Tempo di Libri: una fiera dinamica, innovativa, fatta di storie, personaggi, sfide

Si è aperta mercoledì mattina alle 10, con il taglio del nastro, la prima edizione di Tempo di Libri. La Fiera dell'Editoria portata per la prima volta nella città di Milano dove, di certo, può beneficiare di un'esposizione e di un'attenzione ancora più internazionale

Emozione e gratitudine sono state le parole chiave della cerimonia inaugurale della prima edizione di Tempo di Libri. La nuova Fiera dell’editoria italiana ha aperto le porte ieri, mercoledì 19 aprile alle 10, con il taglio del nastro all’ingresso dei padiglioni 2 e 4, seguito dal giro inaugurale. Poi, la  Sala Verdana ha ospitato i rappresentanti delle istituzioni, giornalisti, ed editori, Roberto Rettani, presidente di Fiera Milano, Federico Motta, presidente dell’Aie, Renata Gorgani, presidente de La Fabbrica del Libro, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia e Dario Franceschini, ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, hanno raccontato ciascuno dal proprio punto vista la soddisfazione per l’inizio di questa grande avventura.

Roberto Rettani è stato il primo a mettere l’accento sulla componente emozionale dell’avvenimento: "Questa prima edizione di Tempo di Libri è per noi un evento importante che va oltre la lettura classica che siamo abituati a dare in termini di spazi, superfici, espositori, eventi: questa manifestazione ha soprattutto, è soprattutto, contenuti, valori. Come Fiera cerchiamo sempre di associare alla vetrina espositiva tutta una serie di contenuti ed emozioni per il visitatore: con Tempo di Libri abbiamo raggiunto un picco e la visita sarà un momento di crescita per tutti. Del resto Milano ha un’attrattività enorme ed è in grado di portare in città tantissimi visitatori internazionali: siamo solo alla prima edizione ma sarebbe bello se già nelle prossime Tempo di Libri arrivasse a fare concorrenza ai più blasonati concorrenti tedeschi".

Federico Motta ha invece detto di Associazione Italiana Editori: "È stata una corsa breve e intesa, che ha percorso una storia lunga quasi 150 anni, la storia dell’Aie, di chi ha contribuito in maniera fondamentale a costruire questo Paese. Sappiamo di dover guardare sempre avanti, perché i traguardi non sono mai raggiunti una volta per tutte, e siamo consapevoli di avere responsabilità culturali e sociali che vanno oltre quelle economiche".
 
La parola e il concetto di emozione si sono riflessi anche nei saluti di Renata Gorgani: "Sono trascorsi 225 giorni dalla fondazione de La Fabbrica del Libro e per noi oggi è una festa: abbiamo quasi 800 eventi in questi giorni e ogni visitatore potrà costruire il proprio percorso, sulla traccia dell’alfabeto costruito grazie ai nostri curatori. Qui non troverete tante presentazioni di libri quanto piuttosto incontri – con autori, giornalisti, professionisti, scienziati, autori che parlano di altri autori. Inoltre, a Tempo di Libri ci saranno 600 ospiti donne e mentre nel mondo letterario ed editoriale sono sotto-rappresentate (in genere rappresentano il 10% del programma degli appuntamenti culturali), da noi sono il 30%".  

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha poi ringraziato "per il coraggio e lo sforzo che avete fatto, nel portare in questa città una manifestazione tanto impegnativa e importante. Milano ha dimostrato di avere un modello di eventi che unisce Fiera e città che come ha funzionato in passato sono certo riuscirà anche ora. Milano è davvero la città delle connessioni e delle opportunità: riesce a mettere insieme cultura, università, lavoro, di trasmettere l’idea che lavorando insieme si ottiene molto, è uno strumento facilitatore di connessioni. La nostra città ha il coraggio di affrontare e vincere le sfide e diventerà sempre più forte, per tutti i cittadini e l’Italia".

Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia, ha condiviso senza indugi lo spirito di festa della giornata: "Come Regione abbiamo sostenuto questa sfida: trasferire qui un evento storicamente nato, cresciuto e sviluppatosi in un’altra città, e abbiamo assistito a un po’ di polemiche ma credo ci siano le condizioni perché Milano e Torino collaborino per investire sulla cultura".

A chiudere il cerimoniale di inaugurazione ci ha pensato il ministro Dario Franceschini: "Ogni volta visitare una fiera di libri è un’emozione diversa: si attraversano storie vere, fatte dei successi dei grandi, delle sfide eroiche dei piccoli, di una missione comune, e soprattutto in ogni libro c’è un mondo, una vita, delle persone che diventano reali per chi li scrive e li legge. Io poi sono cresciuto in una casa stipata di libri e ho proseguito questa tradizione familiare quindi so bene quale sia l’emozione di vivere tra i libri, leggendoli, consultandoli, anche solo guardandoli, accarezzandoli, covando nell’animo il momento migliore per leggerli. Ogni volta che un libro nasce, poi, è proprio come un figlio: dell’autore e dell’editore, del correttore di bozze, dell’editor, del traduttore, nasce con un procedimento particolare e complesso difficilmente paragonabile ad altri".

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