Seveso, un nuovo decreto legge: Donati, avventura finita?

Sì, no... boh: il destino del sindaco
Massimo Donati e dell'intera amministrazione comunale è sempre più indecifrabile e dall'esito incerto. Anche a causa dei decreti legge che, in attesa di un'interpretazione corretta, fanno pensare a una conclusione anticipata dell'avventura amministrativa. Tutto, naturalmente, dipende dalla mancata approvazione del rendiconto 2011: un atto obbligatorio per legge, che era da votare in origine entro il 30 aprile. Scadenza non rispettata dal...

Sì, no... boh: il destino del sindaco

Massimo Donati e dell'intera amministrazione comunale è sempre più indecifrabile e dall'esito incerto. Anche a causa dei decreti legge che, in attesa di un'interpretazione corretta, fanno pensare a una conclusione anticipata dell'avventura amministrativa. Tutto, naturalmente, dipende dalla mancata approvazione del rendiconto 2011: un atto obbligatorio per legge, che era da votare in origine entro il 30 aprile. Scadenza non rispettata dall'amministrazione comunale che, tuttavia, non ha rischiato alcuna sanzione per questo ritardo. Il primo cittadino, in vista dell'approvazione del bilancio previsionale (consentito in seguito a varie proroghe con convocazione entro il 30 ottobre), ha portato in Consiglio comunale il consuntivo. Bocciato una prima volta e, a distanza di pochi giorni, pure la seconda. Tutto faceva pensare all'arrivo in città di un Commissario regionale ad acta che, dopo aver verificato i conti, potesse dare il suo benestare. Tuttavia il giorno stesso della seduta di Consiglio comunale, è stata introdotta una importante novità dal Decreto Legge 10 ottobre 2012 n. 174. Tradotto in poche parole, anzi, citate testualmente, queste le due righe che mettono in difficoltà l'amministrazione sevesina: "In caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine del 30 aprile dell'anno successivo, si applica la procedura prevista dal comma 2 dell'articolo 141". Con riferimento al Testo Unico degli enti locali, che prevede lo scioglimento del Consiglio comunale". Tutto dunque fa ipotizzare una fine anticipata della legislatura. Ancora prima che si porti in aula il fatidico bilancio previsionale nonostante il sindaco non abbia più il sostegno della maggioranza. Forse, anche per evitargli un'altra serataccia, sarebbe meglio così.