Lentate, non può aiutare la Caritas: Sasso costretto a incassare il gettone di presenza
Macché aiuto alla Caritas: il gettone di presenza del Consiglio comunale lo deve proprio incassare. È quanto hanno comunicato gli uffici comunali all’ex sindaco
Massimo Sasso, ora capogruppo di “Insieme per Lentate” nei banchi dell’opposizione. Una vicenda piuttosto singolare per l’ex primo cittadino, intenzionato nel suo piccolo a fare del bene alla comunità lentatese. Pochi giorni fa, quando gli uffici gli hanno chiesto le coordinate bancarie per l’accredito del gettone su...
Macché aiuto alla Caritas: il gettone di presenza del Consiglio comunale lo deve proprio incassare. È quanto hanno comunicato gli uffici comunali all’ex sindaco
Massimo Sasso, ora capogruppo di “Insieme per Lentate” nei banchi dell’opposizione. Una vicenda piuttosto singolare per l’ex primo cittadino, intenzionato nel suo piccolo a fare del bene alla comunità lentatese. Pochi giorni fa, quando gli uffici gli hanno chiesto le coordinate bancarie per l’accredito del gettone sul conto corrente personale, Sasso ha replicato che era suo desiderio rinunciare all’emolumento: “E’ mia intenzione non acquisire personalmente il gettone che mi spetta – ha scritto via mail – e devolverlo alla Caritas parrocchiale che, in questo periodo di emergenza economica, ben saprà amministrare la pur esigua somma andando incontro ai bisogni delle famiglie lentatesi colpite dalla mancanza di lavoro. Prego di disporre affinché, nel rispetto della norma, questa mia volontà sia ottemperata”. La burocrazia, però, certe volte vale più delle buone intenzioni. Dal municipio, infatti, è stato comunicato a Sasso che la richiesta è stata rifiutata perché “la devoluzione alla Caritas dell’ammontare dei gettoni di presenza richiederebbe un’attività ulteriore da parte dei competenti uffici comunali”. Dovrà quindi incassare il gettone di presenza per disporne liberamente secondo il suo desiderio. Ovviamente l’ex primo cittadino è rimasto allibito. “Non voglio accusare gli uffici – spiega Sasso – perché in questo senso obbediscono e quindi non sono responsabili di quanto scrivono. Faccio però notare che nelle variazioni di bilancio che abbiamo discusso nell’ultimo Consiglio comunale è stato aperto un capitolo di bilancio per accogliere il compenso dell’assessore Iolanda Negri che ha deciso di rinunciarvi. Questo significa che gli uffici possono esercitare ‘una attività ulteriore’ per l’assessore, mentre non possono fare altrettanto per i consiglieri di minoranza?”. Domanda a cui segue un secondo interrogativo: “I gettoni di presenza di tre Consigli comunali a cui ha rinunciato il gruppo di maggioranza di Lentate sempre più inSostenibile e (non abbiamo ancora capito con chi) Solidale, a favore dei terremotati, come sono stati contabilizzati? Non pretendevo di essere originale, ma almeno di godere della par condicio”.
Massimo Sasso, ora capogruppo di “Insieme per Lentate” nei banchi dell’opposizione. Una vicenda piuttosto singolare per l’ex primo cittadino, intenzionato nel suo piccolo a fare del bene alla comunità lentatese. Pochi giorni fa, quando gli uffici gli hanno chiesto le coordinate bancarie per l’accredito del gettone sul conto corrente personale, Sasso ha replicato che era suo desiderio rinunciare all’emolumento: “E’ mia intenzione non acquisire personalmente il gettone che mi spetta – ha scritto via mail – e devolverlo alla Caritas parrocchiale che, in questo periodo di emergenza economica, ben saprà amministrare la pur esigua somma andando incontro ai bisogni delle famiglie lentatesi colpite dalla mancanza di lavoro. Prego di disporre affinché, nel rispetto della norma, questa mia volontà sia ottemperata”. La burocrazia, però, certe volte vale più delle buone intenzioni. Dal municipio, infatti, è stato comunicato a Sasso che la richiesta è stata rifiutata perché “la devoluzione alla Caritas dell’ammontare dei gettoni di presenza richiederebbe un’attività ulteriore da parte dei competenti uffici comunali”. Dovrà quindi incassare il gettone di presenza per disporne liberamente secondo il suo desiderio. Ovviamente l’ex primo cittadino è rimasto allibito. “Non voglio accusare gli uffici – spiega Sasso – perché in questo senso obbediscono e quindi non sono responsabili di quanto scrivono. Faccio però notare che nelle variazioni di bilancio che abbiamo discusso nell’ultimo Consiglio comunale è stato aperto un capitolo di bilancio per accogliere il compenso dell’assessore Iolanda Negri che ha deciso di rinunciarvi. Questo significa che gli uffici possono esercitare ‘una attività ulteriore’ per l’assessore, mentre non possono fare altrettanto per i consiglieri di minoranza?”. Domanda a cui segue un secondo interrogativo: “I gettoni di presenza di tre Consigli comunali a cui ha rinunciato il gruppo di maggioranza di Lentate sempre più inSostenibile e (non abbiamo ancora capito con chi) Solidale, a favore dei terremotati, come sono stati contabilizzati? Non pretendevo di essere originale, ma almeno di godere della par condicio”.