Bovisio M.: alluvione bis, disastro bis

Ormai non ci sono più dubbi: ogni volta che la pioggia abbonda e il Seveso esonda, la città non è immune dal fenomeno. E piazza Mozart si trasforma nel 'luogo del delitto' con fango ovunque e scantinati pieni d'acqua. Nel migliore dei casi, ovviamente, perché al piano terra del condominio sono presenti anche attività commerciali ed educative. E' sempre un'immagine triste quella che si presenta davanti agli occhi di chi si reca osserva il paese dopo la devastazione. Qualcuno proveniente dai Co...

Ormai non ci sono più dubbi: ogni volta che la pioggia abbonda e il Seveso esonda, la città non è immune dal fenomeno. E piazza Mozart si trasforma nel 'luogo del delitto' con fango ovunque e scantinati pieni d'acqua. Nel migliore dei casi, ovviamente, perché al piano terra del condominio sono presenti anche attività commerciali ed educative. E' sempre un'immagine triste quella che si presenta davanti agli occhi di chi si reca osserva il paese dopo la devastazione. Qualcuno proveniente dai Comuni limitrofi, memore di quanto era accaduto l'8 luglio, dopo avere osservato Bovisio Masciago ha descritto la situazione con il termine 'delirio'. Eppure, a ben vedere, il danno non è stato pari a quello di quattro mesi fa. Il fiume di acqua e di fango che aveva travolto l'abitato di Masciago, il fruttivendolo, il panettiere, stavolta si è fermato in piazza Mozart. Dove ha riempito ancora una volta tutti i garage e le cantine, vanificando il lavoro di ripristino dell'impianto elettrico dello stabile, necessario dopo l'esondazione di luglio, che si è concluso venerdì con una spesa di 10 mila euro. Importo che si va a sommare ai soldoni già sborsati dai residenti e che concorre alla stima di 80 mila euro che erano stati stimati durante l'estate per il ripristino delle condizioni di vivibilità. I danni dell'8 luglio ammontavano a circa 700 mila euro. Nessun problema, fortunatamente, per l'asilo nido di piazza Mozart: la precauzione delle titolari, che hanno creato uno sbarramento con sacchi di sabbia (da loro acquistati) davanti alla saracinesca, ha contribuito a salvare gli spazi. Oggi, lunedì 17, l'attività per i bambini riprende come se nulla fosse avvenuto. Non si può dire altrettanto, invece, per la Monza-Saronno. Abbiamo ancora davanti agli occhi l'immagine di luglio con il gommone dei soccorsi fluviali che viaggia sul corso d'acqua 'artificiale' creato dalla pioggia. Quell'immagine non è cambiata granché: stesso fiume marrone, manca solo il gommone visto che stavolta, grazie alla chiusura preventiva dell'arteria viabilistica, non risultava sommerso alcun camion da cantiere né tantomeno autovetture. Sparita - ma soltanto in parte - l'acqua del Seveso, restano le preoccupazioni: il territorio sembra essere il più vulnerabile lungo la tratta del Seveso almeno per quanto riguarda la tratta situata all'interno della provincia di Monza e Brianza. A luglio, sbalorditi, tecnici e politici avevano considerato l'evento come 'eccezionale', che può accadere una volta ogni 180 anni. Sono passati soltanto 4 mesi.