Lentate: imposte più care per i cittadini
Il portafoglio dei cittadini quest’anno sarà più vuoto: l’amministrazione comunale ha deciso di aumentare le imposte. “Non abbiamo altra scelta – ha dichiarato il sindaco
Massimo Sasso nel corso della seduta di Consiglio comunale che si è svolta venerdì scorso – ma non sarà un salasso. E poi il provvedimento non riguarderà tutti i cittadini”. La decisione è dovuta sostanzialmente a tre motivi: inasprimento del patto di stabilità, riduzione delle entrate, introduzione dell’Im...
Il portafoglio dei cittadini quest’anno sarà più vuoto: l’amministrazione comunale ha deciso di aumentare le imposte. “Non abbiamo altra scelta – ha dichiarato il sindaco
Massimo Sasso nel corso della seduta di Consiglio comunale che si è svolta venerdì scorso – ma non sarà un salasso. E poi il provvedimento non riguarderà tutti i cittadini”. La decisione è dovuta sostanzialmente a tre motivi: inasprimento del patto di stabilità, riduzione delle entrate, introduzione dell’Imu. “Il patto di stabilità – ha spiegato il primo cittadino – è una ‘non spesa’, cioè soldi che dobbiamo avere obbligatoriamente. Il vincolo di 605 mila euro diventa quest’anno di 993 mila euro. Tra tagli, costi della politica e decreto “salva Italia” il nostro bilancio potrà contare su 455 mila euro in meno su un totale di 9 milioni e mezzo, ovvero il 5% in meno. Più un’altra riduzione di 550 mila euro avendo deciso di non utilizzare gli oneri di urbanizzazione (in calo) per il finanziamento della spesa corrente. Dati alla mano avremo un milione secco in meno”. Il modo di recuperarli è molto semplice. L’addizionale Irpef passerà dallo 0,3% attuale allo 0,55% (con esenzione fino ai 10 mila euro, ovvero escludendo 2.200 nuclei familiari) portando 500 mila euro in più nelle casse comunali. I tagli alle spese comunali sono quantificati in 260 mila euro, mentre altri 240 mila euro arriveranno dall’Imu (0,4% sulla prima casa, 0,8% sugli altri fabbricati con detrazione di 200 euro per abitazione più 50 euro per ogni figlio fino ai 26 anni). “Conti alla mano – ha affermato
Carlo Del Pero, assessore al Bilancio – chi ha un’abitazione di 68 metri quadrati pagherà circa 130 euro. Chi ne ha una di 90 metri quadrati verserà 287 euro, contro i 201 euro precedenti quando era in vigore l’Ici”. Un po’ perplesso
Massimiliano Costantin (Lentate Democratica): “Capisco le esigenze di bilancio, ma preferirei un occhio di riguardo per le categorie svantaggiate soprattutto in un momento di crisi come questo. Mi riferisco agli anziani, ai disoccupati. Non chiedo di togliere l’Imu a queste persone, ma invito a riflettere sull’opportunità di sospenderla a fronte di una situazione di crisi evidente. Imposta che non va cancellata, ma che viene semplicemente rimandata negli anni in vista di una ritrovata situazione di benessere”.
Massimo Sasso nel corso della seduta di Consiglio comunale che si è svolta venerdì scorso – ma non sarà un salasso. E poi il provvedimento non riguarderà tutti i cittadini”. La decisione è dovuta sostanzialmente a tre motivi: inasprimento del patto di stabilità, riduzione delle entrate, introduzione dell’Imu. “Il patto di stabilità – ha spiegato il primo cittadino – è una ‘non spesa’, cioè soldi che dobbiamo avere obbligatoriamente. Il vincolo di 605 mila euro diventa quest’anno di 993 mila euro. Tra tagli, costi della politica e decreto “salva Italia” il nostro bilancio potrà contare su 455 mila euro in meno su un totale di 9 milioni e mezzo, ovvero il 5% in meno. Più un’altra riduzione di 550 mila euro avendo deciso di non utilizzare gli oneri di urbanizzazione (in calo) per il finanziamento della spesa corrente. Dati alla mano avremo un milione secco in meno”. Il modo di recuperarli è molto semplice. L’addizionale Irpef passerà dallo 0,3% attuale allo 0,55% (con esenzione fino ai 10 mila euro, ovvero escludendo 2.200 nuclei familiari) portando 500 mila euro in più nelle casse comunali. I tagli alle spese comunali sono quantificati in 260 mila euro, mentre altri 240 mila euro arriveranno dall’Imu (0,4% sulla prima casa, 0,8% sugli altri fabbricati con detrazione di 200 euro per abitazione più 50 euro per ogni figlio fino ai 26 anni). “Conti alla mano – ha affermato
Carlo Del Pero, assessore al Bilancio – chi ha un’abitazione di 68 metri quadrati pagherà circa 130 euro. Chi ne ha una di 90 metri quadrati verserà 287 euro, contro i 201 euro precedenti quando era in vigore l’Ici”. Un po’ perplesso
Massimiliano Costantin (Lentate Democratica): “Capisco le esigenze di bilancio, ma preferirei un occhio di riguardo per le categorie svantaggiate soprattutto in un momento di crisi come questo. Mi riferisco agli anziani, ai disoccupati. Non chiedo di togliere l’Imu a queste persone, ma invito a riflettere sull’opportunità di sospenderla a fronte di una situazione di crisi evidente. Imposta che non va cancellata, ma che viene semplicemente rimandata negli anni in vista di una ritrovata situazione di benessere”.