Varedo: all'Ideal i comici della tivù, ma sono solo 34 spettatori

Era una serata da applausi. Sia per gli organizzatori, davvero bravi nel loro tentativo di rilanciare la stagione del teatro Ideal in corrispondenza dei cinquant'anni di attività, sia per la partecipazione degli artisti: lo scorso venerdì, 17 novembre, sul palco cittadino c'erano artisti di fama nazionale, ma il pubblico li ha purtroppo ignorati. Un vero peccato visto che la serata con lo spettacolo "Gran cabaret" era davvero divertente e ben orchestrata. Grazie a quel gran mattatore di Max C...

Era una serata da applausi. Sia per gli organizzatori, davvero bravi nel loro tentativo di rilanciare la stagione del teatro Ideal in corrispondenza dei cinquant'anni di attività, sia per la partecipazione degli artisti: lo scorso venerdì, 17 novembre, sul palco cittadino c'erano artisti di fama nazionale, ma il pubblico li ha purtroppo ignorati. Un vero peccato visto che la serata con lo spettacolo "Gran cabaret" era davvero divertente e ben orchestrata. Grazie a quel gran mattatore di Max Cavallari (quello dei Fichi d'India che ora, si sta proponendo come 'parzialmente Fico'), a Beppe Altissimi, Francesco Rizzuto (chi non si ricorda il vigile palermitano proposto da questo artista che ha fatto ridere tutta l'Italia a Zelig, Zelig Off, Comedy Central, Colorado Cafè?), Mago Elia. Davvero un susseguirsi di personaggi, uno più esilarante dell'altro. "Purtroppo - afferma Emilio Locati, presente tra il pubblico allo spettacolo - eravamo soltanto 34 spettatori su un totale di 600 che il nostro teatro è in grado di contenere. Nel caso tutti fossero stati paganti, il totale ammonterebbe a circa 700 euro. Neppure per coprire le spese di luci, riscaldamento, pubblicità. A quanto pare questa è la gratitudine dei varedesi verso chi rimesso a nuovo la struttura e propone spettacoli di livello.  Io ho approfittato delle recente convenzione fra Ideal e Unitre: invece di 25 euro ne ho pagati 15 (è un’ottima iniziativa che apprezzo molto e ringrazio). Mi sono davvero divertito tanto". Nessuno lo mette in dubbio. Per questi stessi cabarettisti anche i varedesi si mettono in coda nei teatri di Milano, spesso spendendo almeno il 30% in più. Nella convinzione che lo spettacolo nel capoluogo lombardo è di valore, ma se proposto qui in Brianza, non merita neanche un po' di attenzione. Peccato: finché la mentalità è questa, sarà difficile proporre svago e cultura. Noi, comunque, siamo dalla parte di chi ci prova.