Barlassina, una strada per Pietro Fusi

Un libro su
don Carlo Borghi, la cittadinanza benemerita per
Giovanni Battista Vintani e
Marco Belloni e, ora, l’intitolazione di una strada a
Pietro Fusi. Continua l’opera di riconoscenza dell’amministrazione comunale nei confronti dei concittadini che, negli ambiti più diversi, hanno fatto grande Barlassina. E per quanto riguarda Pietro Fusi, nulla può essere più appropriato di una nuova strada: proprio per lui che, nel...

Un libro su

don Carlo Borghi, la cittadinanza benemerita per

Giovanni Battista Vintani e

Marco Belloni e, ora, l’intitolazione di una strada a

Pietro Fusi. Continua l’opera di riconoscenza dell’amministrazione comunale nei confronti dei concittadini che, negli ambiti più diversi, hanno fatto grande Barlassina. E per quanto riguarda Pietro Fusi, nulla può essere più appropriato di una nuova strada: proprio per lui che, nella sua attività industriale, ha promosso la ricerca nel campo dei materiali per l’asfaltatura. La Giunta ha deciso di dedicargli la neonata area di circolazione situata tra via Piave, via Roma e via Fratelli Bandiera, che costituirà l’ingresso ai giardini di Palazzo Rezzonico: si chiamerà largo Pietro Fusi. Barlassinese di nascita, Pietro Fusi nacque nel 1934 nella attuale piazza Cavour, dove la sua famiglia gestiva la cooperativa di consumo. L’attività principale della famiglia Fusi, iniziata da Gaetano Fusi, nonno di Pietro, era, fin da allora, la gestione e la coltivazione di una cava di inerti con gli impianti di lavaggio azionati nelle acque del Torrente Seveso. Alla fine della Seconda guerra mondiale, Pietro e il fratello Gaetano si dedicarono allo sviluppo dell’attività estrattiva e parallelamente alla fondazione di un’impresa di costruzioni stradali, l’attuale Generalstrade Spa, che ufficialmente nacque nel 1964. Nel 1988, alla morte del fratello Gaetano, Pietro con i figli Emanuele e Pier Ernesto, rilevò le quote sociali dagli eredi continuando l’attività con nuovo slancio e vigore, promuovendo soprattutto la ricerca che ha portato l’impresa a conseguire diversi brevetti nel campo dei materiali per l’asfaltatura apprezzati a livello internazionale e a fondare diverse aziende nel settore minerario, delle materie prime e nelle costruzioni stradali. Nonostante la logica e la logistica imponessero di trasferire la sede del gruppo di società amministrate dalla famiglia Fusi in altri luoghi, Pietro non volle mai spostarsi da Barlassina, perché legato al proprio comune di nascita e in particolare alla zona del centro storico compresa tra la piazza Cavour e la via Piave, dove c’è ancora la sede legale di Generalstrade Spa. Uno dei più importanti lavori eseguiti, in ambito locale, dall’impresa di famiglia sotto la direzione di Pietro Fusi è stato il prolungamento della Strada statale 35 da Barlassina a Lentate sul Seveso. Di recente, la Generalstrade Spa ha conseguito un rilevante risultato internazionale per avere individuato, grazie agli appunti raccolti da Pietro Fusi, i siti di sabbie bituminose relativi agli approvvigionamenti di bitume nel periodo bellico. Ritrovamento la cui importanza è stata anche riconosciuta dal primo ministro albanese Berisha. Pietro Fusi si è spento il 9 dicembre 1996. Sarà invece dedicata a

Maria Montessori, la prima donna medico in Italia che ha votato la sua vita allo studio dei più piccoli, la nuova aera di circolazione all’incrocio tra via Fratelli Bandiera e viale Trento, che costituisce l’ingresso alla scuola di infanzia “Fondazione Luigi Porro”. Nata a Chiaravalle nel 1870, Maria Montessori si laureò in Psichiatria, ostacolata e malvista in un ambiente esclusivamente maschile. Inizialmente si dedicò allo studio dei bambini disabili, progettando materiali e metodi adatti a loro. Successivamente, passò all’osservazione, con attenzione scientifica per cercare di capire il funzionamento dei poteri della psiche umana, delle reazioni dei bambini sani messi in ambienti a loro adatti, ricchi di oggetti stimolanti, con insegnanti da lei formati con metodi non aggressivi e non giudicanti nei confronti dei piccoli. Il metodo pedagogico da lei creato si basa su un profondo lavoro di ricerca psicologica che tende a valorizzare l’esperienza sensoriale, l’apprendimento come esperienza e svolto in un ambiente strutturato molto stimolante per il bambino. Molti Paesi nel mondo hanno adottato questo metodo che riguarda l’educazione infantile. Maria Montessori visse in diverse parti d’Europa prima di fare ritorno in Italia, dopo la caduta del fascismo e la fine della Seconda guerra mondiale. Morì il 6 maggio a Noordwijk, in Olanda. La sua opera continua a vivere attraverso le centinaia di scuole istituite a suo nome nelle più disparate parti del mondo. In entrambi i casi la cerimonia di intitolazione pubblica è stata fissata per il prossimo 27 maggio.