Nuove abitazioni: nel 2014 in Italia il 6% è in legno
Si può già parlare di rivoluzione vista la tendenza all'aumento che in Italia ha la costruzione delle abitazioni in legno, in assoluta controtendenza rispetto a trend dell'edilizia tradizionale. Trentino, Lombardia e Veneto le regioni dove sono più presenti le aziende del settore abitazioni in legno.
Uno dei materiali più antichi è oggi protagonista di un mercato promettente e in vivace evoluzione. Il Rapporto Case ed Edifici in Legno del Centro Studi di Federlegno Arredo Eventi fotografa per la prima volta il fenomeno che sta rivoluzionando l’edilizia italiana.
In un contesto che dal 2010 a oggi ha visto il crollo degli investimenti complessivi nell’industria delle costruzioni, l’edilizia in legno ha registrato un trend in controtendenza con una crescita costante. Aspetto che conferma l’avvenuto cambiamento di mentalità nei confronti di una tipologia costruttiva ecologica, sicura e in grado di garantire significativi vantaggi economici in termini di risparmio energetico (circa il 40 per cento rispetto alle strutture tradizionali), e che emerge chiaramente tra le pagine del “Rapporto Case ed Edifici in Legno 2015” dedicato al mercato italiano e realizzato dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi.
Dalla ricerca emergono dati sorprendenti: oltre 3.000 edifici costruiti in Italia nel 2014 (90% residenziale), un fatturato complessivo di 658 milioni di euro, in legno 6 abitazioni nuove su 100, il 51% degli edifici consegnati “chiavi in mano”. Il nucleo dell’indagine è rappresentato da 225 imprese costruttrici di edifici in legno che hanno costruito il 60% degli edifici totali. Trentino Alto Adige prima regione per numero di aziende costruttrici (49) seguito da Lombardia (42) e Veneto (35).
"Poter disporre di uno strumento affidabile per decifrare un mercato in continua evoluzione è fondamentale», commenta il presidente di Assolegno, Emanuele Orsini. «Oggi gli edifici in legno non sono più una nicchia bensì un segmento di mercato. Le imprese italiane hanno un patrimonio di eccellenza tutto da valorizzare, basti pensare alle strutture di Expo 2015, dove il legno ha giocato un ruolo fondamentale: il legno ha garantito ottime tempistiche di realizzazione e ha permesso la costruzione di edifici che non moriranno, come “infinita” è la vita di questo materiale naturale e sostenibile per eccellenza".
L’albero, infatti, cresce nella foresta e la sua lenta crescita gli permette di stoccare CO2. L’edificio in legno riprende questa stessa logica. «Non si tratta solo di una scelta etica, ma di una necessità», aggiunge Claudio Giust, presidente del Gruppo Case ed Edifici a Struttura di Legno di Assolegno. «La cultura del mantenimento è l’unica alternativa allo sviluppo incontrollato delle attività produttive. Le tecniche costruttive prevalentemente utilizzate sono il “sistema a telaio” e l’X-Lam, insieme coprono oltre il 90% del costruito».
Soddisfatto il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero: "L’Italia si colloca al quarto posto in Europa per produzione di edifici di legno, staccando Paesi con una tradizione di edilizia in legno ben più lunga della nostra come Austria, Finlandia, Francia e Paesi Bassi. Il nostro comparto vanta la supremazia per export sul prodotto di qualità, e ha posto da tempo le fondamenta per costruire strategie nuove e orientate alle mutate sensibilità dei consumatori. L’edilizia sostenibile è parte consistente del nostro patrimonio tecnico e culturale, da qui la decisione di svolgere un’analisi di mercato per approfondire quella che sarà la direzione da seguire nei prossimi anni»".
In un contesto che dal 2010 a oggi ha visto il crollo degli investimenti complessivi nell’industria delle costruzioni, l’edilizia in legno ha registrato un trend in controtendenza con una crescita costante. Aspetto che conferma l’avvenuto cambiamento di mentalità nei confronti di una tipologia costruttiva ecologica, sicura e in grado di garantire significativi vantaggi economici in termini di risparmio energetico (circa il 40 per cento rispetto alle strutture tradizionali), e che emerge chiaramente tra le pagine del “Rapporto Case ed Edifici in Legno 2015” dedicato al mercato italiano e realizzato dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi.
Dalla ricerca emergono dati sorprendenti: oltre 3.000 edifici costruiti in Italia nel 2014 (90% residenziale), un fatturato complessivo di 658 milioni di euro, in legno 6 abitazioni nuove su 100, il 51% degli edifici consegnati “chiavi in mano”. Il nucleo dell’indagine è rappresentato da 225 imprese costruttrici di edifici in legno che hanno costruito il 60% degli edifici totali. Trentino Alto Adige prima regione per numero di aziende costruttrici (49) seguito da Lombardia (42) e Veneto (35).
"Poter disporre di uno strumento affidabile per decifrare un mercato in continua evoluzione è fondamentale», commenta il presidente di Assolegno, Emanuele Orsini. «Oggi gli edifici in legno non sono più una nicchia bensì un segmento di mercato. Le imprese italiane hanno un patrimonio di eccellenza tutto da valorizzare, basti pensare alle strutture di Expo 2015, dove il legno ha giocato un ruolo fondamentale: il legno ha garantito ottime tempistiche di realizzazione e ha permesso la costruzione di edifici che non moriranno, come “infinita” è la vita di questo materiale naturale e sostenibile per eccellenza".
L’albero, infatti, cresce nella foresta e la sua lenta crescita gli permette di stoccare CO2. L’edificio in legno riprende questa stessa logica. «Non si tratta solo di una scelta etica, ma di una necessità», aggiunge Claudio Giust, presidente del Gruppo Case ed Edifici a Struttura di Legno di Assolegno. «La cultura del mantenimento è l’unica alternativa allo sviluppo incontrollato delle attività produttive. Le tecniche costruttive prevalentemente utilizzate sono il “sistema a telaio” e l’X-Lam, insieme coprono oltre il 90% del costruito».
Soddisfatto il presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero: "L’Italia si colloca al quarto posto in Europa per produzione di edifici di legno, staccando Paesi con una tradizione di edilizia in legno ben più lunga della nostra come Austria, Finlandia, Francia e Paesi Bassi. Il nostro comparto vanta la supremazia per export sul prodotto di qualità, e ha posto da tempo le fondamenta per costruire strategie nuove e orientate alle mutate sensibilità dei consumatori. L’edilizia sostenibile è parte consistente del nostro patrimonio tecnico e culturale, da qui la decisione di svolgere un’analisi di mercato per approfondire quella che sarà la direzione da seguire nei prossimi anni»".