Limbiate: un cittadino nello scandalo nazionale del latte in polvere
C'è anche un cittadino limbiatese nello scandalo nazionale del latte in polvere: l'indagine condotta dalla Procura di Livorno in collaborazione con il Nas (Nucleo antisofisticazioni) di Livorno e che ha visto il coinvolgimento di ben diciotto persone su tutta la penisola. Dodici i pediatri arrestati (due sono primari d'ospedale), più cinque informatori scientifici e un dirigente d'azienda. L'accusa mossa dalla Procura nei loro confronti è quella di corruzione poiché, in cambio di regali, avre...
C'è anche un cittadino limbiatese nello scandalo nazionale del latte in polvere: l'indagine condotta dalla Procura di Livorno in collaborazione con il Nas (Nucleo antisofisticazioni) di Livorno e che ha visto il coinvolgimento di ben diciotto persone su tutta la penisola. Dodici i pediatri arrestati (due sono primari d'ospedale), più cinque informatori scientifici e un dirigente d'azienda. L'accusa mossa dalla Procura nei loro confronti è quella di corruzione poiché, in cambio di regali, avrebbero cercato di indurre le mamme a fare uso del latte in polvere invece di quello materno. Un giro non da poco stando all'accusa che parla di mazzette per centinaia di migliaia di euro, spesso versati 'in natura': smartphone, computer, condizionatori, televisori, ma anche viaggi all'estero (Mar Rosso, India, Stati Uniti, Parigi, Londra, Istanbul o crociere). Tra le persone fine agli arresti domiciliari anche M.M. di 50 anni, dirigente d'azienda residente in città. Oltre alle 18 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari sono stati firmati 26 decreti di perquisizione in Toscana, Lombardia, Marche e Liguria. L'indagine è partita da una segnalazione anonima arrivata ai Carabinieri del Nas di Livorno nel mese di giugno 2013: si parlava di medici e informatori scientifici che facevano acquistare latte artificiale alle neomamme anche quando non c'era alcuna necessità per l'allattamento dei figli.