Lentate, parla Sasso: "Giunta assurda, ridicola e miope"
La chiusura della scuola di Cimnago (tecnicamente: sospensione del servizio) continua a far discutere. Se le famiglie annunciano iniziative clamorose, come la scelta di iscrivere i loro figli altrove, i consiglieri comunali di opposizione non sono certo teneri nei confronti del sindaco
Rosella Rivolta. Il primo che nei giorni scorsi ha preso la parola dopo la pubblicazione della delibera di Giunta all'Albo pretorio è stato
Massimiliano Costantin (Lentate Po...
La chiusura della scuola di Cimnago (tecnicamente: sospensione del servizio) continua a far discutere. Se le famiglie annunciano iniziative clamorose, come la scelta di iscrivere i loro figli altrove, i consiglieri comunali di opposizione non sono certo teneri nei confronti del sindaco
Rosella Rivolta. Il primo che nei giorni scorsi ha preso la parola dopo la pubblicazione della delibera di Giunta all'Albo pretorio è stato
Massimiliano Costantin (Lentate Popolare) che ha diffuso alla stampa un suo comunicato: "Consideriamo la chiusura della scuola di Cimnago una scelta sbagliata, che contribuisce a disaggregare la Comunità e a impoverire i rapporti sociali. E’ una decisione ideologica, che certifica quanto poco “solidale” sia la maggioranza che sostiene Rosella Rivolta. E’ l’ennesima dimostrazione di come la politica non possa fare a meno della menzogna elettorale, quando si afferma quel che poi non si mantiene. Pubblicare la decisione sull’albo pretorio, senza avvisare i genitori è solo espressione di una certa “arroganza della politica”. Poche ore più tardi, davanti al municipio, ribadiva alle famiglie inferocite tutta la sua contrarietà: "Non so voi, ma io mi sento preso in giro. Ogni volta la motivazione è diversa. Prima dicono che mancano i bambini, poi i bidelli, poi i soldi, poi è colpa dell'ex sindaco, infine è dovuto a scelte del dirigente scolastico. Non mi sembra un bel modo di agire da parte dell'attuale maggioranza". Arrabbiato l'ex primo cittadino
Massimo Sasso (Insieme per Lentate) che considera vanificati tutti i suoi sforzi in un colpo solo. "Una scelta assurda, ridicola e miope - attacca Sasso - che non trova alcuna giustificazione. Lentate solidale? Di certo non con i bambini e con le loro famiglie. Rivolta sindaco della partecipazione? Non mi pare proprio che abbia coinvolto i cittadini. E poi permettetemi di dire che quanto è accaduto è inquietante. I 50 bambini che oggi mandiamo via, domani non saranno alle medie di Lentate perché ormai si saranno inseriti altrove. Il problema di oggi lo trasciniamo nel futuro pagandone seriamente le conseguenze. Una politica miope e devastante". Sasso vede vanificati i suoi sforzi per tenere aperto il plesso di Cimnago: "Con me l'attività didattica sarebbe proseguita. Anche i genitori si sono messi in gioco facendo la loro parte. Spiace notare che la Giunta Rivolta è partita ideologicamente con questa scelta tremenda, convinta di avere davanti quattro anni per ritrovare i consensi. Ma si è comportata davvero male, scaricando le responsabilità su altri. Per esempio sul sottoscritto: non ho mai visto l'utilizzo di una delibera per accusare altri. Che caduta di stile. E poi basta con questa storia di atti mancanti negli uffici, negando i risultati da me ottenuti con il dirigente scolastico provinciale solo in virtù di pezzi di carta che lei pretende di avere in mano. Lei ha forse fatto il verbale dell'incontro con i genitori di Cimnago? Ovviamente no, ma è più facile accusare me piuttosto che assumersi le sue responsabilità".
Massimiliano Costantin (Lentate Popolare) che ha diffuso alla stampa un suo comunicato: "Consideriamo la chiusura della scuola di Cimnago una scelta sbagliata, che contribuisce a disaggregare la Comunità e a impoverire i rapporti sociali. E’ una decisione ideologica, che certifica quanto poco “solidale” sia la maggioranza che sostiene Rosella Rivolta. E’ l’ennesima dimostrazione di come la politica non possa fare a meno della menzogna elettorale, quando si afferma quel che poi non si mantiene. Pubblicare la decisione sull’albo pretorio, senza avvisare i genitori è solo espressione di una certa “arroganza della politica”. Poche ore più tardi, davanti al municipio, ribadiva alle famiglie inferocite tutta la sua contrarietà: "Non so voi, ma io mi sento preso in giro. Ogni volta la motivazione è diversa. Prima dicono che mancano i bambini, poi i bidelli, poi i soldi, poi è colpa dell'ex sindaco, infine è dovuto a scelte del dirigente scolastico. Non mi sembra un bel modo di agire da parte dell'attuale maggioranza". Arrabbiato l'ex primo cittadino
Massimo Sasso (Insieme per Lentate) che considera vanificati tutti i suoi sforzi in un colpo solo. "Una scelta assurda, ridicola e miope - attacca Sasso - che non trova alcuna giustificazione. Lentate solidale? Di certo non con i bambini e con le loro famiglie. Rivolta sindaco della partecipazione? Non mi pare proprio che abbia coinvolto i cittadini. E poi permettetemi di dire che quanto è accaduto è inquietante. I 50 bambini che oggi mandiamo via, domani non saranno alle medie di Lentate perché ormai si saranno inseriti altrove. Il problema di oggi lo trasciniamo nel futuro pagandone seriamente le conseguenze. Una politica miope e devastante". Sasso vede vanificati i suoi sforzi per tenere aperto il plesso di Cimnago: "Con me l'attività didattica sarebbe proseguita. Anche i genitori si sono messi in gioco facendo la loro parte. Spiace notare che la Giunta Rivolta è partita ideologicamente con questa scelta tremenda, convinta di avere davanti quattro anni per ritrovare i consensi. Ma si è comportata davvero male, scaricando le responsabilità su altri. Per esempio sul sottoscritto: non ho mai visto l'utilizzo di una delibera per accusare altri. Che caduta di stile. E poi basta con questa storia di atti mancanti negli uffici, negando i risultati da me ottenuti con il dirigente scolastico provinciale solo in virtù di pezzi di carta che lei pretende di avere in mano. Lei ha forse fatto il verbale dell'incontro con i genitori di Cimnago? Ovviamente no, ma è più facile accusare me piuttosto che assumersi le sue responsabilità".