Seveso, rifiuti: grazie al sacco blu la città è un modello per tutta la Lombardia
La città di Seveso alla ribalta: la raccolta dei rifiuti con il sacco blu, quella che qui in città nel mese di dicembre ha scatenato polemiche, è diventata un modello da imitare in tutto il territorio lombardo grazie a un livello di differenziazione che a livello cittadino sfiora l’80% a soli due mesi di distanza dall’introduzione del nuovo sistema con microchip. Un concetto che proprio i vertici di Regione Lombardia hanno voluto ribadire a gran voce organizzando nella mattinata di ieri, merc...
La città di Seveso alla ribalta: la raccolta dei rifiuti con il sacco blu, quella che qui in città nel mese di dicembre ha scatenato polemiche, è diventata un modello da imitare in tutto il territorio lombardo grazie a un livello di differenziazione che a livello cittadino sfiora l’80% a soli due mesi di distanza dall’introduzione del nuovo sistema con microchip. Un concetto che proprio i vertici di Regione Lombardia hanno voluto ribadire a gran voce organizzando nella mattinata di ieri, mercoledì 11 febbraio, un incontro pubblico al Pirellone per presentare “Il caso Seveso”. “Per noi – ha dichiarato
Claudia Maria Terzi, assessore regionale all’Ambiente, rivolgendosi al sindaco
Paolo Butti e al presidente di Gelsia
Massimo Borgato – è una soddisfazione e un onore ospitarvi qui. Seveso con i suoi 23 mila abitanti rappresenta la città media lombarda, voi avete dimostrato che la raccolta rifiuti può essere fatta in modo puntuale ed efficace con risultati molto positivi dal punto di vista ambientale ed economico”. L’aspetto ambientale, nelle parole dell’assessore regionale, è dato dalla possibilità di “separare con maggiore precisione i rifiuti e fare una politica di prevenzione sulla produzione dei rifiuti, riutilizzo e riuso”. Importanza economia, invece, “perché consentirà di arrivare alla tariffa puntuale, ovvero ognuno pagherà per quanto ha prodotto”. “Siamo un’amministrazione comunale giovane – ha dichiarato il sindaco Paolo Butti – ma già un anno me mezzo fa al momento del nostro insediamento abbiamo detto apertamente che per noi il riscatto ambientale di Seveso è determinante. La nostra città ha una storia penalizzante negli ultimi quarant’anni, ma ha le caratteristiche e la voglia per riscattarsi. Questo è un progetto virtuoso. Ringrazio gli uffici che hanno collaborato. Un doveroso grazie all’assessore all’Ambiente
Fabio Rivolta che è stato il motore di questa innovazione. Gelsia, invece, è stata determinante perché ha convinto anche i più scettici. La maggiore soddisfazione? Vedere che i nostri cittadini, indipendentemente dal risultato economico, sono stati protagonisti nel raggiungimento di questo straordinario risultato. Accanto a noi, infine, la Fondazione Lombardia per l’Ambiente che ha il compito di sostenere la città nell’applicazione di queste politiche virtuose in campo ambientale”. Massimo Borgato, presidente di Gelsia, azienda elogiata perché interamente a capitale pubblico e capace di raggiungere un risultato notevole, ha evidenziato che “questo è l’unico progetto di questo tipo a livello nazionale, perché completo, dalla culla alla tomba, ovvero dall’attività di sensibilizzazione e comunicazione fino alla raccolta finale”. Ha ringraziato i cittadini di Seveso (“Hanno acquisito negli anni una notevole sensibilità ambientale”) e ha fatto presente che nonostante il microchip non sono aumentate le discariche abusive. Butti, mentre ascoltava gli altri invitati al tavolo, non riusciva a nascondere il suo sorriso. Forse pensava al 4 dicembre, giorno in cui la città è stata invasa dai sacchi gialli dei rifiuti, tutti non ritirati e ‘bollati’ con l’adesivo “Sacco non conforme”. Erano giorni di polemiche, ma lui già di prima mattina lo preannunciava allargando le braccia: “Oggi andrà così, la prossima volta un po’ meglio. Poi la gente si abituerà”. Ha avuto ragione lui e ieri, al Pirellone, archiviate le critiche ha esportato “il caso Seveso”.
Claudia Maria Terzi, assessore regionale all’Ambiente, rivolgendosi al sindaco
Paolo Butti e al presidente di Gelsia
Massimo Borgato – è una soddisfazione e un onore ospitarvi qui. Seveso con i suoi 23 mila abitanti rappresenta la città media lombarda, voi avete dimostrato che la raccolta rifiuti può essere fatta in modo puntuale ed efficace con risultati molto positivi dal punto di vista ambientale ed economico”. L’aspetto ambientale, nelle parole dell’assessore regionale, è dato dalla possibilità di “separare con maggiore precisione i rifiuti e fare una politica di prevenzione sulla produzione dei rifiuti, riutilizzo e riuso”. Importanza economia, invece, “perché consentirà di arrivare alla tariffa puntuale, ovvero ognuno pagherà per quanto ha prodotto”. “Siamo un’amministrazione comunale giovane – ha dichiarato il sindaco Paolo Butti – ma già un anno me mezzo fa al momento del nostro insediamento abbiamo detto apertamente che per noi il riscatto ambientale di Seveso è determinante. La nostra città ha una storia penalizzante negli ultimi quarant’anni, ma ha le caratteristiche e la voglia per riscattarsi. Questo è un progetto virtuoso. Ringrazio gli uffici che hanno collaborato. Un doveroso grazie all’assessore all’Ambiente
Fabio Rivolta che è stato il motore di questa innovazione. Gelsia, invece, è stata determinante perché ha convinto anche i più scettici. La maggiore soddisfazione? Vedere che i nostri cittadini, indipendentemente dal risultato economico, sono stati protagonisti nel raggiungimento di questo straordinario risultato. Accanto a noi, infine, la Fondazione Lombardia per l’Ambiente che ha il compito di sostenere la città nell’applicazione di queste politiche virtuose in campo ambientale”. Massimo Borgato, presidente di Gelsia, azienda elogiata perché interamente a capitale pubblico e capace di raggiungere un risultato notevole, ha evidenziato che “questo è l’unico progetto di questo tipo a livello nazionale, perché completo, dalla culla alla tomba, ovvero dall’attività di sensibilizzazione e comunicazione fino alla raccolta finale”. Ha ringraziato i cittadini di Seveso (“Hanno acquisito negli anni una notevole sensibilità ambientale”) e ha fatto presente che nonostante il microchip non sono aumentate le discariche abusive. Butti, mentre ascoltava gli altri invitati al tavolo, non riusciva a nascondere il suo sorriso. Forse pensava al 4 dicembre, giorno in cui la città è stata invasa dai sacchi gialli dei rifiuti, tutti non ritirati e ‘bollati’ con l’adesivo “Sacco non conforme”. Erano giorni di polemiche, ma lui già di prima mattina lo preannunciava allargando le braccia: “Oggi andrà così, la prossima volta un po’ meglio. Poi la gente si abituerà”. Ha avuto ragione lui e ieri, al Pirellone, archiviate le critiche ha esportato “il caso Seveso”.
Giancarlo :
Sig. Butti e amministrazione Sevesina, il riscatto ambientale di cui parlate passa anche dal revamping dell'inceneritore di Desio? No perchè a me le cose paiono in grande e grave contraddizione. Da un lato un'iniziativa lodevole come quella della tariffa puntuale, dall'altra votare a favore di un progetto per continuare a far funzionare un inceneritore vecchio e sorpassato come quello di Desio. Se gli inceneritori serviranno mooooolto meno grazie alla tariffa puntuale, perchè costringere i Sevesini a respirare ciò che produrrà la combustione dei rifiuti (provenienti anche da fuori regione). | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi