La Grande Guerra dei cesanesi in mostra a Palazzo Arese Jacini

CESANO MADERNO - Più di mille persone tra i 17 e i 41 anni chiamati al fronte per la Prima Guerra Mondiale su un totale di una popolazione che all'epoca contava 8.253 abitanti. Una mostra a Palazzo Arese Jacini, realizzata con il contributo dei cittadini, racconta la Grande Guerra dei cesanesi. Domenica l'inaugurazione

Trentasette milioni di vittime, dei quali oltre venti milioni tra mutilati e invalidi e almeno sedici milioni di morti. E' in queste cifre lapidarie, necessariamente approssimative, la stima più attendibile e prudente di quello che è stato per il mondo civile la prima guerra mondiale in termini di coinvolgimento di vite umane, tra militari e civili. Ma i numeri non hanno un'anima, e ancor meno l'hanno i grandi numeri. A un secolo di distanza, il loro peso è poco più di quello di un rilievo statistico, anche se dietro ogni singola unità di questi milioni c'è una persona, una famiglia, una storia che meriterebbe di essere raccontata.

Per mantenere viva la memoria, per dare un significato al valore delle celebrazioni nel centenario dell'entrata in guerra dell'Italia, la Città di Cesano Maderno ha promosso il progetto "1915-2015 Memoria e Silenzio -  la Grande Guerra dei cesanesi", raccogliendo l'invito della Presidenza del Consiglio dei Ministri a "valorizzare i luoghi della memoria e il patrimonio storico, artistico e documentario" relativi all'evento bellico.

La Grande Guerra dei cesanesi: 8.253 gli abitanti del Comune di Cesano Maderno all'inizio del 1915;  1.000 e più, coloro che tra i 17 e i 41 anni furono chiamati alle armi; 120 morirono in combattimento; 76 tornarono invece mutilati o invalidi; 506 le famiglie cesanesi con almeno un soldato al fronte; 81 le famiglie cesanesi con più di un soldato al fronte; 16 i soldati cesanesi decorati al valor militare; 33 i soldati cesanesi internati nei campi di prigionia austro-ungarici. Questi sono solo alcuni numeri contenuti nella mostra che sarà inaugurata domenica  24 alle 11 nella sala Roberto Villa al piano terra di Palazzo Arese Jacini.

Per riprendere le fila di quei fatti, sono stati coinvolti oltre centocinquanta cittadini: chi semplicemente prestando un cimelio di famiglia; chi facendo un lavoro di ricerca storica e d'archivio meticoloso e appassionato; chi passando in diverse case recuperando memorie e materiali; chi intervistando; chi organizzando o coordinando il lavoro.

Memorie e silenzi che si è andati a riscoprire famiglia per famiglia, sotto la patina del tempo, nei cassetti più dimenticati dei ricordi di Cesano. Il risultato che ne è scaturito non è solo una raccolta di oggetti, divise, lettere, diari, fotografie, ma un inedito racconto, mai fatto prima, di un pezzo della storia di Cesano di cent'anni fa. Com'erano i nostri  nonni e com'era la vita quotidiana tra famiglia campi e bottega durante gli anni della "Grande Guerra"? Una guerra ormai lontana ma ancora presente nella storia di tante famiglie.

La mostra, che verrà inaugurata proprio nella data dell'entrata in guerra dell'Italia, resterà aperta fino all'8 novembre.

Una ventina di grandi pannelli tematici illustrano sotto il profilo storico lo spaccato del conflitto ma soprattutto la Cesano tra il 1915 e il 1918, con appeal tanto centrati quanto di effetto: "l'Europa prima del conflitto; l'Italia in guerra; l'Europa dopo il conflitto, Cesano Maderno nel 1915 -1918; Come eravamo; Più basso del Re; La mobilitazione generale; Cesano va alla guerra; I ragazzi del '99; Fratelli al fronte; Cara mamma...; I decorati al Valore; Il Cittadino della domenica; La disfatta di Caporetto; Viva la Libertà; Quelle che restano; La Cesano ferita; Quelli che tornano; Onore ai Caduti; La guerra dei Cesanesi in 15 punti".

Un "fermo immagine" di rara precisione che - con l'aiuto di una serie di interviste raccolte in un video che accompagna la mostra - immortala con puntualità dati, immagini e ricordi prima che scompaiano del tutto, prima che coloro che li hanno raccolti direttamente dai nonni, dagli zii, dagli anziani conoscenti - conservandone memoria in prima persona -, non abbiano più occasione di tramandarli. Da ciò l'importanza e il significato particolare della mostra-evento: non semplicemente da guardare ma anche e soprattutto, da comprendere e da vivere.

"Valorizzare e tutelare il nostro patrimonio storico e culturale - ha dichiarato il sindaco Gigi Ponti - è stato uno degli obiettivi del progetto promosso e sostenuto dall'Amministrazione Comunale in occasione del Centenario del primo conflitto mondiale: storie di donne e di uomini nella Cesano tra il 1915 e il 1918. Le ricerche storiche e d'archivio e il contributo dei cesanesi hanno permesso la raccolta di importanti materiali che ora vengono offerti in una mostra-evento, per far rivivere e trasmettere alle nuove generazioni la memoria storica di fatti non così lontani nel tempo, che ci devono far riflettere sul sacrificio delle generazioni che ci hanno preceduto, sugli errori e orrori della guerra ma anche sul valore della pace e della cooperazione tra i popoli."

"Voglio sottolineare l'impegno, la passione e la dedizione - ha dichiarato l' Assessore alla Cultura Celestino Oltolini - dei tanti che hanno contribuito a scrivere e mettere in fila pagine "significative e dolorose" della storia della nostra "comunità". Tra questi, per la ricerca storica e d'archivio e per il compito impegnativo che con passione hanno svolto voglio ricordare Silvia Boldrini, Fernando Bucchioni e Maurizio Ravagnati; ma anche il contributo degli Istituti di Istruzione Superiore Ettore Majorana e Iris Versari presenti in città, dell'Associazione Nazionale Carabinieri, dell'Associazione Nazionale Alpini, dell'Associazione Arma Aeronautica, dell'Associazione Amici di Binzago;  di Ferdinando Zanzottera per l'Istituto di Storia dell'Arte Lombarda, e di Enrico Barbisan. Prezioso il ruolo di progetto e di coordinamento svolto dalla Biblioteca Civica con Myriam Colombo e Paola Borgonovo. Questo lavoro di ricerca e passione è importante non solo perché 'si fa memoria' si 'conosce e ri-conosce', ma anche perché si contribuisce a cercare motivi di unione per la nostra comunità, prima che di divisione".

Diverse le iniziative all'interno del progetto "1915-2015 Memoria e Silenzio -  la Grande Guerra dei cesanesi". Nell'ambito della rassegna Il Maggio dei Libri, in collaborazione con Arealibri, giovedì 4 giugno alle 21, in sala Aurora, incontro con Andrea Molesini, autore dei romanzi "Presagio" e "Non tutti i bastardi sono di Vienna", ambientati durante la Prima Guerra Mondiale; venerdì 12 giugno alle 21, sempre in sala Aurora, incontro con Emilio Uggeri che presenta il suo libro "Filo spinato". Domenica 5 luglio invece, il Gruppo Alpini di Cesano organizza una Visita ai luoghi della memoria: Monte Grappa. Per informazioni, programma e iscrizioni (sino ad esaurimento posti): cell. 333.9715239 - 339.5769577 - 338.4899945.

La mostra è anche l'occasione per la città per riaprire alla fruizione pubblica la sala Roberto Villa, all'interno di Palazzo Arese Jacini, che per diversi anni ha ospitato Swatch Museum, l'iniziativa di Fiorenzo Barindelli, recentemente scomparso. Un altro passo nel percorso di valorizzazione degli spazi storico-artistici di Cesano Maderno.

Per dare a tutti, ed in particolare alle scolaresche, la possibilità di una visita, la mostra resterà aperta ad ingresso libero sino a domenica 8 novembre (esclusi i mesi di luglio ed agosto) il sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Saranno possibili visite infrasettimanali per gruppi e scolaresche, prenotando preso la Biblioteca Civica Vincenzo Pappalettera (tel. 0362.513496, e-mail: biblioteca@comune.cesano-maderno.mb.it ).