Arrestati gli uomini della "Banda del buco": troppo chiacchieroni all'autogrill
CESANO MADERNO - Il 27 febbraio avevano sorpreso i dipendenti dell'ufficio postale, rinchiudendoli nei bagni e fuggendo con un bottino di 40 mila euro. Ma i malviventi avevano commesso un errore: avevano parlato del colpo in un autogrill. E la chiacchierata non era sfuggita a un involontario testimone che ha avvisato i Carabinieri.
Nella loro attività, furti e rapine, ci sapevano davvero fare: pare che siano 26 i colpi messi a segno che portano la loro firma. Ma durante un viaggio in autostrada sono stati poco accorti: una chiacchiera di troppo in autogrill riguardo a un colpo da mettere a segno a Cesano Maderno.
E' partita da lì, da quella conversazione con accento napoletano ascoltata da un involontario testimone e poi riferita ai Carabinieri, l'indagine che ha portato a sgominare l'intera banda: 19 persone finite in carcere, altre sette destinatarie della misura degli arresti domiciliari. Per un totale di 23 persone già arrestate mentre altre tre sono tuttora ricercate.
Il primo colpo risale al 27 febbraio. E si tratta proprio di Cesano Maderno, giorno in cui i malviventi hanno fatto irruzione nell'ufficio postale centrale. Erano entrati in due, alla fine della giornata, attraverso una finestra posta sul retro a cui era stata segata l'inferriata. Avevano chiuso i dipendenti nei bagni, legando loro mani e piedi con delle fascette da elettricista, erano fuggiti con 40 mila euro.
E' partita da lì, da quella conversazione con accento napoletano ascoltata da un involontario testimone e poi riferita ai Carabinieri, l'indagine che ha portato a sgominare l'intera banda: 19 persone finite in carcere, altre sette destinatarie della misura degli arresti domiciliari. Per un totale di 23 persone già arrestate mentre altre tre sono tuttora ricercate.
Il primo colpo risale al 27 febbraio. E si tratta proprio di Cesano Maderno, giorno in cui i malviventi hanno fatto irruzione nell'ufficio postale centrale. Erano entrati in due, alla fine della giornata, attraverso una finestra posta sul retro a cui era stata segata l'inferriata. Avevano chiuso i dipendenti nei bagni, legando loro mani e piedi con delle fascette da elettricista, erano fuggiti con 40 mila euro.
Dalla segnalazione del testimone dell'autogrill sono partite le indagini che, lentamente, hanno permesso di ricostruire l'identità degli uomini della banda che aveva una caratteristica, anzi due: non utilizzava mai armi e non entrava mai dalla porta principale degli obiettivi prescelti ma, come a Cesano Maderno, attraverso finestre ma anche creando varchi nei muri per raggiungere la cassaforte e cercare di aprirla con la fiamma ossidrica.
In totale pare che i colpi messi a segno siano 26 per un bottino che dovrebbe aggirarsi attorno ai 250 mila euro. La banda aveva la sua sede a Napoli, ma operava in tutta Italia e in particolar modo in Lombardia.
In totale pare che i colpi messi a segno siano 26 per un bottino che dovrebbe aggirarsi attorno ai 250 mila euro. La banda aveva la sua sede a Napoli, ma operava in tutta Italia e in particolar modo in Lombardia.