Cesano M.: Alejandro Fernandez Centeno svela 'Il tempio dell'anima'
Nella sua terra, il Perù, è uno dei principali artisti contemporanei, protagonista di numerose esposizioni collettive e vincitore di rinomati premi. Ora
Alejandro Fernandez Centeno, trasferitosi a Milano, rivela se stesso e i suoi sentimenti in città con "Il tempio dell'anima": mostra che sarà inaugurata questo sabato 15 febbraio alle 17, con performance dal vivo, nell'auditorium Disarò (antica chiesa di Santo Stefano) in piazza Monsignor Arrigoni. Il tempio dell’anima...
Nella sua terra, il Perù, è uno dei principali artisti contemporanei, protagonista di numerose esposizioni collettive e vincitore di rinomati premi. Ora
Alejandro Fernandez Centeno, trasferitosi a Milano, rivela se stesso e i suoi sentimenti in città con "Il tempio dell'anima": mostra che sarà inaugurata questo sabato 15 febbraio alle 17, con performance dal vivo, nell'auditorium Disarò (antica chiesa di Santo Stefano) in piazza Monsignor Arrigoni. Il tempio dell’anima di Alejandro Fernandez Centeno è la rappresentazione di uno stato interiore, di un sistema di valori, e del suo contrario, che ciascun uomo nel corso della vita ha saputo e potuto costruire. Alejandro guarda e vede bellezza, ambiguità, attività, inerzia, frustrazione, amore, dolore… E’ lo spirito di osservazione che muove la mano del pittore attraverso un luogo intimo e personale che unito a tanti altri spazi interiori da un filo rosso, che altro non è che il sistema dei rapporti umani, costruisce l’essere collettivo. Perché ognuno è per se stesso, ma non indipendente dall’altro. In questo tempo, ogni uomo ha eretto il proprio tempio personale. “E’ il mio modo di segnalare – spiega l’artista - che esiste un tempio, un macrocosmo che ne contiene altri, all’interno dei quali ciascun uomo cerca la bellezza, che poi è l’essenza stessa della vita”. La metafora è quella di una città, dove ciascuno ha costruito la sua casa, alla sua maniera, ognuna delle quali è diversa dalle altre, ha un suo colore, una sua forma, una sua espressione. Sono questi habitat che prendono vita su ciascun quadro. Sono vite interiori vissute che nei quadri trovano un collegamento. “Ecco perché – racconta Alejandro - non posso realizzare opere realiste. E’ il colore che trasmette il sentire, l’emozione”. ‘Il tempio dell’anima’ non è tuttavia solamente una descrizione, ma contiene in sé tutto il potere di una sollecitazione positiva. A mettere bellezza nella propria vita, ad arricchire il ‘posto’ dove si vive. Una concezione fortemente estetica della vita dove insiste prepotente l’equazione del ‘kalòs kai agathòs’ degli antichi greci. Il bello è ontologicamente buono. La tecnica adottata dal pittore per realizzare i quadri di questa mostra è un incontro di tutte le tecniche possibili, in omaggio a un percorso, nell’arco della sua carriera, che lo ha visto esprimersi attraverso modalità differenti. Ed è proprio l’accostamento delle diverse tecniche che fa vivere la sua idea sulla tela. Spatola, velatura, pennello, olio, acrilico, collage. L’intenzione è raggiungere un ideale che riflette il pensiero dell’autore. La mostra sarà visitabile fino al 2 marzo: il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20; la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20.
Alejandro Fernandez Centeno, trasferitosi a Milano, rivela se stesso e i suoi sentimenti in città con "Il tempio dell'anima": mostra che sarà inaugurata questo sabato 15 febbraio alle 17, con performance dal vivo, nell'auditorium Disarò (antica chiesa di Santo Stefano) in piazza Monsignor Arrigoni. Il tempio dell’anima di Alejandro Fernandez Centeno è la rappresentazione di uno stato interiore, di un sistema di valori, e del suo contrario, che ciascun uomo nel corso della vita ha saputo e potuto costruire. Alejandro guarda e vede bellezza, ambiguità, attività, inerzia, frustrazione, amore, dolore… E’ lo spirito di osservazione che muove la mano del pittore attraverso un luogo intimo e personale che unito a tanti altri spazi interiori da un filo rosso, che altro non è che il sistema dei rapporti umani, costruisce l’essere collettivo. Perché ognuno è per se stesso, ma non indipendente dall’altro. In questo tempo, ogni uomo ha eretto il proprio tempio personale. “E’ il mio modo di segnalare – spiega l’artista - che esiste un tempio, un macrocosmo che ne contiene altri, all’interno dei quali ciascun uomo cerca la bellezza, che poi è l’essenza stessa della vita”. La metafora è quella di una città, dove ciascuno ha costruito la sua casa, alla sua maniera, ognuna delle quali è diversa dalle altre, ha un suo colore, una sua forma, una sua espressione. Sono questi habitat che prendono vita su ciascun quadro. Sono vite interiori vissute che nei quadri trovano un collegamento. “Ecco perché – racconta Alejandro - non posso realizzare opere realiste. E’ il colore che trasmette il sentire, l’emozione”. ‘Il tempio dell’anima’ non è tuttavia solamente una descrizione, ma contiene in sé tutto il potere di una sollecitazione positiva. A mettere bellezza nella propria vita, ad arricchire il ‘posto’ dove si vive. Una concezione fortemente estetica della vita dove insiste prepotente l’equazione del ‘kalòs kai agathòs’ degli antichi greci. Il bello è ontologicamente buono. La tecnica adottata dal pittore per realizzare i quadri di questa mostra è un incontro di tutte le tecniche possibili, in omaggio a un percorso, nell’arco della sua carriera, che lo ha visto esprimersi attraverso modalità differenti. Ed è proprio l’accostamento delle diverse tecniche che fa vivere la sua idea sulla tela. Spatola, velatura, pennello, olio, acrilico, collage. L’intenzione è raggiungere un ideale che riflette il pensiero dell’autore. La mostra sarà visitabile fino al 2 marzo: il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20; la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 20.