Seveso: il Cardinale Scola accende il Calendimaggio
C'è voluto il porporato, quello del
Cardinale Angelo Scola, per dare un po' di colore e per accendere il Calendimaggio 2015. Una domenica che era stata preceduta nei giorni scorsi dalla chiusura anticipata delle giostre, una volta spesso funzionanti anche negli orari serali, e che per molte ore si è contraddistinta per il suo grigiore. Una giornata che, di certo, non è stata favorita dalle condizioni meteo e che, tuttavia, abbiamo l'impressione che non abbia richiamato il so...
C'è voluto il porporato, quello del
Cardinale Angelo Scola, per dare un po' di colore e per accendere il Calendimaggio 2015. Una domenica che era stata preceduta nei giorni scorsi dalla chiusura anticipata delle giostre, una volta spesso funzionanti anche negli orari serali, e che per molte ore si è contraddistinta per il suo grigiore. Una giornata che, di certo, non è stata favorita dalle condizioni meteo e che, tuttavia, abbiamo l'impressione che non abbia richiamato il solito gran numero di sevesini degli scorsi anni. Forse anche a causa del 'ponte' del primo maggio che ha spinto qualche famiglia ad andare altrove per un weekend di relax invece di 'tuffarsi' tra le bancarelle. Se a questo aggiungiamo un programma un po' anonimo, che di fatto restituisce alla sagra come unico valore quello sociale, con i soliti incontri graditi e inattesi tra cittadini che non si vedono da tempo e che possono invece trascorrere due giorni all'insegna del recupero dei rapporti e delle relazioni, il valore aggiunto della domenica è stato rappresentato dall'arrivo in città del Cardinale Angelo Scola. A lui il compito di celebrare la Messa solenne delle 10.30 nel santuario, occasione per rivalutare il valore del martirio e la necessità di avere punti di riferimento costanti in un'epoca di transizione. E poi, a Messa conclusa, l'inaugurazione ufficiale del Centro pastorale ambrosiano: quel luogo che una volta doveva occuparsi della crescita dei nuovi sacerdoti e che oggi è destinato alla formazione dei laici disposti ad assumere incarichi pastorali. Poi una visita alle mostre allestite negli spazi del Centro, in via San Carlo, con particolare interesse nei confronti di quella dedicata alla testimonianza della Chiesa ortodossa negli anni della persecuzione sovietica e a quella dedicata a don Luigi Giussani
Cardinale Angelo Scola, per dare un po' di colore e per accendere il Calendimaggio 2015. Una domenica che era stata preceduta nei giorni scorsi dalla chiusura anticipata delle giostre, una volta spesso funzionanti anche negli orari serali, e che per molte ore si è contraddistinta per il suo grigiore. Una giornata che, di certo, non è stata favorita dalle condizioni meteo e che, tuttavia, abbiamo l'impressione che non abbia richiamato il solito gran numero di sevesini degli scorsi anni. Forse anche a causa del 'ponte' del primo maggio che ha spinto qualche famiglia ad andare altrove per un weekend di relax invece di 'tuffarsi' tra le bancarelle. Se a questo aggiungiamo un programma un po' anonimo, che di fatto restituisce alla sagra come unico valore quello sociale, con i soliti incontri graditi e inattesi tra cittadini che non si vedono da tempo e che possono invece trascorrere due giorni all'insegna del recupero dei rapporti e delle relazioni, il valore aggiunto della domenica è stato rappresentato dall'arrivo in città del Cardinale Angelo Scola. A lui il compito di celebrare la Messa solenne delle 10.30 nel santuario, occasione per rivalutare il valore del martirio e la necessità di avere punti di riferimento costanti in un'epoca di transizione. E poi, a Messa conclusa, l'inaugurazione ufficiale del Centro pastorale ambrosiano: quel luogo che una volta doveva occuparsi della crescita dei nuovi sacerdoti e che oggi è destinato alla formazione dei laici disposti ad assumere incarichi pastorali. Poi una visita alle mostre allestite negli spazi del Centro, in via San Carlo, con particolare interesse nei confronti di quella dedicata alla testimonianza della Chiesa ortodossa negli anni della persecuzione sovietica e a quella dedicata a don Luigi Giussani