Bovisio M.: il Comune risparmia 250 mila euro annui con la rivoluzione digitale
Risparmi per 250 mila euro annui e una maggiore operatività degli uffici. Sono i due brillanti risultati ottenuti in un colpo solo dall’amministrazione comunale con l’adesione al progetto “Provincia digitale” nel 2011 e l’installazione di nuovi software. Nessuna bacchetta magica: soltanto lungimiranza, buonsenso e utilizzo di un sistema integrato all’avanguardia. D’ora in poi il Comune disporrà di una banca dati interna che tutti i settori condivideranno contemporaneamente per le diverse nece...
Risparmi per 250 mila euro annui e una maggiore operatività degli uffici. Sono i due brillanti risultati ottenuti in un colpo solo dall’amministrazione comunale con l’adesione al progetto “Provincia digitale” nel 2011 e l’installazione di nuovi software. Nessuna bacchetta magica: soltanto lungimiranza, buonsenso e utilizzo di un sistema integrato all’avanguardia. D’ora in poi il Comune disporrà di una banca dati interna che tutti i settori condivideranno contemporaneamente per le diverse necessità quotidiane. Con pochi clic si potrà avere la “fotografia” esatta di ogni cittadino: non solo la situazione anagrafica, ma anche debiti o crediti che vanta dall’ente. La sua condizione sociale, i contributi ricevuti, le sanzioni che deve pagare, la sua posizione tributaria. “Questo sistema informatico – afferma il sindaco
Emanuele Galimberti – ci fa fare un bel salto di qualità. Migliora di gran lunga la produttività degli uffici, ore di lavoro risparmiate da dedicare ad altri compiti. Ci permette di conoscere nel dettaglio il nostro rapporto debiti/crediti con il cittadino. Ci permette di incrociare i dati e di riconoscere gli eventuali furbi che vengono qui a chiedere un contributo anche se non ne hanno bisogno e, in questo modo, danneggiano chi è davvero in una condizione di disagio economico. E poi, particolare non trascurabile, avremo un risparmio davvero consistente. Di sicuro almeno 250 mila euro, ma sono convinto che possono anche essere molti di più. Da cosa derivano questi risparmi? Non solo dalle ore di lavoro risparmiate dai dipendenti, ma soprattutto dal mancato pagamento per una banca dati esterna. O dalle percentuali che non dovremo più riconoscere ad aziende esterne per i crediti accertati. Senza dimenticare gli importi risparmiati per gli eventuali furbi”. Il processo di informatizzazione non si conclude qui: al momento sono stati portati a termine i due terzi del progetto. Il tutto senza generare disservizi all’utenza e senza interrompere l’operatività degli uffici. Il costo sostenuto per questo software è di 55 mila euro annui per questo biennio e 33 mila euro per i successivi sette anni con prezzo bloccato. Anche in questo caso un ulteriore risparmio rispetto ai 40 mila euro annui spesi finora con adeguamenti ogni anno nell’ordine del 10%. “Il cittadino – aggiunge
Giovanni Colombo di Pal Informatica – non può ancora rendersi conto di queste novità. Ma entro la primavera si accorgerà dei benefici. Con la conclusione della fase 2, ovvero con l’attivazione del portale cittadino, grazie a una password o alla Carta regionale dei servizi, potrà accedere a numerosi servizi. Da casa, o dall’ufficio, potrà ottenere i certificati anagrafici, fare autocertificazioni. Potrà fare online tutti i pagamenti verso il Comune (oggi è possibile solo con le sanzioni della Polizia locale): dall’Imu ai servizi scolastici o perfino a eventuali iniziative della Cultura. Benefici anche per i fornitori che, senza telefonare, potranno vedere il loro “estratto conto” ossia verificare quando sono stati fatti i pagamenti. È una rivoluzione digitale”.
Emanuele Galimberti – ci fa fare un bel salto di qualità. Migliora di gran lunga la produttività degli uffici, ore di lavoro risparmiate da dedicare ad altri compiti. Ci permette di conoscere nel dettaglio il nostro rapporto debiti/crediti con il cittadino. Ci permette di incrociare i dati e di riconoscere gli eventuali furbi che vengono qui a chiedere un contributo anche se non ne hanno bisogno e, in questo modo, danneggiano chi è davvero in una condizione di disagio economico. E poi, particolare non trascurabile, avremo un risparmio davvero consistente. Di sicuro almeno 250 mila euro, ma sono convinto che possono anche essere molti di più. Da cosa derivano questi risparmi? Non solo dalle ore di lavoro risparmiate dai dipendenti, ma soprattutto dal mancato pagamento per una banca dati esterna. O dalle percentuali che non dovremo più riconoscere ad aziende esterne per i crediti accertati. Senza dimenticare gli importi risparmiati per gli eventuali furbi”. Il processo di informatizzazione non si conclude qui: al momento sono stati portati a termine i due terzi del progetto. Il tutto senza generare disservizi all’utenza e senza interrompere l’operatività degli uffici. Il costo sostenuto per questo software è di 55 mila euro annui per questo biennio e 33 mila euro per i successivi sette anni con prezzo bloccato. Anche in questo caso un ulteriore risparmio rispetto ai 40 mila euro annui spesi finora con adeguamenti ogni anno nell’ordine del 10%. “Il cittadino – aggiunge
Giovanni Colombo di Pal Informatica – non può ancora rendersi conto di queste novità. Ma entro la primavera si accorgerà dei benefici. Con la conclusione della fase 2, ovvero con l’attivazione del portale cittadino, grazie a una password o alla Carta regionale dei servizi, potrà accedere a numerosi servizi. Da casa, o dall’ufficio, potrà ottenere i certificati anagrafici, fare autocertificazioni. Potrà fare online tutti i pagamenti verso il Comune (oggi è possibile solo con le sanzioni della Polizia locale): dall’Imu ai servizi scolastici o perfino a eventuali iniziative della Cultura. Benefici anche per i fornitori che, senza telefonare, potranno vedere il loro “estratto conto” ossia verificare quando sono stati fatti i pagamenti. È una rivoluzione digitale”.