Natale.

L’esatta differenza fra noia e stupore. Fra rumore e silenzio.

L’esatta differenza fra verità e finzione.

Il Natale ha il senso puro dei sorrisi che sono mancati alla nostra tavola.

Il sapore dei ricordi. Quelli del novecento. Lo stupore di un’arancia, la gioia di una bambola comprata con il primo stipendio da operaio.

Natale. Malinconia, ma anche tanto presente.

Il Natale del boom metropolitano, quello che ha trasformato le cascine in città. I falegnami in mobilieri. Un Natale immaginario, più che vero. Come la neve che non viene giù più. Finzione di un mondo candido, silenzioso.

In fondo, il Natale è l’angolo del cuore che scegliamo di mostrare. Il punto di vista che vogliamo dare.

Esattamente come le immagini di un mercatino alla mattina. Perché, quando sappiamo vederla, e fotografarla, la Brianza, anche a Natale, è davvero  diversa.

Meravigliosa? Sì, meravigliosa.