Lentate, arriva il Registro per le Unioni civili?
[caption id="attachment_49" align="alignleft" width="150"] municipio di lentate sul seveso[/caption] Una sola riga in fondo a una tabella. Ed è una bomba: “Realizzazione del registro per le unioni civili”. È il progetto dell’amministrazione Rivolta, inserito nelle linee programmatiche di governo sotto la voce Politiche sociali dell’assessore
Laura Venturini. Una scelta, finora mai annunciata pubblicamente, che comporta il riconoscimento delle coppie di fatto e, pertanto, des...
[caption id="attachment_49" align="alignleft" width="150"] municipio di lentate sul seveso[/caption] Una sola riga in fondo a una tabella. Ed è una bomba: “Realizzazione del registro per le unioni civili”. È il progetto dell’amministrazione Rivolta, inserito nelle linee programmatiche di governo sotto la voce Politiche sociali dell’assessore
Laura Venturini. Una scelta, finora mai annunciata pubblicamente, che comporta il riconoscimento delle coppie di fatto e, pertanto, destinata a scatenare un’infinità di polemiche. La prima reazione è stata quella di
Matteo Turconi Sormani, capogruppo consiliare della Lega Nord, che sul web ha manifestato immediatamente la sua contrarietà: “Ho sempre pensato che è limitativo e noioso cacciare le persone dentro una categoria, che sia una classe di sesso o inclinazioni sessuali, di costumi o abiti, d’aspetto o mentalità. E sicuramente stupida è anche l’idea di un mondo di uguali senza differenze, storie personali, peculiari vicende. È però fortemente impattante trovarsi di fronte all’istituzione di un registro per le unioni civili, primo passo verso la famiglia “anagrafica”. Mi piacerebbe sapere dal sindaco
Rosella Rivolta quali sono queste unioni: tra un uomo e una donna o tra un uomo e più donne? O ancora tra una donna e una donna o un uomo e un uomo? Sarei d’accordo nel sostenere che talora la morale aspra e sciocca sostiene di giorno quello che disfa la notte, ma non vedo quale beneficio tragga da questa iniziativa la comunità che abita i cinque borghi, ne vedo quale utilità possano trarne i diretti interessati, se non l’ironia della maggioranza dei cittadini. Eppure, io il sindaco e gli altri candidati abbiamo dichiarato di aver comune origine educativa nell’attività cattolica degli oratori: bel risultato contiene questo programma”. Molto perplesso e deluso anche
Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare: “E’ solo un’operazione di marketing ideologico, volta a ricompattare la sinistra lentatese con temi che dimostrano l’estraneità del mondo cattolico a Lentate Sostenibile e Solidale: tanto ora i voti moderati non servono più. Certo, non avendo idee, ai nostri amministratori non resta che copiare il “modello Milano”: prima la revoca del Pgt, poi le nuove “unioni”. Dunque ora sappiamo che oltre ad essere inesperti, Rivolta & Co. difettano anche di originalità. Sul fatto poi che non si possa parlare di sincerità, non ci sono più dubbi: in campagna elettorale si sono ben guardati dal dire agli elettori che avremmo speso tempo e risorse per questo nuovo “registro”. Mi piacerebbe avere una spiegazione, per esempio, dal nostro vicesindaco
Enrico Moscatelli. Non tanto per quello che non ha detto, ma per quello che non ha fatto: nel bilancio comunale da “macelleria sociale” e nella fiscalità locale non c’è spazio per la tutela delle famiglie e per le giovani coppie in cerca di un’abitazione. Vuoi vedere che tra tutti i problemi che abbiamo, si sono inventati le “unioni civili” per parlare d’altro?”.
Laura Venturini. Una scelta, finora mai annunciata pubblicamente, che comporta il riconoscimento delle coppie di fatto e, pertanto, destinata a scatenare un’infinità di polemiche. La prima reazione è stata quella di
Matteo Turconi Sormani, capogruppo consiliare della Lega Nord, che sul web ha manifestato immediatamente la sua contrarietà: “Ho sempre pensato che è limitativo e noioso cacciare le persone dentro una categoria, che sia una classe di sesso o inclinazioni sessuali, di costumi o abiti, d’aspetto o mentalità. E sicuramente stupida è anche l’idea di un mondo di uguali senza differenze, storie personali, peculiari vicende. È però fortemente impattante trovarsi di fronte all’istituzione di un registro per le unioni civili, primo passo verso la famiglia “anagrafica”. Mi piacerebbe sapere dal sindaco
Rosella Rivolta quali sono queste unioni: tra un uomo e una donna o tra un uomo e più donne? O ancora tra una donna e una donna o un uomo e un uomo? Sarei d’accordo nel sostenere che talora la morale aspra e sciocca sostiene di giorno quello che disfa la notte, ma non vedo quale beneficio tragga da questa iniziativa la comunità che abita i cinque borghi, ne vedo quale utilità possano trarne i diretti interessati, se non l’ironia della maggioranza dei cittadini. Eppure, io il sindaco e gli altri candidati abbiamo dichiarato di aver comune origine educativa nell’attività cattolica degli oratori: bel risultato contiene questo programma”. Molto perplesso e deluso anche
Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare: “E’ solo un’operazione di marketing ideologico, volta a ricompattare la sinistra lentatese con temi che dimostrano l’estraneità del mondo cattolico a Lentate Sostenibile e Solidale: tanto ora i voti moderati non servono più. Certo, non avendo idee, ai nostri amministratori non resta che copiare il “modello Milano”: prima la revoca del Pgt, poi le nuove “unioni”. Dunque ora sappiamo che oltre ad essere inesperti, Rivolta & Co. difettano anche di originalità. Sul fatto poi che non si possa parlare di sincerità, non ci sono più dubbi: in campagna elettorale si sono ben guardati dal dire agli elettori che avremmo speso tempo e risorse per questo nuovo “registro”. Mi piacerebbe avere una spiegazione, per esempio, dal nostro vicesindaco
Enrico Moscatelli. Non tanto per quello che non ha detto, ma per quello che non ha fatto: nel bilancio comunale da “macelleria sociale” e nella fiscalità locale non c’è spazio per la tutela delle famiglie e per le giovani coppie in cerca di un’abitazione. Vuoi vedere che tra tutti i problemi che abbiamo, si sono inventati le “unioni civili” per parlare d’altro?”.
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