Bovisio M.: un nuovo bar e impianto di allarme per il centro sportivo
Il bar del centro sportivo riapre i battenti. Nelle scorse settimane la Fondazione per lo Sport e Tempo libero ha trovato un accordo con una società che si occuperà del bar e della custodia degli impianti di via Europa per i prossimi sei anni, con eventuale possibilità di rinnovarlo per altri sei in caso di soddisfazione reciproca. Al momento, più che alla scadenza e ai contratti, si pensa all’inaugurazione ufficiale prevista per il tardo pomeriggio di venerdì 7 dicembre. Il sindaco
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Il bar del centro sportivo riapre i battenti. Nelle scorse settimane la Fondazione per lo Sport e Tempo libero ha trovato un accordo con una società che si occuperà del bar e della custodia degli impianti di via Europa per i prossimi sei anni, con eventuale possibilità di rinnovarlo per altri sei in caso di soddisfazione reciproca. Al momento, più che alla scadenza e ai contratti, si pensa all’inaugurazione ufficiale prevista per il tardo pomeriggio di venerdì 7 dicembre. Il sindaco
Emanuele Galimberti, tuttavia, non rinuncia a sottolineare che “si tratta di un risultato eccellente, sia per come è stata condotta l’operazione sia per gli introiti che finiranno nelle casse della Fondazione per lo Sport e il Tempo libero”. Il riferimento è a un accordo che definisce un canone annuo di 24 mila euro e “alla competenza e al coraggio della Fondazione per lo Sport e il Tempo libero che, a fronte di un beneficio di 12 anni per la nostra comunità, ha avuto la forza di non svalutare la struttura e incassare subito e facilmente pochi euro pur di trovare un gestore”. “La vicenda – spiega
Andrea Vago, presidente della Fondazione – era iniziata nel dicembre del 2011 quando avevamo indetto un primo bando per affidare la gestione del bar. In quello stesso periodo, però, si sono verificati tre furti al centro sportivo in rapida successione. Abbiamo quindi fermato il bando puntando sulla sicurezza, sulla necessità di custodire il centro. E, per rendere più appetibile il bando, abbiamo anche offerto la possibilità di riqualificare tutto l’edificio del bar rendendo commerciale anche quella parte che prima era occupata dall’appartamento”. La gara era andata deserta. Nella primavera 2012, tuttavia, un nuovo bando aveva permesso di identificare il nuovo gestore. In fase di controllo della domanda, purtroppo, ci si è accorti che il vincitore non era in possesso di tutti i requisiti. “Dopo l’estate – aggiunge Vago – abbiamo chiesto a tutti gli operatori di esprimere una manifestazione di interesse. A tempo scaduto ci è pervenuta una domanda: a quel punto, con trattativa privata, abbiamo chiuso l’accordo alle nostre condizioni iniziali”.
Emanuele Galimberti, tuttavia, non rinuncia a sottolineare che “si tratta di un risultato eccellente, sia per come è stata condotta l’operazione sia per gli introiti che finiranno nelle casse della Fondazione per lo Sport e il Tempo libero”. Il riferimento è a un accordo che definisce un canone annuo di 24 mila euro e “alla competenza e al coraggio della Fondazione per lo Sport e il Tempo libero che, a fronte di un beneficio di 12 anni per la nostra comunità, ha avuto la forza di non svalutare la struttura e incassare subito e facilmente pochi euro pur di trovare un gestore”. “La vicenda – spiega
Andrea Vago, presidente della Fondazione – era iniziata nel dicembre del 2011 quando avevamo indetto un primo bando per affidare la gestione del bar. In quello stesso periodo, però, si sono verificati tre furti al centro sportivo in rapida successione. Abbiamo quindi fermato il bando puntando sulla sicurezza, sulla necessità di custodire il centro. E, per rendere più appetibile il bando, abbiamo anche offerto la possibilità di riqualificare tutto l’edificio del bar rendendo commerciale anche quella parte che prima era occupata dall’appartamento”. La gara era andata deserta. Nella primavera 2012, tuttavia, un nuovo bando aveva permesso di identificare il nuovo gestore. In fase di controllo della domanda, purtroppo, ci si è accorti che il vincitore non era in possesso di tutti i requisiti. “Dopo l’estate – aggiunge Vago – abbiamo chiesto a tutti gli operatori di esprimere una manifestazione di interesse. A tempo scaduto ci è pervenuta una domanda: a quel punto, con trattativa privata, abbiamo chiuso l’accordo alle nostre condizioni iniziali”.