Gruppo Cap: con la centrale di Trezzo un passo avanti verso la dorsale idrica della Brianza
Un intervento importante per quanto riguarda le rete di distribuzione dell'acqua sul territorio, in modo particolare in quello della Brianza Est: nel mese di agosto il Gruppo Cap ha messo in funzione la centrale di Trezzo sull'Adda, passo avanti verso la dorsale idrica della Brianza
Tassello strategico della dorsale dell’acqua della Brianza, opera da 30 milioni di euro per servire 160 mila abitanti collegando 29 Comuni. Nel mese di agosto ha pompato 10 mila metri cubi d’acqua verso Cornate d’Adda e quasi 19 mila verso Busnago e Roncello: la centrale di Trezzo sull’Adda è entrata in funzione e consente di integrare le risorse prelevate nel territorio brianzolo, garantendo un servizio idrico ancora più efficiente.
Si tratta di uno dei principali progetti del Gruppo CAP negli acquedotti del territorio. Uno sforzo importante dell’azienda idrica, che investe in innovazione e sostenibilità per garantire sempre di più acqua di qualità, come testimoniano i dati pubblicati sul sito web aziendale, rispondendo in pieno ai principi di responsabilità sociale, trasparenza e partecipazione.
Proseguono a pieno ritmo anche gli altri interventi del progetto complessivo delle dorsali della Brianza: entro la fine dell’anno inizieranno i lavori per il prolungamento della Dorsale fino ad Aicurzio, dove nei mesi scorsi è stato completato il serbatoio da 6mila metri cubi d’acqua potabile, un HUB strategico nel sistema delle dorsali idriche della Brianza in cui il Gruppo CAP sta investendo più di 30 milioni di euro per collegare 29 Comuni e servire 160mila abitanti.
Oltre a rifornire direttamente Aicurzio e Sulbiate e indirettamente Mezzago, una volta completate tutte le dorsali l’HUB di Aicurzio consentirà di rilanciare l’acqua di ottima qualità proveniente dai Campi Pozzi di Pozzuolo Martesana e Trezzo sull’Adda a tutta la fascia di comuni a Nord di Vimercate (ovvero Bernareggio, Carnate, Ronco Briantino, Usmate velate, Camparada, Correzzana, Lesmo) e all’Alta Brianza (Triuggio, Renate e Besana, fino a Briosco e Veduggio), dove andrà ad aggiungersi all’acqua prelevata dai pozzi esistenti, garantendo un servizio migliore ai cittadini.
La messa in funzione della Centrale è un nuovo tassello di un progetto complessivo avviato da CAP per rispondere alla carenza d’acqua del territorio brianzolo e ragionare su scala di bacino, prelevando l’acqua dove ce n’è in abbondanza e di ottima qualità per portarla dove manca. Lo scopo quindi è integrare il sistema acquedottistico della Brianza con risorse prelevate nel Milanese, per offrire ai cittadini un servizio più affidabile tramite una progettazione complessa che mette insieme decine di interventi. Si tratta di interventi in buona parte già realizzati in collaborazione e sinergia con Brianzacque, l’azienda che gestisce il servizio idrico integrato in Brianza e che, insieme a CAP, fa parte della rete Water Alliance, acque di Lombardia.
“Questo progetto, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e ingegneristico, mostra molto bene come l’acqua non si fermi ai confini amministrativi – commenta il presidente del Gruppo CAP, Alessandro Russo –. Il compito di un’azienda pubblica come la nostra, partecipata dai Comuni, è proprio quello di gestire l’acqua in ottica di area vasta sfruttando le possibili economie di scala per offrire servizi sempre migliori ai cittadini. Il tutto tenendo come obiettivo prioritario il rispetto dell’ambiente, ottimizzando le risorse naturali e quelle economiche per garantire acqua buona e sicura in tutto il territorio”.
Nel complesso, l’articolato sistema di dorsali, ideato anni fa per sopperire alle carenze d’acqua di cui storicamente soffre questa zona, garantirà acqua di qualità a 160 mila abitanti di 29 comuni brianzoli. Un maxi-intervento da circa 30 milioni di euro, che si articola in molteplici progetti, dalla realizzazione della Centrale dell’acqua all’interconnessione degli acquedotti comunali. Molti di questi tasselli sono già state realizzati e hanno già contribuito ad aumentare la disponibilità d’acqua potabile nei comuni coinvolti.
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