli infatti accompagnerà la platea alla scoperta delle analogie tra le descrizioni del cosmo nell’opera dantesca e l’odierna visione dell’universo. “Sono orgoglioso che il Centro Ricerche FLA sia tra i primi in Italia ad ospitare un evento di così grande importanza. – commenta
Paolo Colombani, presidente di Fondazione Lombardia per l’ambiente – La presentazione al grande pubblico dei dati raccolti dal satellite Planck rientra in pieno nel progetto di divulgazione scientifica della nostra Fondazione. La rassegna Scienza a Seveso, realizzata per la seconda volta all’ interno della nostra sede, quest’anno mette a tema la volta celeste e colgo l’occasione per ringraziare l’associazione Don Mezzera che ha scelto un argomento così attuale per noi: a breve infatti il nostro Centro Ricerche sarà arricchito dalla presenza di un planetario, che verrà messo a disposizione delle scuole e del pubblico”. “Planck è il primo satellite europeo ad osservare l’universo giovanissimo, com’era 380.000 anni dopo il Big Bang. - spiega
Sergio Riva, dell’associazione Don Mezzera, promotrice di Scienza a Seveso - Lanciato il 14 maggio 2009 dall’Agenzia Spaziale Europea, Planck è il risultato di collaborazione internazionale che coinvolge oltre cento istituti di ricerca fra Europa, Stati Uniti e Canada. Per quanto riguarda l’attività di ricerca il progetto è stato realizzato con il contributo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e per l’industria hanno collaborato ingegneri e tecnici delle aziende Thales Alenia Space, Galileo e Pasquali Microwave System. Grazie a questa collaborazione è stato ideato, progettato e integrato in Italia uno dei due strumenti di Planck, Lfi (Low Frequency Instrument), che può rilevare segnali dell’ordine del milionesimo di grado. L’Italia ha poi contribuito anche al secondo strumento di Planck, Hfi (High Frequency Instrument), progettando e sviluppando il sottosistema di pre-amplificazione criogenia grazie al quale il telescopio può lavorare a un decimo di grado dallo zero assoluto. Questi strumenti sono gli occhi che permettono al satellite di guardare lontano nello spazio e nel tempo e misurare il fondo cosmico di radiazione , ossia quello che resta della prima luce che si è accesa nell’universo. Da quando è in funzione il satellite ha scoperto il volto invisibile dell’universo, le stelle e le galassie che si formano in regioni della Via Lattea avvolte dalla polvere e impenetrabili ai telescopi ottici, il gas oscuro e freddissimo da cui nascono le stelle. Inoltre Planck è riuscito a raccontare in una mappa unica l’intera storia dell’universo, dalla nascita delle prime stelle alle radiazioni diffuse sullo sfondo della Via Lattea”.
Marco Bersanelli, ordinario di astrofisica all’Università degli Studi di Milano ed è il terzo appuntamento della rassegna Scienza a Seveso. Filo conduttore della serata sarà la nostra galassia, osservata da Planck, ma già raccontata da Dante nella sua Divina Commedia. Bersanelli infatti accompagnerà la platea alla scoperta delle analogie tra le descrizioni del cosmo nell’opera dantesca e l’odierna visione dell’universo. “Sono orgoglioso che il Centro Ricerche FLA sia tra i primi in Italia ad ospitare un evento di così grande importanza. – commenta
Paolo Colombani, presidente di Fondazione Lombardia per l’ambiente – La presentazione al grande pubblico dei dati raccolti dal satellite Planck rientra in pieno nel progetto di divulgazione scientifica della nostra Fondazione. La rassegna Scienza a Seveso, realizzata per la seconda volta all’ interno della nostra sede, quest’anno mette a tema la volta celeste e colgo l’occasione per ringraziare l’associazione Don Mezzera che ha scelto un argomento così attuale per noi: a breve infatti il nostro Centro Ricerche sarà arricchito dalla presenza di un planetario, che verrà messo a disposizione delle scuole e del pubblico”. “Planck è il primo satellite europeo ad osservare l’universo giovanissimo, com’era 380.000 anni dopo il Big Bang. - spiega
Sergio Riva, dell’associazione Don Mezzera, promotrice di Scienza a Seveso - Lanciato il 14 maggio 2009 dall’Agenzia Spaziale Europea, Planck è il risultato di collaborazione internazionale che coinvolge oltre cento istituti di ricerca fra Europa, Stati Uniti e Canada. Per quanto riguarda l’attività di ricerca il progetto è stato realizzato con il contributo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e per l’industria hanno collaborato ingegneri e tecnici delle aziende Thales Alenia Space, Galileo e Pasquali Microwave System. Grazie a questa collaborazione è stato ideato, progettato e integrato in Italia uno dei due strumenti di Planck, Lfi (Low Frequency Instrument), che può rilevare segnali dell’ordine del milionesimo di grado. L’Italia ha poi contribuito anche al secondo strumento di Planck, Hfi (High Frequency Instrument), progettando e sviluppando il sottosistema di pre-amplificazione criogenia grazie al quale il telescopio può lavorare a un decimo di grado dallo zero assoluto. Questi strumenti sono gli occhi che permettono al satellite di guardare lontano nello spazio e nel tempo e misurare il fondo cosmico di radiazione , ossia quello che resta della prima luce che si è accesa nell’universo. Da quando è in funzione il satellite ha scoperto il volto invisibile dell’universo, le stelle e le galassie che si formano in regioni della Via Lattea avvolte dalla polvere e impenetrabili ai telescopi ottici, il gas oscuro e freddissimo da cui nascono le stelle. Inoltre Planck è riuscito a raccontare in una mappa unica l’intera storia dell’universo, dalla nascita delle prime stelle alle radiazioni diffuse sullo sfondo della Via Lattea”.