Seveso: il Comune ricorda la tragedia delle foibe
"In memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo Istriano, Giuliano-Dalmata e delle vicende del confine orientale è stato istituito, con legge 30 marzo 2004, n.92 il “Giorno del Ricordo” che viene celebrato il 10 febbraio di ogni anno. E’ per questo che la nostra Amministrazione in occasione di tale ricorrenza ha deciso di rendere doveroso omaggio alle vittime e riconoscimento ai superstiti di quei tragici eventi che hanno infangato la nostra storia. Storia ancora a molti sconosciu...
"In memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo Istriano, Giuliano-Dalmata e delle vicende del confine orientale è stato istituito, con legge 30 marzo 2004, n.92 il “Giorno del Ricordo” che viene celebrato il 10 febbraio di ogni anno. E’ per questo che la nostra Amministrazione in occasione di tale ricorrenza ha deciso di rendere doveroso omaggio alle vittime e riconoscimento ai superstiti di quei tragici eventi che hanno infangato la nostra storia. Storia ancora a molti sconosciuta". Lo afferma
Roberta Miotto, assessore alla Cultura, che in collaborazione con l'associazione “Senza confini” invita la cittadinanza questa domenica 9 febbraio alle 16.30 all'Istituto scolastico Leonardo Da Vinci dove
Tiziana Ballarini, figlia di
Amleto Ballarini, Presidente della Società di Studi Fiumani, a sua volta esule, esporrà la Mostra “Istria, Fiume, Dalmazia: la Storia, le Foibe, l’Esodo” realizzata a seguito di un accurato lavoro di ricostruzione storica dall’Associazione per la Cultura Fiumana, Istriana e Dalmata con il Patrocinio della Società di Studi Fiumani di Roma. Presente alla commemorazione anche
Giuseppe Savatteri che, attento studioso delle vicende storiche del confine orientale, parteciperà alla presentazione della mostra e di cui ascolteremo la testimonianza come nipote di Aldo Matteucci, direttore della scuola d'arte di Gorizia, fucilato da mano Titina dopo il '45. Filmati d’epoca completeranno la giornata. "Per molti anni - conclude Miotto - la Storia è stata taciuta, nascosta e manipolata, vogliamo con questa Mostra fare chiarezza e lasciare che la Memoria diventi “grido” per chi ancora è nel silenzio. La mostra verrà inoltre visitata dagli studenti del territorio che potranno così avere un quadro sintetico di quegli anni ancora poco conosciuti. Un viaggio nella memoria di valore civile, per non dimenticare, come migliaia di uomini, donne e bambini furono costretti ad abbandonare tutto e a ricostruirsi una vita partendo dal nulla. Questi furono i più fortunati perché agli altri nemmeno rimase la possibilità di essere pianti davanti ad una bara. Una delle tragedie più cupe della nostra Storia alla quale finalmente si sta rendendo giustizia".
Roberta Miotto, assessore alla Cultura, che in collaborazione con l'associazione “Senza confini” invita la cittadinanza questa domenica 9 febbraio alle 16.30 all'Istituto scolastico Leonardo Da Vinci dove
Tiziana Ballarini, figlia di
Amleto Ballarini, Presidente della Società di Studi Fiumani, a sua volta esule, esporrà la Mostra “Istria, Fiume, Dalmazia: la Storia, le Foibe, l’Esodo” realizzata a seguito di un accurato lavoro di ricostruzione storica dall’Associazione per la Cultura Fiumana, Istriana e Dalmata con il Patrocinio della Società di Studi Fiumani di Roma. Presente alla commemorazione anche
Giuseppe Savatteri che, attento studioso delle vicende storiche del confine orientale, parteciperà alla presentazione della mostra e di cui ascolteremo la testimonianza come nipote di Aldo Matteucci, direttore della scuola d'arte di Gorizia, fucilato da mano Titina dopo il '45. Filmati d’epoca completeranno la giornata. "Per molti anni - conclude Miotto - la Storia è stata taciuta, nascosta e manipolata, vogliamo con questa Mostra fare chiarezza e lasciare che la Memoria diventi “grido” per chi ancora è nel silenzio. La mostra verrà inoltre visitata dagli studenti del territorio che potranno così avere un quadro sintetico di quegli anni ancora poco conosciuti. Un viaggio nella memoria di valore civile, per non dimenticare, come migliaia di uomini, donne e bambini furono costretti ad abbandonare tutto e a ricostruirsi una vita partendo dal nulla. Questi furono i più fortunati perché agli altri nemmeno rimase la possibilità di essere pianti davanti ad una bara. Una delle tragedie più cupe della nostra Storia alla quale finalmente si sta rendendo giustizia".