Lentate, Costantin: "Dopo le promesse elettorali il sindaco non fa nulla"
"In campagna elettorale il sindaco
Rosella Rivolta e i suoi amici di Lentate Sostenibile e Solidale hanno promesso ai cittadini di tutto e di più. A elezioni finite, passata l'estate e l'autunno e, quasi, anche l'inverno, si scopre che non faranno niente. Solo ordinaria amministrazione. Non lo dico io, bensì il piano triennale delle opere pubbliche 2013/2015 che questa maggioranza ha approvato". Sono le considerazioni di
Massimiliano Costantin, capogruppo d...
"In campagna elettorale il sindaco
Rosella Rivolta e i suoi amici di Lentate Sostenibile e Solidale hanno promesso ai cittadini di tutto e di più. A elezioni finite, passata l'estate e l'autunno e, quasi, anche l'inverno, si scopre che non faranno niente. Solo ordinaria amministrazione. Non lo dico io, bensì il piano triennale delle opere pubbliche 2013/2015 che questa maggioranza ha approvato". Sono le considerazioni di
Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare, che critica il primo cittadino per alcuni interventi annunciati e poi non inseriti nel documento programmatico. Sarà perché un conto è parlare prima delle elezioni, un altro è scontrarsi con la dura realtà di chi amministra e che deve fare i conti con la crisi economica che ha dovuto fronteggiare per primo l'ex sindaco Massimo Sasso. Gli esempi citati da Costantin, tuttavia, sono diversi. "Uno su tutti - spiega il capogruppo di Lentate Popolare - ovvero l'istruzione: dopo aver detto che i tagli alla scuola pubblica mettono a "rischio chiusura i plessi di Cimnago e Birago", hanno promesso di "progettare con i cittadini la realizzazione di un plesso unico" di cui, tuttavia, non si trova traccia nella programmazione delle opere. I fatti vanno in tutt'altra direzione: la scuola di Cimnago è stata chiusa, Birago non ancora per fortuna. Niente soldi però per nuove strutture scolastiche nei prossimi tre anni: nel Pgt non c'è neppure traccia dell'area sulla quale dovrebbe sorgere il "Plesso unico". Tra i temi citati anche il Parco del Cenacolo che veniva considerato di primaria importanza tanto da annunciare azioni utili a renderne pubblica la gestione. "Di azioni - commenta Costantin - però, non c'è traccia nel Piano triennale, zero ricorse. Eppure nel Piano dei servizi, approvato dalla sola maggioranza in Consiglio comunale, si legge che "il costo estimativo per l’acquisizione alla proprieta? comunale della porzione di Parco del Cenacolo che andra? a costituire il cosiddetto “Central Park” di Lentate è, per eccesso, di 4,35 milioni di euro. Niente soldi neppure per il futuro "auditorium", per i "mini alloggi" per anziani o per il centro di aggregazione giovanile, qualunque cosa sia". Per Costatin, insomma, si tratta di una bocciatura: "Devo rilevare che sono lontani i tempi in cui a Lentate una stessa amministrazione ha realizzato l'asilo nido, il centro civico "Terragni", la rete di ciclabili, nuovi parchi pubblici e numerosi parcheggi. Oggi ciò che ispira i nostri amministratori è l'arredo funebre: Rivolta & Co. prevedono di realizzare opere per 2,3 milioni di euro nel 2013, con il concorso dei privati (ammesso che qualcuno sia interessato ad investire nella gestione dei nostri cimiteri). Proposta comunque vecchia, tutt'altro che originale: risale alla giunta di
Massimo Sasso, se ne occupava l'allora assessore Laura Ferrari. A ben vedere, l'idea è ancor più vecchia: anche gli Egizi sono rimasti impressi nella mente di molti per l'edilizia funebre, le favolose piramidi o le tombe della Valle dei Re. Qui, però, abbiamo solo la Valle del Seveso".
Rosella Rivolta e i suoi amici di Lentate Sostenibile e Solidale hanno promesso ai cittadini di tutto e di più. A elezioni finite, passata l'estate e l'autunno e, quasi, anche l'inverno, si scopre che non faranno niente. Solo ordinaria amministrazione. Non lo dico io, bensì il piano triennale delle opere pubbliche 2013/2015 che questa maggioranza ha approvato". Sono le considerazioni di
Massimiliano Costantin, capogruppo di Lentate Popolare, che critica il primo cittadino per alcuni interventi annunciati e poi non inseriti nel documento programmatico. Sarà perché un conto è parlare prima delle elezioni, un altro è scontrarsi con la dura realtà di chi amministra e che deve fare i conti con la crisi economica che ha dovuto fronteggiare per primo l'ex sindaco Massimo Sasso. Gli esempi citati da Costantin, tuttavia, sono diversi. "Uno su tutti - spiega il capogruppo di Lentate Popolare - ovvero l'istruzione: dopo aver detto che i tagli alla scuola pubblica mettono a "rischio chiusura i plessi di Cimnago e Birago", hanno promesso di "progettare con i cittadini la realizzazione di un plesso unico" di cui, tuttavia, non si trova traccia nella programmazione delle opere. I fatti vanno in tutt'altra direzione: la scuola di Cimnago è stata chiusa, Birago non ancora per fortuna. Niente soldi però per nuove strutture scolastiche nei prossimi tre anni: nel Pgt non c'è neppure traccia dell'area sulla quale dovrebbe sorgere il "Plesso unico". Tra i temi citati anche il Parco del Cenacolo che veniva considerato di primaria importanza tanto da annunciare azioni utili a renderne pubblica la gestione. "Di azioni - commenta Costantin - però, non c'è traccia nel Piano triennale, zero ricorse. Eppure nel Piano dei servizi, approvato dalla sola maggioranza in Consiglio comunale, si legge che "il costo estimativo per l’acquisizione alla proprieta? comunale della porzione di Parco del Cenacolo che andra? a costituire il cosiddetto “Central Park” di Lentate è, per eccesso, di 4,35 milioni di euro. Niente soldi neppure per il futuro "auditorium", per i "mini alloggi" per anziani o per il centro di aggregazione giovanile, qualunque cosa sia". Per Costatin, insomma, si tratta di una bocciatura: "Devo rilevare che sono lontani i tempi in cui a Lentate una stessa amministrazione ha realizzato l'asilo nido, il centro civico "Terragni", la rete di ciclabili, nuovi parchi pubblici e numerosi parcheggi. Oggi ciò che ispira i nostri amministratori è l'arredo funebre: Rivolta & Co. prevedono di realizzare opere per 2,3 milioni di euro nel 2013, con il concorso dei privati (ammesso che qualcuno sia interessato ad investire nella gestione dei nostri cimiteri). Proposta comunque vecchia, tutt'altro che originale: risale alla giunta di
Massimo Sasso, se ne occupava l'allora assessore Laura Ferrari. A ben vedere, l'idea è ancor più vecchia: anche gli Egizi sono rimasti impressi nella mente di molti per l'edilizia funebre, le favolose piramidi o le tombe della Valle dei Re. Qui, però, abbiamo solo la Valle del Seveso".