Desio: il Consiglio di Stato riaccende le slot machine
Quella contro le slot machine è una battaglia persa: il Consiglio di Stato boccia il provvedimento del sindaco
Roberto Corti che aveva deciso di limitare il funzionamento delle macchinette mangiasoldi sul territorio a certe ore della giornata. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, "bar e sale giochi possono e devono essere liberi di svolgere la loro attività senza limiti ingiustificati". Nulla da fare, insomma, per l'amministrazione comunale che aveva deciso di affrontare ...
Quella contro le slot machine è una battaglia persa: il Consiglio di Stato boccia il provvedimento del sindaco
Roberto Corti che aveva deciso di limitare il funzionamento delle macchinette mangiasoldi sul territorio a certe ore della giornata. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, "bar e sale giochi possono e devono essere liberi di svolgere la loro attività senza limiti ingiustificati". Nulla da fare, insomma, per l'amministrazione comunale che aveva deciso di affrontare di petto il problema delle slot sul territorio comunale, spesso causa di vera e propria dipendenza e, di conseguenza, di una lunga serie di problemi di ordine economico e sociale. Corti aveva adottato il provvedimento restrittivo, un'ordinanza, evidenziando una situazione di bar affollati, macchine in doppia fila, ragazzi che non andavano a scuola e trascorrevano il loro tempo spendendo i loro soldi alle slot machine. Aveva già perso una prima battaglia al Tar ma Corti, convinto della bontà della sua ordinanza che limitava l'utilizzo delle macchinette alla fascia oraria compresa tra le 13 e le 22.30, aveva deciso di andare avanti fino in fondo. Fino al Consiglio di Stato. La quinta sezione, però, ha respinto i ricorsi considerando troppo generiche le motivazioni dell'ordinanza.E, soprattutto, evidenziando che il sindaco può in alcuni casi intervenire disciplinando gli orari per tutelare l'interesse pubblico ma, in questo caso, non era stata accertata alcune reale esigenza.
Roberto Corti che aveva deciso di limitare il funzionamento delle macchinette mangiasoldi sul territorio a certe ore della giornata. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, "bar e sale giochi possono e devono essere liberi di svolgere la loro attività senza limiti ingiustificati". Nulla da fare, insomma, per l'amministrazione comunale che aveva deciso di affrontare di petto il problema delle slot sul territorio comunale, spesso causa di vera e propria dipendenza e, di conseguenza, di una lunga serie di problemi di ordine economico e sociale. Corti aveva adottato il provvedimento restrittivo, un'ordinanza, evidenziando una situazione di bar affollati, macchine in doppia fila, ragazzi che non andavano a scuola e trascorrevano il loro tempo spendendo i loro soldi alle slot machine. Aveva già perso una prima battaglia al Tar ma Corti, convinto della bontà della sua ordinanza che limitava l'utilizzo delle macchinette alla fascia oraria compresa tra le 13 e le 22.30, aveva deciso di andare avanti fino in fondo. Fino al Consiglio di Stato. La quinta sezione, però, ha respinto i ricorsi considerando troppo generiche le motivazioni dell'ordinanza.E, soprattutto, evidenziando che il sindaco può in alcuni casi intervenire disciplinando gli orari per tutelare l'interesse pubblico ma, in questo caso, non era stata accertata alcune reale esigenza.
sevesinodoc :
Egr. Sig. Redattore, lei ha pienamente ragione nel richiamare il Sig. Gaetano Carro rammentando che quanto scritto è fuori tema, ma ogni metodo è lecito per attirare l'attenzione su un problema molto grave. Leggendo l'articolo sopracitato, si evince che il potere di un sindaco è assolutamente limitato da ragioni economiche "di stato" che vanno contro i principi di moralità e legalità che il sindaco stesso deve far rispettare. Nel caso di Desio si sta assistendo ad una mortificazione della comunità cittadina nonché quella del primo cittadino. A stretto giro mi si apre nella mente la situazione di Seveso e di quanto sta tristemente accadendo, ovvero la mortificazione della gente "costruzione sottopassi" ma non quella del primo cittadino che si sta prostrando ai voleri economici dei più forti. Così, tanto per dire!!! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi