Mauri (Acai): "Sosteniamo la Camera di Commercio"

“Con il grimaldello della riduzione del Diritto Annuale richiesto alle imprese, il Decreto Legge 90/2014 approvato dal Governo può mettere seriamente a repentaglio l'attività delle Camere di Commercio e la loro azione a favore del tessuto economico”: non usa mezzi termini
Alessandro Tosti, direttore generale di Acai, l’associazione artigiana la cui sede per le provincie milanese e brianzola si trova a Seveso. Per contrastare il tentativo di voler ridurre la centralità delle ...

“Con il grimaldello della riduzione del Diritto Annuale richiesto alle imprese, il Decreto Legge 90/2014 approvato dal Governo può mettere seriamente a repentaglio l'attività delle Camere di Commercio e la loro azione a favore del tessuto economico”: non usa mezzi termini Alessandro Tosti, direttore generale di Acai, l’associazione artigiana la cui sede per le provincie milanese e brianzola si trova a Seveso. Per contrastare il tentativo di voler ridurre la centralità delle Camere di Commercio, Acai ha pertanto sottoscritto il documento unitario redatto dalle associazioni di rappresentanza del sistema imprenditoriale: il decreto, per Acai, sferra un attacco diretto al sistema di rappresentanza delle imprese. Alle associazioni di categoria infatti è assegnata la funzione di governo degli enti che operano al servizio delle imprese, le Camere di Commercio appunto, per rafforzarne competitività ed efficienza. Il sistema camerale è da considerarsi dunque un esercizio di democrazia diretta, che giova all'intero tessuto produttivo del paese. Durante la seduta allargata del Consiglio Camerale di Milano svoltasi martedì 22 luglio, Carlo Sangalli nella sua veste di presidente Camerale ha invitato le associazioni a esprimere le proprie osservazioni in merito al Decreto Legge. E' stato quindi illustrato un documento unitario che ha trovato l'adesione dell'intero consesso. Il Presidente provinciale di Acai,

Sandro Mauri, ha ribadito l'adesione al documento unitario, illustrato dal presidente di Assimpredil, e si è detto convinto che il Governo interverrà per rivedere il provvedimento e rilanciare l'eccellenza rappresentata dall'esperienza delle CCIAA. “Le Camere di commercio – ha spiegato Mauri - rappresentano un esempio positivo dell’unico ramo della Pubblica Amministrazione governato direttamente dal mondo delle imprese. Sono fortemente innovative nella governance (con la partecipazione diretta delle imprese tramite le loro rappresentanze) e realizzano una forma di democrazia economica partecipata tra le diverse componenti dei sistemi economici locali. In Italia, a fronte di un costo medio annuale per impresa di 109 euro, il sistema camerale attiva interventi che valgono circa 2,5 miliardi di euro. Molte Camere di commercio, fra cui quella di Milano, rappresentano un’eccellenza ed un esempio virtuoso di Ente pubblico in grado di sostenersi e di restituire al territorio la maggior parte della “tassa di scopo” che riceve dalle imprese (il grado di restituzione supera il 60% del diritto annuale incassato). La Camera di Commercio gestisce con alti livelli di efficienza, tempestività e telematizzazione il Registro delle Imprese”.