I dipendenti della farmacia comunale fanno sentire la loro voce: dopo l'iniziativa del sindaco Paolo Butti, che ha scritto una lettera aperta ai cittadini per denunciare le pretese ("le logiche di tutela di posizione a prescindere") di chi lavora nella struttura, hanno deciso anche loro di fare altrettanto per spiegare tutte le loro ragioni. La lettera è stata diffusa in questi giorni anche alla stampa. La pubblichiamo integralmente affinché ogni cittadino, leggendo
la lettera del sindaco e questa, possa farsi un'idea più completa sulla vicenda conoscendo i dubbi e le convinzioni delle due parti in causa.
La caratteristica principale di una farmacia pubblica è l’essere più vicina alle persone, come lo è sempre stata quella di Seveso da quando è stata creata, perché la farmacia è di tutti i cittadini e non è solo una proprietà del Comune.Sull’incontro del 28 maggio 2014 tra il Sindaco Butti, il liquidatore di Aspes Paolo Pulito e i rappresentanti dei dipendenti della Farmacia Comunale: Davide Colombo e Gabriella Dearca, sono state dette e scritte poche verità e diffusa un’unica versione, quella dell’Amministrazione Comunale di Seveso.Il Sindaco Paolo Butti vuole far credere che la Farmacia Comunale di Seveso possa essere ceduta per 25 anni senza applicare la legge che regolamenta la gestione delle farmacie pubbliche. E i dipendenti della Farmacia Comunale di Seveso chiedono che la legge non venga aggirata, sollecitano il rispetto delle regole, la tutela dei lavoratori e, soprattutto, che non si svenda un bene comune.La tutela dei lavoratori è un altro dei nodi centrali della discussione. Mantenere l’Articolo 18 è una questione di coerenza: il Partito cui appartiene il Sindaco Butti è “salito sulle barricate” pur di mantenere inalterato questo diritto. Perché Butti chiede ai dipendenti di rinunciarvi?Tanto più che per i dipendenti della Farmacia questo diritto è presente nell'attuale contratto e nulla c' entra con il numero dei lavoratori. È una questione di principio, non negoziabile, volta a tutelare tutti i dipendenti.Nessuno rivendica un posto fisso per i prossimi 25 anni, tanto quanto la durata della cessione proposta dal Comune, come il Sindaco Butti vuole far credere. I lavoratori chiedono che le loro posizioni siano mantenute inalterate: inquadramento, stipendio, anzianità, posti di lavoro. In poche parole, diritto al lavoro.La cessione ad un privato significa che la farmacia non sarà più del Comune di Seveso e, quindi, non sarà più di tutti: sarà ceduta e la gestione sarà privata, come per le altre farmacie presenti sul territorio.Nelle parole del Sindaco Butti si legge che l’obiettivo del Comune è che “l’attività venga gestita da persone e società competenti”, ma chi ha gestito finora la Farmacia Comunale se non il Comune stesso attraverso Aspes? Questa affermazione fa sorgere il dubbio che il Sindaco sia il primo a non considerarsi all'altezza del compito.I lavoratori della Farmacia Comunale sono disposti a fare dei sacrifici,come del resto hanno sempre fatto, però chiedono che anche chi finora ha gestito la Farmacia, cioè gli amministratori comunali, sia disposto a riconoscere le proprie responsabilità e a unire gli sforzi per garantire un servizio importante per i cittadini.I farmacisti della comunale si appellano ai concittadini di Seveso per sostenere insieme la causa Farmacia Pubblica, perché “Signor Sindaco è sicuro che cedere l’unica farmacia comunale ai privati equivalga a fare la scelta migliore per i cittadini?”.I dipendenti della farmacia comunale