Una cosa è certa: il passaggio a livello di via Umberto I chiude in orario notturn0 perché bisogna effettuare lavori sulla linea ferroviaria. Quando non si sa: il Comune ha provveduto a pubblicare tre avvisi, uno diverso dall'altro. Al cittadino non resta che scoprirlo di persona. I primi avvisi risalgono a martedì 14. Due manifesti sono apparsi in città, circa una cinquantina di copie in tutto, affissi sui pali della luce e sugli alberi nelle vie principali di accesso al passaggio a livello. E già è nato il primo problema: le due tipologie di manifesto davano indicazioni differenti. Uno diceva che il passaggio a livello di via Umberto I è chiuso il 16 e 17 ottobre tra le 23.30 e le 6, l'altro dice che non si passa tra il 16 e il 17, tra il 17 e il 18 e tra il 21 e il 22 ottobre tra le 23.30 e le 6. Due date insomma coincidono, anche se spiegate in modo differente, ma un manifesto aggiunge anche la notte tra il 21 e il 22 ottobre. Quale dei due è giusto? Chissà: il Comune dovrebbe saperlo. Ci fanno tuttavia rilevare che i manifesti sono anonimi. Né un logo del Comune, né un timbro, né la spiegazione di chi deve eseguire i lavoro e tantomeno per conto di chi. Nel dubbio non resta che andare a vedere il sito ufficiale del Comune. Se in un manifesto c'è un errore di battitura, del resto, è difficile che l'errore venga ripetuto una seconda volta. Ma con grande sorpresa sul sito l'avviso è completamente diverso: passaggio a livello chiuso dal 15 al 22 ottobre dalle 23.30 alle 5. Quindi chiusura prevista non per due o tre notti, bensì per una settimana intera. Con riapertura, secondo il sito, non alle 6 bensì alle 5 del mattino. Chi ha voluto evitare di trovarsi eventualmente di fronte alla strada sbarrata, ha provato a controllare sul sito del Comune se c'era un'ordinanza. E' comparsa soltanto ieri, mercoledì 15, anche se non sappiamo a che ora: per dire che il giorno stesso il passaggio a livello sarebbe stato effettivamente chiuso per una settimana intera fino al 22 ottobre. L'impressione è che con due manifesti sbagliati e con un'ordinanza poco visibile (nessuno va a consultare l'albo pretorio online), pochi cittadini siano effettivamente informati.