Bovisio M.: il Comune riscopre il teatro dialettale
Due serate a teatro per riscoprire la tradizione dialettale e, soprattutto, per farsi due sane risate in compagnia. Con “Ciumbia che teater” l’assessorato alla Cultura, finita la stagione di prosa, spalanca di nuovo la porta della Campanella. Il primo appuntamento sul palco di piazza Anselmo IV è in programma questo sabato, 20 aprile, con la compagnia “I Barlafuss”. Un gruppo teatrale ormai storico, nato nel 1976 a Niguarda come “Comapagnia San Carlo alla Cà Granda” e che negli anni ha portat...
Due serate a teatro per riscoprire la tradizione dialettale e, soprattutto, per farsi due sane risate in compagnia. Con “Ciumbia che teater” l’assessorato alla Cultura, finita la stagione di prosa, spalanca di nuovo la porta della Campanella. Il primo appuntamento sul palco di piazza Anselmo IV è in programma questo sabato, 20 aprile, con la compagnia “I Barlafuss”. Un gruppo teatrale ormai storico, nato nel 1976 a Niguarda come “Comapagnia San Carlo alla Cà Granda” e che negli anni ha portato spettacoli e allegria un po’ dovunque. Per il pubblico cittadino si cimenteranno in “La gesetta del pasquiroeu”, commedia in tre anni di
Severino Pagani già portata in scena da
Piero Mazzarella e rielaborata dal regista
Marzio Omati. La settimana successiva, sabato 27, protagonista il “Teatro Nodo” , anche questo è un gruppo di solida tradizione ( gli inizi dell’attività risalgono al 1973) con lo spettacolo “L’amis del papà – ovvero Ghe pensi mì”. I due spettacolo inizieranno alle 21. Il costo del biglietto è di 8 euro. “Saranno due serate molto piacevoli e divertenti – commenta l’assessore alla Cultura
Giovanni Sartori - per un genere di spettacolo che continua a resistere e ad attirare. I Legnanesi sono forse il gruppo dialettale più noto al grande pubblico, ma ci sono ancora compagnie di valore che mantengono viva la tradizione portando in giro spettacoli intramontabili che ci fanno sorridere basandosi su scene di vita quotidiana e riportandoci indietro negli anni”.
Severino Pagani già portata in scena da
Piero Mazzarella e rielaborata dal regista
Marzio Omati. La settimana successiva, sabato 27, protagonista il “Teatro Nodo” , anche questo è un gruppo di solida tradizione ( gli inizi dell’attività risalgono al 1973) con lo spettacolo “L’amis del papà – ovvero Ghe pensi mì”. I due spettacolo inizieranno alle 21. Il costo del biglietto è di 8 euro. “Saranno due serate molto piacevoli e divertenti – commenta l’assessore alla Cultura
Giovanni Sartori - per un genere di spettacolo che continua a resistere e ad attirare. I Legnanesi sono forse il gruppo dialettale più noto al grande pubblico, ma ci sono ancora compagnie di valore che mantengono viva la tradizione portando in giro spettacoli intramontabili che ci fanno sorridere basandosi su scene di vita quotidiana e riportandoci indietro negli anni”.