Cyberbullismo: un giovane su cinque riceve messaggi hard

Il fenomeno del cyberbullismo è sempre più preoccupante. Se n'è parlato in modo diffuso ieri, in Regione Lombardia, in occasione della Giornata della Legalità. Un dato su tutti: in Lombardia 71 mila giovani, tra i 15 e i 24 anni hanno avuto esperienze dirette

“Legalità e rispetto si imparano da giovani”. Essenziale ma diretto il tema portante della IV edizione della “Giornata della Legalità”, promossa ieri, lunedì 20, da Corecom Lombardia insieme al Consiglio regionale e in collaborazione con l’associazione “La Banda degli onesti”. L’immagine evocata in sala Pirelli dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Canio Giuseppe La Gala, davanti a tanti ragazzi delle scuole superiori, è quella di Carolina Picchio, uccisa a 14 anni dal cyberbullismo che la vide inconsapevole vittima di filmati girati contro la sua volontà e contro il suo volere diffusi in rete.

Un fenomeno in crescita, come ha ricordato la Presidente del Corecom Federica Zanella, se è vero che 71.000 giovani lombardi tra i 15 e i 24 anni hanno avuto esperienze dirette di cyber bullismo, 230.000 adolescenti conoscono almeno una persona che ha avuto problemi con reati telematici, un ragazzo su cinque (22%) ha ricevuto messaggi con parole, immagini o video a sfondo sessuale (fenomeno del “sexting”). In questo campo il Corecom interviene non solo con azioni di formazione ed educazione rivolte a studenti, insegnati e genitori, ma con uno sportello “Web Reputation”, strumento gratuito per tutelare la reputazione digitale a partire da foto e notizie diffuse sui social network.

“L’illegalità si combatte a partire dai banchi di scuola attraverso un'opera di  educazione al rispetto delle regole e delle leggi, capace di indirizzare le nuove generazioni, e non solo, verso una cultura di fiducia nello Stato di diritto – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, che ha voluto evidenziare la stretta connessione di questa iniziativa con la Giornata contro le mafie celebrata nelle stesse ore in Auditorium Gaber - La cultura della legalità non può che basarsi sull’interiorizzazione delle regole, per far sì che  si possa avere  piena consapevolezza e convinzione della necessità del rispetto delle stesse, delle leggi e della dignità delle persone”.

Tra i relatori, il Consigliere regionale Fabio Pizzul (correlatore della legge regionale di contrasto al bullismo e cyberbullismo), la Presidente del Consiglio per le Pari Opportunità di Regione Lombardia, Ombretta Colli, il responsabile del progetti educativi della Polizia Postale, Marco Valerio Cervellini, Gustavo Adolfo Cioppa, Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia.

Alcuni dati. In base alla ricerca OssCom/Università Cattolica per il Corecom Lombardia (2016) il 46% degli episodi di bullismo avviene di persona, il 36% via Facebook, il 27% su WhatsApp, il 19% con chiamate o sms sul cellulare, l’8% su Instagram, il 4% su Twitter, il 4% su Youtube, il resto su siti di videogiochi, Snapchat e Tumblr. Il 53% dei messaggi classificabili come “sexting” viene diffuso via Facebook, il 35% su WhatsApp. Tra il 2014 e il 2017 il 29% delle richieste ricevute dallo sportello “Web Reputation” del Corecom riguarda la richiesta di rimozione di contenuti (foto o video) a sfondo sessuale; il 46% delle segnalazioni riguarda furto di identità o dati personali presi da profili social senza autorizzazione; il 25% sono richieste di cancellazione di contenuti contenenti offese, diffamazione o azioni di cyber bullismo.


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