La Brianza e il profumo del legno

La differenza tra un fotoamatore e un fotografo professionista come Fabrizio Delmati? Semplice: con la sua Canon, forse, uno scatto decente verrebbe anche a noi. Lui, però, dietro alle immagini che ci regala, è capace di farci vivere una storia, provare emozioni, avvertire il profumo del legno.

Viaggiando in strada con la nostra automobile, piede sull'acceleratore, passiamo inevitabilmente davanti a eleganti showroom e mobilifici. Sono un patrimonio per la nostra Brianza e una gioia per i nostri occhi. Ma se abbiamo la fortuna di scendere dall'auto e di camminare senza fretta per quelle stessa strade, scopriamo che c'è di più: si avverte il profumo del legno e della nostra storia.

Nell'obiettivo di Fabrizio Delmati è finito Maurizio Riva, titolare di "Riva 1920", azienda di Cantù conosciuta in tutto il mondo. Celebrata ovunque, dalle Americhe all'estremo oriente, anche dalle più prestigiose riviste del settore, per il suo stile raffinato ed essenziale oltre che per la sua impeccabile manifattura.

Con lui anche Pierluigi Ghianda di Bovisio Masciago. Uomo all'antica, che nella sua straordinaria umiltà amava definirsi uomo di bottega. Per tutto il mondo, però, era "il poeta del legno". Colui che non usava chiodi, proprio per rispetto del legno e per non "ferirlo", ma incastri. E chiamato dalle più grandi maison e dai più rinomati designers del pianeta.

Due figli della Brianza, capaci di portare la loro arte nel mondo. Ma accanto a Riva e a Ghianda, due "mostri sacri", nelle foto anche la piccola bottega familiare. Quella di chi al settore dell'arredamento, ha dedicato una vita. Anche lontano dai riflettori e dalle riviste patinate, ma contribuendo a far crescere quella cultura del lavoro che ha fatto grande la nostra terra. E, naturalmente, diffondendo quel profumo del legno, che ogni giorno ci ricorda da dove veniamo e ci fa sentire orgogliosi di essere brianzoli.