"Noi x Seregno": Mariani e Carion uniti 'per dare speranza alla città'
"Ciò che facciamo non è per noi. Guardate bene il nostro simbolo, oltre la scritta c'è un 'per'. Ci mettiamo in gioco per Seregno, per questa città che deve recuperare quel ruolo di leadership che ha sempre avuto non solo a livello locale, ma almeno a livello lombardo. Per fare questo serve gente preparata che ha una storia alle sue spalle e che ha voglia di ridare speranza alla città". E' più che determinato
Tiziano Mariani, che domenica mattina ha ufficialmente inaugurato ...
"Ciò che facciamo non è per noi. Guardate bene il nostro simbolo, oltre la scritta c'è un 'per'. Ci mettiamo in gioco per Seregno, per questa città che deve recuperare quel ruolo di leadership che ha sempre avuto non solo a livello locale, ma almeno a livello lombardo. Per fare questo serve gente preparata che ha una storia alle sue spalle e che ha voglia di ridare speranza alla città". E' più che determinato
Tiziano Mariani, che domenica mattina ha ufficialmente inaugurato in via Monti (angolo via Nievo) la sede di "Noi x Seregno". Con lui, al suo fianco, anche
Giuliano Carion di "Città di Seregno" che ha accettato di confluire nella nuova lista e la ricerca di aggregazioni non è ancora finita. Intanto all'inaugurazione erano tanti i partecipanti. Tutti intenzionati a battersi alle prossime elezioni amministrative con punti ben chiari nella mente da sottoporre ai cittadini. Innanzitutto no alla vendita o fusione di Gelsia. "Se vendere Gelsia significa fare soldi - spiega Mariani - per non averne più in futuro, davvero non ci siamo. Gelsia è la ventesimo municipalizzata d'Italia quanto a valore. In ogni caso, a pochi mesi dalle elezioni, non va toccata. Lasciamo che sia il nuovo sindaco a fare le valutazioni. Fermiamo questo scempio". Proprio su questo tema è iniziato il dialogo tra Mariani e Carion, che alla fine si sono accorti di condividere parecchie idee e hanno deciso di fare da catalizzatori per aggregare altre liste civiche ("no a listarelle che si basano sull'ego personale, creiamo una forza che dia speranza alla città di Seregno"). Tra i punti enunciati da Mariani anche il no alla cementificazione selvaggia ("Negli ultimi vent'anni ne abbiamo viste di tutti i colori, pensiamo a riqualificare e a recuperare le aree dismesse", la sicurezza ("Guardiamoci dai rom. Sì alla solidarietà, ma non dev'essere una debolezza, bensì un vanto. Tutti devono rispettare le regole"), attenzione per il commercio ("Le grosse aziende sono sparite, la maggiore ora è Gelsia, sviluppiamo il commercio affinché Seregno continui a essere quel punto di riferimento che era in passato per il nord Milano"). "Da una mancata fusione - ha dichiarato Carion riferendosi a quella tra Aeb-Gelsia e Acsm-Agam - è nata la nostra fusione. Noi non siamo contro nessuno, siamo per qualcosa. Abbiamo un progetto da realizzare. Vogliamo che la politica riacquisti quel contatto reale con i cittadini che ha perso negli anni. Se non c'è l'impegno di tutti, la nostra città nella migliore delle ipotesi si ridurrà a essere un dormitorio. Abbiamo bisogno di sicurezza, lavoro: gli artigiani sono lasciati allo sbando. Ci sono temi irrisolti da affrontare, dal compartimento Dell'Orto alla necessità di una nuova casa di riposo, non in contrapposizione a quella esistente, per chi non ha duemila euro al mese da spendere". Convinti di poter fare grandi cose e di trovare una comunione d'intenti con altre liste, Mariani e Carion spiegano che nel gruppo hanno gente di sport, anziani, giovani, gente che vive la realtà della sanità, gente che opera nel campo della sicurezza. "Abbiamo professionalità - dicono quasi in coro - e chiamiamo tutti a raccolta. La casta è finita, iniziamo a ragionare su qualcosa di serio". E Mariani, convinto della bontà del suo progetto, lo ha detto pubblicamente davanti a tutti: "Non mollo. Stavolta davvero non mollo. Statene certi. Si fa sul serio".
Tiziano Mariani, che domenica mattina ha ufficialmente inaugurato in via Monti (angolo via Nievo) la sede di "Noi x Seregno". Con lui, al suo fianco, anche
Giuliano Carion di "Città di Seregno" che ha accettato di confluire nella nuova lista e la ricerca di aggregazioni non è ancora finita. Intanto all'inaugurazione erano tanti i partecipanti. Tutti intenzionati a battersi alle prossime elezioni amministrative con punti ben chiari nella mente da sottoporre ai cittadini. Innanzitutto no alla vendita o fusione di Gelsia. "Se vendere Gelsia significa fare soldi - spiega Mariani - per non averne più in futuro, davvero non ci siamo. Gelsia è la ventesimo municipalizzata d'Italia quanto a valore. In ogni caso, a pochi mesi dalle elezioni, non va toccata. Lasciamo che sia il nuovo sindaco a fare le valutazioni. Fermiamo questo scempio". Proprio su questo tema è iniziato il dialogo tra Mariani e Carion, che alla fine si sono accorti di condividere parecchie idee e hanno deciso di fare da catalizzatori per aggregare altre liste civiche ("no a listarelle che si basano sull'ego personale, creiamo una forza che dia speranza alla città di Seregno"). Tra i punti enunciati da Mariani anche il no alla cementificazione selvaggia ("Negli ultimi vent'anni ne abbiamo viste di tutti i colori, pensiamo a riqualificare e a recuperare le aree dismesse", la sicurezza ("Guardiamoci dai rom. Sì alla solidarietà, ma non dev'essere una debolezza, bensì un vanto. Tutti devono rispettare le regole"), attenzione per il commercio ("Le grosse aziende sono sparite, la maggiore ora è Gelsia, sviluppiamo il commercio affinché Seregno continui a essere quel punto di riferimento che era in passato per il nord Milano"). "Da una mancata fusione - ha dichiarato Carion riferendosi a quella tra Aeb-Gelsia e Acsm-Agam - è nata la nostra fusione. Noi non siamo contro nessuno, siamo per qualcosa. Abbiamo un progetto da realizzare. Vogliamo che la politica riacquisti quel contatto reale con i cittadini che ha perso negli anni. Se non c'è l'impegno di tutti, la nostra città nella migliore delle ipotesi si ridurrà a essere un dormitorio. Abbiamo bisogno di sicurezza, lavoro: gli artigiani sono lasciati allo sbando. Ci sono temi irrisolti da affrontare, dal compartimento Dell'Orto alla necessità di una nuova casa di riposo, non in contrapposizione a quella esistente, per chi non ha duemila euro al mese da spendere". Convinti di poter fare grandi cose e di trovare una comunione d'intenti con altre liste, Mariani e Carion spiegano che nel gruppo hanno gente di sport, anziani, giovani, gente che vive la realtà della sanità, gente che opera nel campo della sicurezza. "Abbiamo professionalità - dicono quasi in coro - e chiamiamo tutti a raccolta. La casta è finita, iniziamo a ragionare su qualcosa di serio". E Mariani, convinto della bontà del suo progetto, lo ha detto pubblicamente davanti a tutti: "Non mollo. Stavolta davvero non mollo. Statene certi. Si fa sul serio".