Salute, Aids: un sieropositivo italiano vive più a lungo rispetto al resto del mondo
Un italiano sieropositivo vive più a lungo rispetto a gente che vive in altri Paesi del mondo. L'incredibile rivelazione arriva dal Croi di Atlanta e, resa pubblicamente nota al Congresso nazionale Icar (Italian conference on aids and retrovirus) a Torino, è riferita dall'inserto Salute de "Il Sole 24 ore". La scoperta è dovuta al confronto tra tutti i registri nazionali, le infezioni, ma anche i miglioramenti e i decessi di tutti i pazienti. E sebbene la differenza con alcuni Paesi europei n...
Un italiano sieropositivo vive più a lungo rispetto a gente che vive in altri Paesi del mondo. L'incredibile rivelazione arriva dal Croi di Atlanta e, resa pubblicamente nota al Congresso nazionale Icar (Italian conference on aids and retrovirus) a Torino, è riferita dall'inserto Salute de "Il Sole 24 ore". La scoperta è dovuta al confronto tra tutti i registri nazionali, le infezioni, ma anche i miglioramenti e i decessi di tutti i pazienti. E sebbene la differenza con alcuni Paesi europei non risulti particolarmente significativa, l'italiano ha aspettative di vita di gran lunga superiori a quelle di un sieropositivo statunitense. La ricerca mette in risalto che l'Aids oggi è dovuto nell'80 per cento dei casi a rapporti sessuali non protetti, mentre negli anni '80 era causato soprattutto da utilizzo di siringhe infette. Modificata anche l'età media dei pazienti: se una decina di anni fa erano ventenni e trentenni, ora sono trentenni e quarantenni a dimostrazione del fatto che i malati stanno invecchiando nonostante il virus. Il lato negativo della ricerca consiste, invece, nei rischi riscontrati: il malato di oggi è più esposto a possibilità di tumori rispetto a quanto avveniva in precedenza. Il mondo scientifico, pertanto, è chiamato a verificare se la terapia che allunga la vita può risultare tossica nel lungo periodo.