Desio: insulti agli zingari, poi il gruppo "Non sei di Desio se.." chiude
Il segretario cittadino del Partito Democratico minaccia una denuncia, il gruppo Facebook prima fa sparire i post incriminati poi chiude all'improvviso senza dare alcuna comunicazione a chi ne faceva parte. E' ciò che è accaduto al gruppo "Non sei di Desio se...", anche piuttosto popolare considerando che era arrivato a superare i 3 mila iscritti. Del resto sono tipologie di gruppo che attirano molto, visto che chi li frequenta ha sempre voglia di ricordare persone, aneddoti, condividere foto...
Il segretario cittadino del Partito Democratico minaccia una denuncia, il gruppo Facebook prima fa sparire i post incriminati poi chiude all'improvviso senza dare alcuna comunicazione a chi ne faceva parte. E' ciò che è accaduto al gruppo "Non sei di Desio se...", anche piuttosto popolare considerando che era arrivato a superare i 3 mila iscritti. Del resto sono tipologie di gruppo che attirano molto, visto che chi li frequenta ha sempre voglia di ricordare persone, aneddoti, condividere foto che riguardano la città. Purtroppo, ed è questo il caso, talvolta la situazione sfugge di mano agli amministratori del gruppo. Qualche commento un po' sopra le righe sugli zingari, il rancore che cresce forse anche in virtù di qualche furto in abitazione subìto da qualche iscritto del gruppo, finché saltano fuori insulti ma anche frasi spiacevoli. Del tipo: gli zingari vanno bruciati nel forno.
Giorgio Gerosa (nella foto) segretario cittadino del Partito Democratico, per un po' ha sopportato in silenzio. Poi, nella prima mattinata di martedì, ha pubblicato un post molto deciso: "Io mi sono permesso di fare lo screenshot dei post in cui si parla di bruciare gli zingari, di pestarli e altro. Dato che il gruppo è pubblico deciderò se è il caso di segnalare tutto alle autorità. Non è possibile che si arrivi a questo livello di indecenza, soprattutto quando al di là del Mediterraneo in queste ore abbiamo testimonianza di cosa produca l'odio tra esseri umani. Siete vergognosi". Poche ore più tardi i post erano stati rimossi. Ma, con grande sorpresa, mercoledì il gruppo è stato addirittura chiuso. Una voce in meno. Poco importa, onestamente, se è quella di coloro che vogliono farsi giustizia da soli, magari bruciando altri nei forni.
Giorgio Gerosa (nella foto) segretario cittadino del Partito Democratico, per un po' ha sopportato in silenzio. Poi, nella prima mattinata di martedì, ha pubblicato un post molto deciso: "Io mi sono permesso di fare lo screenshot dei post in cui si parla di bruciare gli zingari, di pestarli e altro. Dato che il gruppo è pubblico deciderò se è il caso di segnalare tutto alle autorità. Non è possibile che si arrivi a questo livello di indecenza, soprattutto quando al di là del Mediterraneo in queste ore abbiamo testimonianza di cosa produca l'odio tra esseri umani. Siete vergognosi". Poche ore più tardi i post erano stati rimossi. Ma, con grande sorpresa, mercoledì il gruppo è stato addirittura chiuso. Una voce in meno. Poco importa, onestamente, se è quella di coloro che vogliono farsi giustizia da soli, magari bruciando altri nei forni.
Marco beretta :
Caro il mio sig. Gerosa, devo dire la verità.... Ho seguito la questione su Facebook fin dall'inizio, e devo ammettere che voler bruciare una persona è veramente osceno, ma star zitto e far ingigantire la notiia, per poi cavalcarla per propri interessi di politica.... È forse peggio! Poteva tranquillamente denunciare le persone senza tanto scalpore! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi