Seveso: due portacolori del Marathon Club al "Trail degli Eroi"
Due supermen del Marathon Club Seveso al "Trail degl Eroi", l'impegnativa corsa in montagna che si è svolta domenica 28 settembre a Semonzo del Grappa (nel vicentino), nei pressi della più nota Bassano del Grappa, che ha visto i 750 partecipanti (numero chiuso vista la particolarità e difficoltà del percorso) al via: verso la lunga e difficoltosa risalita verso il Sacrario Militare di Cima Grappa dove riposano quasi 23 mila salme di soldati Italiani ed Austriaci, deceduti durante il...
Due supermen del Marathon Club Seveso al "Trail degl Eroi", l'impegnativa corsa in montagna che si è svolta domenica 28 settembre a Semonzo del Grappa (nel vicentino), nei pressi della più nota Bassano del Grappa, che ha visto i 750 partecipanti (numero chiuso vista la particolarità e difficoltà del percorso) al via: verso la lunga e difficoltosa risalita verso il Sacrario Militare di Cima Grappa dove riposano quasi 23 mila salme di soldati Italiani ed Austriaci, deceduti durante il primo conflitto mondiale. Ben 12600 sono spoglie di soldati italiani che in quell’area geografica morirono per difendere la nostra Patria. Il nome della corsa è riferito proprio a Loro ed a Loro è dedicata.
Matteo D’Orazi e
Marco Sollazzo, due atleti del Marathon Club Seveso, hanno avuto l’onore di partecipare a questo evento sportivo, di 30 chilometri, che prevedeva nei primi 14 chilometri una faticosissima risalita con dislivello di 1700 metri, praticamente da quota fondovalle fin su alla vetta, senza sosta e senza respiro, per raggiungere la cima ed il Sacrario del Monte Grappa. A seguire poi il tracciato prevedeva ancora 16 chilometri di continui cambi di pendenza, snodandosi tra creste, prati, boschi, sentieri, vedute di splendidi panorami e visuali sulla valle sottostante, con un progressivo ritorno alla quota di partenza, attraversando anche tante trincee della prima guerra mondiale. Il tutto condito da una splendida giornata di sole che ha consentito agli atleti di correre godendosi tutto quanto di panoramico era possibile apprezzare. La corsa, anche se ovviamente molto faticosa, è stata altrettanto emozionante: "Le sensazioni provate all’arrivo in quota a Cima Grappa - spiega D'Orazi - sono state fortissime, ancor più della fatica, e non nascondo una forte emozione alla vista del Sacrario pensando a tutto quello che è successo in questi luoghi quasi 100 anni fa". All’arrivo della corsa, portata a termine da Marco Sollazzo in 5 ore e Matteo D’Orazi in poco più di 6 è stata ovviamente grande festa tra tutti i partecipanti a suon di musica rock, birra e pasta party con le rispettive famiglie, aspettando la prossima gara in montagna da affrontare.
Matteo D’Orazi e
Marco Sollazzo, due atleti del Marathon Club Seveso, hanno avuto l’onore di partecipare a questo evento sportivo, di 30 chilometri, che prevedeva nei primi 14 chilometri una faticosissima risalita con dislivello di 1700 metri, praticamente da quota fondovalle fin su alla vetta, senza sosta e senza respiro, per raggiungere la cima ed il Sacrario del Monte Grappa. A seguire poi il tracciato prevedeva ancora 16 chilometri di continui cambi di pendenza, snodandosi tra creste, prati, boschi, sentieri, vedute di splendidi panorami e visuali sulla valle sottostante, con un progressivo ritorno alla quota di partenza, attraversando anche tante trincee della prima guerra mondiale. Il tutto condito da una splendida giornata di sole che ha consentito agli atleti di correre godendosi tutto quanto di panoramico era possibile apprezzare. La corsa, anche se ovviamente molto faticosa, è stata altrettanto emozionante: "Le sensazioni provate all’arrivo in quota a Cima Grappa - spiega D'Orazi - sono state fortissime, ancor più della fatica, e non nascondo una forte emozione alla vista del Sacrario pensando a tutto quello che è successo in questi luoghi quasi 100 anni fa". All’arrivo della corsa, portata a termine da Marco Sollazzo in 5 ore e Matteo D’Orazi in poco più di 6 è stata ovviamente grande festa tra tutti i partecipanti a suon di musica rock, birra e pasta party con le rispettive famiglie, aspettando la prossima gara in montagna da affrontare.