Grimoldi: "Per la Lega Nord queste elezioni sono state una sconfitta"
All'indomani del risultato dei ballottaggi, l'onorevole leghista Paolo Grimoldi afferma con schiettezza che per il Carroccio si è trattato di una sconfitta, nonostante l'affermazione anche in alcune realtà importanti. E indica qual è la strada da seguire per recuperare l'elettorato
"Non è andata come pensavamo. Potrei elencare numeri positivi, specialmente in Lombardia, come le vittorie dei nostri sindaci in 32 comuni al primo turno, tra cui 18 comuni "conquistati" dove eravamo in opposizione, e la vittoria al ballottaggio in 3 comuni su 5 (Gallarate, Nerviano e Treviglio) dove c'era un candidato leghista, ma, percentuali alla mano, non posso esimermi dall'ammettere una sconfitta, dopo aver perso Milano e la nostra storica 'roccaforte' di Varese". Parole schiette quelle dell'onorevole Paolo Grimoldi, che all'indomani del risultato dei ballottaggi, riconosce l'esito insoddisfacente per il Carroccio.
"Ora ripartiamo - afferma Grimoldi - ragionando su un dato: in tutto il Nord, salvo alcune eccezioni (come Milano) la lista Lega Nord ha perso voti, anche laddove abbiamo vinto il sindaco, e questo denota un allontanamento di una parte del nostro elettorato storico, soprattutto a mio avviso quello composto da chi fa impresa ( e da noi le imprese sono soprattutto piccole o micro imprese) o dal popolo delle partite Iva".
La direzione, dunque, è tracciata: "Andiamo avanti su temi come l'emergenza immigrazione e l'allarme sicurezza, temi che non possiamo trascurare, complice il lassismo del Governo, ma chi ogni giorno suda e fatica per portare avanti un'impresa chiede al nostro movimento di farsi interprete delle sue battaglie quotidiane contro la pressione fiscale più elevata d'Europa, contro una burocrazia asfissiante o per avere una rete stradale e ferroviaria all'altezza degli altri Paesi europei. Credo si debba tornare a essere un Movimento-Sindacato dei nostri territori: un movimento la cui priorità sono i nostri lavoratori e le nostre imprese, da aiutare con proposte concrete, percorribili e realizzabili. E torniamo ad affrontare le questioni irrisolte del Nord, che ancora attende risposte su maggiori forme di autonomia e di federalismo, come quelle che consentono alle Regioni locomotiva d'Europa come la Baviera e la Catalogna di restare competitive nonostante la crisi. Anche questa battaglia autonomista dovrà tornare tra le priorità della nostra azione politica".
La direzione, dunque, è tracciata: "Andiamo avanti su temi come l'emergenza immigrazione e l'allarme sicurezza, temi che non possiamo trascurare, complice il lassismo del Governo, ma chi ogni giorno suda e fatica per portare avanti un'impresa chiede al nostro movimento di farsi interprete delle sue battaglie quotidiane contro la pressione fiscale più elevata d'Europa, contro una burocrazia asfissiante o per avere una rete stradale e ferroviaria all'altezza degli altri Paesi europei. Credo si debba tornare a essere un Movimento-Sindacato dei nostri territori: un movimento la cui priorità sono i nostri lavoratori e le nostre imprese, da aiutare con proposte concrete, percorribili e realizzabili. E torniamo ad affrontare le questioni irrisolte del Nord, che ancora attende risposte su maggiori forme di autonomia e di federalismo, come quelle che consentono alle Regioni locomotiva d'Europa come la Baviera e la Catalogna di restare competitive nonostante la crisi. Anche questa battaglia autonomista dovrà tornare tra le priorità della nostra azione politica".