Seveso in delirio: Briantea84 ancora campione d'Italia!
Lo scudetto resta alla Unipol. È il quarto della sua storia, il secondo consecutivo, sudato esattamente come un anno fa. Perché quando di fronte ci sono campioni con la C maiuscola come quelli che vestono la canotta del Santa Lucia Roma, tutto si fa difficile, ma allora stesso tempo inebriante. La vittoria vale di più. In ogni sfida tra Unipol e Santa Lucia è come essere su un ottovolante, se ne sono accorti subito gli oltre mille spettatori che – bandiere in mano, guance dipinte, trombe e st...
Lo scudetto resta alla Unipol. È il quarto della sua storia, il secondo consecutivo, sudato esattamente come un anno fa. Perché quando di fronte ci sono campioni con la C maiuscola come quelli che vestono la canotta del Santa Lucia Roma, tutto si fa difficile, ma allora stesso tempo inebriante. La vittoria vale di più. In ogni sfida tra Unipol e Santa Lucia è come essere su un ottovolante, se ne sono accorti subito gli oltre mille spettatori che – bandiere in mano, guance dipinte, trombe e striscioni – hanno reso il palasport sevesino una bolgia meravigliosa. La gara si è decisa negli ultimi 80’’, come da tradizione, e dopo quasi due ore di colpi di scena, di sorpassi e azioni spettacolari, col risultato di 61-56 il titolo si è fermato in Brianza. “Questa stagione ci ha fatto soffrire troppo – ha commentato Malik Abes -. Non so come abbiamo potuto arrivare alla fine di questa partita. Fino all’ultimo è stata in equilibrio, davvero per cuori forti. Poi probabilmente il fatto di aver fatto più pressione negli ultimi minuti ci ha messo in posizione di vantaggio, Roma non era pronta a questa difesa asfissiante. Questo gruppo ha davvero giocato una bellissima partita, la dimostrazione che non è solo una questione di tecnica ma di testa e di cuore. E poi non possiamo dimenticare un ringraziamento a tutti coloro che questa sera erano qui a tifare per noi, il loro entusiasmo, gli applausi ci hanno sostenuto nei momenti duri e ci hanno dato la forza. Questo scudetto è della Briantea84 perché premia anche tutto il lavoro che si fa per creare questa stupenda atmosfera”. “Con Roma ogni partita è così – ha aggiunto il capitano Nicola Damiano -. Si vince di 20 e poi si finisce sotto di 7. Un’altalena continua. Questo scudetto è stato davvero sudato: è una delle fatiche di Ercole, per come ce lo siamo dovuti conquistare. Il merito va a questa meravigliosa squadra, unita e motivata. Ce lo siamo meritiati”. Il Santa Lucia parte con l’artiglieria pesante: pronti via, ed è subito tripla con Moukhariq per il vantaggio Santa Lucia (3-2). La Unipol risponde con il gioco tra 3 di Ian Sagar (7-5), poi l’affondo di Bienek che vale il 9-5. Rossetti tiene alta la guarda e svetta in area, ma la Unipol fa la voce grossa, non con lo stesso impeto di sette giorni fa ma riesce a chiudere con ampio vantaggio, alla prima sirena il tabellone dice 17-9. Al secondo quarto coach Di Giusto gioca la carta Sanna-Ahmed e nel primo minuto riesce già a guadagnare terreno (17-11). Bienek realizza tiro più fallo e ristabilisce le distanze (20-11). Ma Roma ci impiega poco a rovesciare il tavolo: il solito cecchino argentino Adolfo Berdun fa male dalla distanza e mette dentro la tripla che riporta Santa Lucia in quota (22-18), Cavagnini fa il resto e con due canestri a fila porta la pratica in parità (22-22). Dopo 15’ di rincorsa, il Santa Lucia riesce a mettere avanti la testa con Berdun (24-26). Ahmed Raourahi concede il bis di un numero speciale fatto vedere in Gara1, una piroetta dentro l’area e la pala si infila nella retina (24-28). Ma il canestro che fa più male è quello lanciato di spalle sulla sirena da Berdun: vale 3 punti e fa andare le squadre a riposo sul 25-32. Il parziale di 23-8 messo a segno dal Santa Lucia nel secondo periodo la dice lunga sulla capacità di reazione di questo gruppo, che già nel primo confronto aveva saputo risalire dagli inferi. Alla ripresa con due colpi ben assestati e in campo lo starting five della sicurezza (Damiano e Lindblom al loro esordio in campo), coach Abes riesce a ricucire (35-36) e la Unipol torna a farsi sentire. Si va di colpo in colpo, poi a 4’ dalla terza sirena i biancoblu decidono di complicarsi la vita, perde il ritmo e qualche pallone di troppo. Roma non ne approfitta come dovrebbe ma difende con le unghie il vantaggio di +3 (39-42). Ci pensa il solito Ruiz a togliere le castagne dal fuoco: la sua bomba da 3 sigilla la parità (42-42) e si torna a contare da capo. lo sprint finale a chiusura di terzo tempo porta però la firma di Roma, che trova il guizzo giusto per spuntare il 45-42. L’ultimo tempo è quello decisivo: lo è da sempre. Quello che è capitato nei primi 30’ non conta. Ed è qui che la Unipol mette in chiaro le sue intenzioni e non sono messaggi di pace. Un break di 9 punti, di cui 6 messi insieme dallo spagnolo di fuoco Ruiz, fa balzare in avanti i padroni di casa, che ora viaggiano a 51-45. Cavagnini ruggisce – sarà lui il top scorer del match con 23 punti – e col canestro di Rossetti fanno ancora tremare il parquet di Seveso (51-49): la partita si decide qui. Unipol più fredda, Roma sbaglia due canestri decisivi e Sagar mette la freccia e porta il vantaggio decisivo del 56-51. La tripla di Moukhariq fa calare il silenzio tra i mille sugli spalti, poi Cavagnini piazza il tiro della parità. Un finale infinito. È sempre l’inglese numero 12 a tenere salda la squadra nel momento del pericolo, a 50’’ dalla fine (58-56). Poi accade di tutto, dalla tripla tentata da Moukhariq che prende il ferro, al fallo su Santorelli che non capitalizza dalla lunetta. Ci pensa Brian Bell, la sua benedizione arriva maestosa: 3/4 ai tiri liberi. Così con 2’’ da giocare lo scudetto è definitivamente in cassaforte.