Seveso, incendio bis al birrificio. Il titolare: "Vorrei riaprire, ma devo valutare"
Un nuovo incendio al birrificio 1883 di via Zeuner. A distanza di ventiquattr'ore dalle prime fiamme che
hanno devastato il locale, un nuovo episodio, quasi un colpo di grazia. Nelle prime ore di questa mattina subito sul posto i Vigili del fuoco per domare le fiamme, pare dovute a un focolaio preesistente che non avevano notato nella notte precedente. Dopo gli spazi destin...
Un nuovo incendio al birrificio 1883 di via Zeuner. A distanza di ventiquattr'ore dalle prime fiamme che
hanno devastato il locale, un nuovo episodio, quasi un colpo di grazia. Nelle prime ore di questa mattina subito sul posto i Vigili del fuoco per domare le fiamme, pare dovute a un focolaio preesistente che non avevano notato nella notte precedente. Dopo gli spazi destinati al pubblico e parte di quelli in cui trovavano alloggiamento gli impianti di produzione, ecco ora raggiunta anche la zona dei bagni con conseguente crollo di un'altra parte di tetto. "Il desiderio è quello di tornare dentro e di ripartire - afferma Ermanno, il titolare - ma prima devo valutare tutto con calma. Devo fare davvero due conti. Al momento non ho nemmeno preso in mano la pratica dell'assicurazione, così travolto da questi eventi". Sconsolato lo è di sicuro, chiunque lo sarebbe al suo posto, ma dimostra anche una grande forza d'animo e un'estrema gentilezza: caratteristiche che del resto, gli hanno permesso di partire dal nulla e di creare un locale davvero molto apprezzato dai cittadini, anche perché ben frequentato. Difficile entrare qui e trovare eccessi e brutta gente. "Su quello avevo puntato molto - racconta con orgoglio - trovano piena collaborazione dei Carabinieri. Avevo rinunciato a fare una pubblicità di massa proprio per non richiamare frequentazioni poco raccomandabili. Meglio il passaparola di chi era stato qui e si era trovato bene in questo ambiente". Già, l'ambiente, proprio quello che ora è impossibile riconoscere e che conserviamo nella memoria dopo essere entrati a nostra volta come clienti: "Ne andavo fiero - spiega il titolare - davvero vi mostrerei quello che avevo trovato e ciò che eravamo riusciti a fare. Siamo partiti da un capannone in disuso e un po' malridotto, abbiamo creato uno spazio piacevole che manteneva le caratteristiche industriali di un tempo". Il birrificio 1883 aveva anche aperto una nuova strada: con la sua inaugurazione nel giugno 2014 la città si era accorta che quello spazio poteva diventare luogo serale di aggregazione e divertimento, abbastanza vicino al centro della città ma anche abbastanza lontano dalle case: uno spazio ideale per non disturbare i residenti, tanto che pure il sindaco Paolo Butti aveva più volte manifestato la volontà di trasformare l'ex Schwarzenbach in una piccola Brera. "Piano piano - conclude Ermanno - puntando sulla qualità avevamo conquistato uno zoccolo duro di circa 300 o 400 clienti. Quella che per me era nata come passione si era trasformata in una professione". Ieri, lunedì 9, è stato risvegliato alle 3 di notte dai Carabinieri che sono andati a prenderlo a casa per portarlo lì. Locale devastato, impianti di produzione molto probabilmente compromessi, tetto crollato. Poi pure l'incendio bis per aggiungere altro danno ai danni già registrati. In un attimo ha capito che il sogno era svanito. Ora dovrà rimboccarsi di nuovo le maniche: la città, che già sul gruppo Facebook "Sei di Seveso (City) se..." gli ha manifestato tanta solidarietà e vicinanza, sarà ancora una volta dalla sua parte.
hanno devastato il locale, un nuovo episodio, quasi un colpo di grazia. Nelle prime ore di questa mattina subito sul posto i Vigili del fuoco per domare le fiamme, pare dovute a un focolaio preesistente che non avevano notato nella notte precedente. Dopo gli spazi destinati al pubblico e parte di quelli in cui trovavano alloggiamento gli impianti di produzione, ecco ora raggiunta anche la zona dei bagni con conseguente crollo di un'altra parte di tetto. "Il desiderio è quello di tornare dentro e di ripartire - afferma Ermanno, il titolare - ma prima devo valutare tutto con calma. Devo fare davvero due conti. Al momento non ho nemmeno preso in mano la pratica dell'assicurazione, così travolto da questi eventi". Sconsolato lo è di sicuro, chiunque lo sarebbe al suo posto, ma dimostra anche una grande forza d'animo e un'estrema gentilezza: caratteristiche che del resto, gli hanno permesso di partire dal nulla e di creare un locale davvero molto apprezzato dai cittadini, anche perché ben frequentato. Difficile entrare qui e trovare eccessi e brutta gente. "Su quello avevo puntato molto - racconta con orgoglio - trovano piena collaborazione dei Carabinieri. Avevo rinunciato a fare una pubblicità di massa proprio per non richiamare frequentazioni poco raccomandabili. Meglio il passaparola di chi era stato qui e si era trovato bene in questo ambiente". Già, l'ambiente, proprio quello che ora è impossibile riconoscere e che conserviamo nella memoria dopo essere entrati a nostra volta come clienti: "Ne andavo fiero - spiega il titolare - davvero vi mostrerei quello che avevo trovato e ciò che eravamo riusciti a fare. Siamo partiti da un capannone in disuso e un po' malridotto, abbiamo creato uno spazio piacevole che manteneva le caratteristiche industriali di un tempo". Il birrificio 1883 aveva anche aperto una nuova strada: con la sua inaugurazione nel giugno 2014 la città si era accorta che quello spazio poteva diventare luogo serale di aggregazione e divertimento, abbastanza vicino al centro della città ma anche abbastanza lontano dalle case: uno spazio ideale per non disturbare i residenti, tanto che pure il sindaco Paolo Butti aveva più volte manifestato la volontà di trasformare l'ex Schwarzenbach in una piccola Brera. "Piano piano - conclude Ermanno - puntando sulla qualità avevamo conquistato uno zoccolo duro di circa 300 o 400 clienti. Quella che per me era nata come passione si era trasformata in una professione". Ieri, lunedì 9, è stato risvegliato alle 3 di notte dai Carabinieri che sono andati a prenderlo a casa per portarlo lì. Locale devastato, impianti di produzione molto probabilmente compromessi, tetto crollato. Poi pure l'incendio bis per aggiungere altro danno ai danni già registrati. In un attimo ha capito che il sogno era svanito. Ora dovrà rimboccarsi di nuovo le maniche: la città, che già sul gruppo Facebook "Sei di Seveso (City) se..." gli ha manifestato tanta solidarietà e vicinanza, sarà ancora una volta dalla sua parte.