Lentate, piovono fischi per il sindaco Rivolta
Fischi a ripetizione accompagnati da cartelloni di protesta per la temuta chiusura della scuola primaria di Cimnago: il primo Consiglio comunale ordinario del sindaco
Rosella Rivolta, dopo l'insediamento, non poteva concludersi in modo peggiore. E se da un lato ci spiace rilevare un trattamento simile riservato all'istituzione, dall'altra ci corre l'obbligo di aggiungere che in risposta ai fischi l'entourage del primo cittadino ha mostrato un poco oxfordiano gesto dell'...
Fischi a ripetizione accompagnati da cartelloni di protesta per la temuta chiusura della scuola primaria di Cimnago: il primo Consiglio comunale ordinario del sindaco
Rosella Rivolta, dopo l'insediamento, non poteva concludersi in modo peggiore. E se da un lato ci spiace rilevare un trattamento simile riservato all'istituzione, dall'altra ci corre l'obbligo di aggiungere che in risposta ai fischi l'entourage del primo cittadino ha mostrato un poco oxfordiano gesto dell'ombrello. Tutto questo venerdì sera al termine di una seduta davvero infuocata: clima rovente soprattutto per la vicenda della primaria della frazione che, pur non essendo all'ordine del giorno, ha inevitabilmente tenuto banco. Le famiglie di Cimnago, in attesa di sapere di che morte morire, il loro pensiero l'hanno già reso noto con i cartelloni esposti nell'aula consiliare: "La scuola di Cimnago deve restare e qualcun'altra se ne deve andare". Il sindaco ha cercato di fornire la sua verità: "Siamo stati investiti del problema soltanto l'1 giugno. Ora stiamo cercando di ricostruire tutta la documentazione. Ci sono diverse problematiche che riguardano la mancanza di personale, le pluriclassi che non possono più esistere, la palestra non a norma". Tesi che non ha convinto l'ex sindaco
Massimo Sasso: "Dica la verità: ha chiesto spiegazioni soltanto a partire dall'1 giugno. Ma io già nel mese di marzo mi ero mosso come primo cittadino e avevo ottenuto la disponibilità del Provveditore dopo aver garantito che avremmo dato del personale comunale a supporto. Lei, invece di essere disponibile, butta lì cifre a caso sul personale e si arrocca. La telefonata che ho fatto io stamattina al dirigente scolastico provinciale, voi dovevate farla prima". Perplessità sono state sollevate anche da
Massimiliano Costantin (Lentate Popolare) che ha evidenziato la situazione d'incertezza in cui si trovano le famiglie: "Lunedì, dove devono andare i genitori per le iscrizioni? Sindaco, inutile che mi toglie la parola dicendo che non posso fare interrogazioni. La risposta non deve darla a me, ma alla frazione di Cimnago". Nella confusione, con i genitori inferociti che volevano fare sentire la loro voce durante la seduta di Consiglio comunale, il sindaco ha perfino pensato di riportare la situazione alla normalità invocando l'intervento dei Carabinieri. La seduta, alla fine, si è svolta regolarmente con la trattazione di tutti i punti all'ordine del giorno. Lasciando due certezze. La rabbia delle famiglie che hanno sonoramente fischiato il primo cittadino e l'esposizione di un necrologio: "Prima opera del sindaco Rivolta: muore la scuola di Cimnago". Chiuso il cancello del centro civico, tutti finalmente a casa. La polemica, c'è da scommetterci, ora è più che mai aperta.
Rosella Rivolta, dopo l'insediamento, non poteva concludersi in modo peggiore. E se da un lato ci spiace rilevare un trattamento simile riservato all'istituzione, dall'altra ci corre l'obbligo di aggiungere che in risposta ai fischi l'entourage del primo cittadino ha mostrato un poco oxfordiano gesto dell'ombrello. Tutto questo venerdì sera al termine di una seduta davvero infuocata: clima rovente soprattutto per la vicenda della primaria della frazione che, pur non essendo all'ordine del giorno, ha inevitabilmente tenuto banco. Le famiglie di Cimnago, in attesa di sapere di che morte morire, il loro pensiero l'hanno già reso noto con i cartelloni esposti nell'aula consiliare: "La scuola di Cimnago deve restare e qualcun'altra se ne deve andare". Il sindaco ha cercato di fornire la sua verità: "Siamo stati investiti del problema soltanto l'1 giugno. Ora stiamo cercando di ricostruire tutta la documentazione. Ci sono diverse problematiche che riguardano la mancanza di personale, le pluriclassi che non possono più esistere, la palestra non a norma". Tesi che non ha convinto l'ex sindaco
Massimo Sasso: "Dica la verità: ha chiesto spiegazioni soltanto a partire dall'1 giugno. Ma io già nel mese di marzo mi ero mosso come primo cittadino e avevo ottenuto la disponibilità del Provveditore dopo aver garantito che avremmo dato del personale comunale a supporto. Lei, invece di essere disponibile, butta lì cifre a caso sul personale e si arrocca. La telefonata che ho fatto io stamattina al dirigente scolastico provinciale, voi dovevate farla prima". Perplessità sono state sollevate anche da
Massimiliano Costantin (Lentate Popolare) che ha evidenziato la situazione d'incertezza in cui si trovano le famiglie: "Lunedì, dove devono andare i genitori per le iscrizioni? Sindaco, inutile che mi toglie la parola dicendo che non posso fare interrogazioni. La risposta non deve darla a me, ma alla frazione di Cimnago". Nella confusione, con i genitori inferociti che volevano fare sentire la loro voce durante la seduta di Consiglio comunale, il sindaco ha perfino pensato di riportare la situazione alla normalità invocando l'intervento dei Carabinieri. La seduta, alla fine, si è svolta regolarmente con la trattazione di tutti i punti all'ordine del giorno. Lasciando due certezze. La rabbia delle famiglie che hanno sonoramente fischiato il primo cittadino e l'esposizione di un necrologio: "Prima opera del sindaco Rivolta: muore la scuola di Cimnago". Chiuso il cancello del centro civico, tutti finalmente a casa. La polemica, c'è da scommetterci, ora è più che mai aperta.