Prostitute cinesi per incassare 30 mila euro al mese: una coppia in manette
ARCORE - Una coppia residente in città, lui calabrese e lei cinese, sono stati arrestati dai Carabinieri di Erba. In manette con loro anche un complice di Milano. L'accusa nei confronti dei tre è quella di sfruttamento della prostituzione in un'abitazione nel pieno centro della cittadina comasca
Una coppia residente ad Arcore e un complice di Milano sono stati arrestati dai Carabinieri. L'accusa nei loro confronti è quella di sfruttamento della prostituzione in una casa d'appuntamenti situata nel pieno centro di Erba.
Notevole il giro d'affari, fino a 30 mila euro al mese secondo gli inquirenti che hanno iniziato a indagare sull'attività a partire dal mese di dicembre dopo avere assistito a un insolito movimento intorno all'abitazione. Gente che arrivava a ogni ora del giorno e della notte da tutta la Brianza.
Non si trattava però di droga come, forse, all'inizio si poteva anche sospettare: era una casa di tolleranza che funzionava attraverso un sito Internet. Le ragazze che ricevevano i clienti erano poco meno di una decina, tutte di nazionalità cinese, tra i 25 e i 35 anni, presenti in Italia in modo clandestino. Connazionali della donna della coppia di Arcore che gestiva gli appuntamenti e stabiliva il tariffario in base alla disponibilità economica dei clienti.
Nell'abitazione della coppia finita in manette sono stati trovati 30 mila euro in contanti, altri 27 mila euro sul conto corrente. I Carabinieri sono riusciti a smantellare l'attività grazie a pedinamenti, intercettazioni. Il sospetto degli inquirenti è che i due, con l'amico volessero estendere l'attività di prostituzione anche in altre due case, ad Arcore e a Colico, e probabilmente anche in Calabria.
Notevole il giro d'affari, fino a 30 mila euro al mese secondo gli inquirenti che hanno iniziato a indagare sull'attività a partire dal mese di dicembre dopo avere assistito a un insolito movimento intorno all'abitazione. Gente che arrivava a ogni ora del giorno e della notte da tutta la Brianza.
Non si trattava però di droga come, forse, all'inizio si poteva anche sospettare: era una casa di tolleranza che funzionava attraverso un sito Internet. Le ragazze che ricevevano i clienti erano poco meno di una decina, tutte di nazionalità cinese, tra i 25 e i 35 anni, presenti in Italia in modo clandestino. Connazionali della donna della coppia di Arcore che gestiva gli appuntamenti e stabiliva il tariffario in base alla disponibilità economica dei clienti.
Nell'abitazione della coppia finita in manette sono stati trovati 30 mila euro in contanti, altri 27 mila euro sul conto corrente. I Carabinieri sono riusciti a smantellare l'attività grazie a pedinamenti, intercettazioni. Il sospetto degli inquirenti è che i due, con l'amico volessero estendere l'attività di prostituzione anche in altre due case, ad Arcore e a Colico, e probabilmente anche in Calabria.