Bovisio M.: 138 scarichi privati nel Seveso

Attualmente ci sono 138 scarichi nel Seveso. Tutti privati, perché gli scarichi pubblici sono stati rimossi a partire dalla fine del mandato dell'ex sindaco
Giuseppina Stella e si sono conclusi all'inizio della legisltura dell'ex primo cittadino
Emanuele Galimberti. A scaricare nel Seveso, insomma, almeno per quanto riguarda il tratto bovisiano, sono famiglie e attività produttive. Lo rivela il sindaco
Giuliano Soldà che dopo l'alluvione h...

Attualmente ci sono 138 scarichi nel Seveso. Tutti privati, perché gli scarichi pubblici sono stati rimossi a partire dalla fine del mandato dell'ex sindaco

Giuseppina Stella e si sono conclusi all'inizio della legisltura dell'ex primo cittadino

Emanuele Galimberti. A scaricare nel Seveso, insomma, almeno per quanto riguarda il tratto bovisiano, sono famiglie e attività produttive. Lo rivela il sindaco

Giuliano Soldà che dopo l'alluvione ha iniziato ad analizzare la situazione a tutto campo per vedere ciò che è possibile fare per correre ai ripari, limitare i danni, prevenire un secondo episodio così devastante. "Ci siamo accorti - spiega Soldà - che ci sono ancora 138 scarichi nel Seveso. Non va bene. I privati devono chiuderli. Con buonsenso e senza fare i cattivi vorremmo dare un termine di dieci anni affinché tutti provvedano a sistemare la loro situazione. Quanto a noi, di certo acquisteremo un buon numero di sacchi di sabbia, che non risolvono il problema ma in certi casi aiutano a limitare il danno e vedremo cosa si può fare per evitare che il fiume inondi le nostre strade. Non so se possiamo innalzare gli argini, attendiamo una risposta". Nel frattempo l'amministrazione comunale ha deciso di dotarsi al più presto di un Regolamento di polizia idraulica e chiamerà tecnici ed esperti per aggiornare il piano di sicurezza: "Quanto era stato previsto sulla carta non si è avverato - conclude Soldà - visto che il Seveso è esondato prima del punto previsto da chi ha redatto il piano. Non si può far finta di niente, vediamo di attrezzarci perché la cittadinanza non corra più pericoli o, almeno, possa essere istruita al meglio su come affrontarli".