Barlassina: degrado a Tricolandia, discussioni su Facebook
Mozziconi di sigarette, bottiglie di plastica o lattine gettate per terra, rami rotti. Una situazione di degrado al parco Tricolandia, rivelata da un cittadino che ha documentato la situazione con fotografie, poi pubblicate sul gruppo Facebook “Sei di Barlassina se…”. “Questa – scrive il cittadino su Facebook – è la situazione che si presenta regolarmente nelle mattine dei weekend e a volte anche in settimana. Se queste casette di legno devono servire a questo, allora sarebbe meglio dar fuoco...
Mozziconi di sigarette, bottiglie di plastica o lattine gettate per terra, rami rotti. Una situazione di degrado al parco Tricolandia, rivelata da un cittadino che ha documentato la situazione con fotografie, poi pubblicate sul gruppo Facebook “Sei di Barlassina se…”. “Questa – scrive il cittadino su Facebook – è la situazione che si presenta regolarmente nelle mattine dei weekend e a volte anche in settimana. Se queste casette di legno devono servire a questo, allora sarebbe meglio dar fuoco a tutti. Una bella giubiana e ci scaldiamo tutti”. Frasi scritte in tono provocatorio, ma pubblicate con le migliori intenzioni: ovvero quelle di rendere pubblico il problema affinché tutti insieme si possa cercare di risolvere la situazione. E un primo effetto quelle fotografie lo hanno già sortito: numerose le manifestazioni di sdegno che sono state scritte a margine di quel post. Se in un primo momento qualcuno chiede dove sono gli agenti della Polizia locale (la risposta immediata è che di notte e la domenica non sono in servizio), altri spostano l’attenzione sulla famiglia e sulla maleducazione di questi ragazzi che utilizzano il parco senza alcun riguardo per la collettività. Altri evidenziano che questi ragazzini sono esempio di maleducazione anche di giorno. “A me – afferma una cittadina – è capitato spesso di passare con mio nipote e vederli fare di tutto. Chiedergli gentilmente di essere educati e di raccogliere le porcherie che lasciavano in giro non è servito a molto”. Tra tante critiche e manifestazioni di disappunto, una proposta di un’altra donna: “Lamentarsi non serve anulla. Che ne dite di fare qualcosa di costruttivo e tutti insieme organizziamo una o più giornate ‘green’ dove ripuliamo la nostra città?”.