Barlassina, Ricchi: "Il sindaco sui profughi poteva dire di no"
Sette profughi sono arrivati in paese. Sette rifugiati politici provenienti da vari Paesi dell'Africa, portati da un'associazione che ha deciso di dare loro alloggio in un appartamento in via Monte Santo, ovviamente dando la comunicazione agli uffici municipali. Per
William Ricchi (capogruppo di Barlassina Viva) il sindaco
Piermario Galli ha responsabilità per l'arrivo di queste persone. "Prendo atto che tutto è gestito dall'associazione 'D & G research...
Sette profughi sono arrivati in paese. Sette rifugiati politici provenienti da vari Paesi dell'Africa, portati da un'associazione che ha deciso di dare loro alloggio in un appartamento in via Monte Santo, ovviamente dando la comunicazione agli uffici municipali. Per
William Ricchi (capogruppo di Barlassina Viva) il sindaco
Piermario Galli ha responsabilità per l'arrivo di queste persone. "Prendo atto che tutto è gestito dall'associazione 'D & G research' - afferma Ricchi - ma sono convinto che il nostro sindaco ha avuto la possibilità di opporsi, ma non ha detto no al Prefetto". Galli, già a partire dal mese di luglio, aveva dichiarato che non aveva alloggi disponibili per i rifugiati politici. E che, se li avesse avuti, li avrebbe già dati da tempo a quei cittadini che hanno più difficoltà ad affrontare questo periodo di disagio economico. "Questo non basta - commenta Ricchi - perché oltre a dire che non ha un posto dove mettere i profughi, il sindaco doveva dire chiaramente al Prefetto che qui a Barlassina non era disposto ad accettarli. Non avendolo fatto, il Prefetto li ha fatti arrivare tramite un'associazione. Mi risulta che altri Comuni, vedi Ceriano Laghetto, hanno detto un no categorico a questa proposta e ora non hanno profughi. Questo è quanto mi risulta: se così non fosse, mi aspetto spiegazioni dal nostro sindaco sul perché noi ora li abbiamo e altri Comuni no. In più, naturalmente, pretendo che faccia tutti i dovuti controlli sull'associazione che li ha accolti e sull'immobile che li deve ospitare: inteso sia come eventuale contratto di affitto stipulato, sia come adeguatezza degli spazi e rispetto delle norme di igiene per l'accoglimento di sette persone adulte nello stesso appartamento".
William Ricchi (capogruppo di Barlassina Viva) il sindaco
Piermario Galli ha responsabilità per l'arrivo di queste persone. "Prendo atto che tutto è gestito dall'associazione 'D & G research' - afferma Ricchi - ma sono convinto che il nostro sindaco ha avuto la possibilità di opporsi, ma non ha detto no al Prefetto". Galli, già a partire dal mese di luglio, aveva dichiarato che non aveva alloggi disponibili per i rifugiati politici. E che, se li avesse avuti, li avrebbe già dati da tempo a quei cittadini che hanno più difficoltà ad affrontare questo periodo di disagio economico. "Questo non basta - commenta Ricchi - perché oltre a dire che non ha un posto dove mettere i profughi, il sindaco doveva dire chiaramente al Prefetto che qui a Barlassina non era disposto ad accettarli. Non avendolo fatto, il Prefetto li ha fatti arrivare tramite un'associazione. Mi risulta che altri Comuni, vedi Ceriano Laghetto, hanno detto un no categorico a questa proposta e ora non hanno profughi. Questo è quanto mi risulta: se così non fosse, mi aspetto spiegazioni dal nostro sindaco sul perché noi ora li abbiamo e altri Comuni no. In più, naturalmente, pretendo che faccia tutti i dovuti controlli sull'associazione che li ha accolti e sull'immobile che li deve ospitare: inteso sia come eventuale contratto di affitto stipulato, sia come adeguatezza degli spazi e rispetto delle norme di igiene per l'accoglimento di sette persone adulte nello stesso appartamento".