Lentate: Rivolta chiude la scuola, Cimnago in rivolta
Chiude la scuola di Cimnago. Lo ha deciso la Giunta comunale nella giornata di mercoledì 20 giugno. E, ufficialmente, non lo ha nemmeno rivelato in anteprima alle famiglie della frazione. Queste erano state sì convocate per giovedì sera in municipio (massimo cinque persone secondo il desiderio del sindaco
Rosella Rivolta), ma la notizia della chiusura è uscita con qualche ora d’anticipo rispetto all’incontro. Una scelta che penalizza i residenti e neanche un po’ di delicatez...
Chiude la scuola di Cimnago. Lo ha deciso la Giunta comunale nella giornata di mercoledì 20 giugno. E, ufficialmente, non lo ha nemmeno rivelato in anteprima alle famiglie della frazione. Queste erano state sì convocate per giovedì sera in municipio (massimo cinque persone secondo il desiderio del sindaco
Rosella Rivolta), ma la notizia della chiusura è uscita con qualche ora d’anticipo rispetto all’incontro. Una scelta che penalizza i residenti e neanche un po’ di delicatezza nei loro riguardi. La notizia è saltata fuori come una bomba grazie al sito Internet del Comune. All’Albo pretorio online, ovviamente: non con la dignità di un comunicato che il sindaco (è sua la delega alla comunicazione) ha invece preferito riservare nei giorni scorsi ai saldi e alle promozioni anticipate sul territorio regionale. La convinzione che la chiusura fosse ormai decisa da giorni era ormai diffusa: sia tra le famiglie delle frazione, deluse dall’incontro che si era svolto a porte chiuse mercoledì 13, sia tra i rappresentanti dei gruppi politici presenti in Consiglio comunale. E proprio nell’ultima seduta, venerdì scorso, le famiglie erano intervenute in modo chiassoso, fischiando anche il primo cittadino, chiedendo almeno di conoscere le intenzioni dell’amministrazione comunale riguardo alla scuola. “Datemi qualche giorno ancora di tempo – la risposta di Rivolta – ve le dirò martedì”. In realtà sono arrivate due giorni dopo, ma poco importa. Il risultato è comunque quello più negativo. Che cosa ha spinto sindaco e Giunta a compiere questa scelta impopolare? La delibera di Giunta è molto articolata e, tra norme, decreti e circolari, la lasciamo agli addetti ai lavori. Proviamo a riassumerne le motivazioni in estrema sintesi.
Prima motivazione: carenza di bambini. La Giunta evidenzia che il 28% degli iscritti alla scuola primaria di Cimnago non sono residenti a Lentate sul Seveso. Non solo: dando uno sguardo al futuro, ovvero a coloro che dovranno iscriversi nei prossimi anni, si contano nove bambini del 2007, otto del 2008 e otto del 2009. In sostanza si prevedono sempre maggiori difficoltà nell’ottenere l’autorizzazione per la formazione di classi composte da un numero di alunni inferiore a quello minimo richiesto dalla legge.
Seconda motivazione: le osservazioni del dirigente scolastico Queste consistono nell’impossibilità di autorizzare pluriclassi, nei problemi organizzativi e di assegnazione del personale Ata e nelle condizioni non ottimali della palestra
Terza motivazione: le responsabilità dell’amministrazione Sasso La Giunta riconosce che l’ex sindaco ha cercato di attivarsi per la soluzione del problema Cimnago, ma sottolinea che non risulta praticamente nulla agli atti riguardo agli incontri da lui avuti con il dirigente scolastico provinciale. Inoltre rimarca che nello schema di bilancio 2012 predisposto dalla precedente amministrazione non risulta nessun impegno per far fronte alla copertura finanziaria per l’assunzione di personale Ata.
Quarta motivazione: vincoli di finanza publica e normativi La Giunta sostiene, contrariamente a quanto affermato dall’ex sindaco Sasso, che non è possibile farsi carico dell’assunzione di personale che possa supplire alla mancanza di bidelli. Scuola chiusa, quindi, con il trasferimento dei bambini negli altri plessi del territorio. La Giunta, già in delibera, promette il trasporto scolastico gratuito alle famiglie di Cimnago. Quanto alla scuola della frazione, sarà riutilizzata con finalità educative e formative. La vicenda, tuttavia, siamo certi che non si chiude qui. Le famiglie annunciano azioni di protesta (ne daremo notizia a parte) compresa la possibilità di iscrivere i loro figli ovunque tranne che nel Comune di Lentate sul Seveso.
Rosella Rivolta), ma la notizia della chiusura è uscita con qualche ora d’anticipo rispetto all’incontro. Una scelta che penalizza i residenti e neanche un po’ di delicatezza nei loro riguardi. La notizia è saltata fuori come una bomba grazie al sito Internet del Comune. All’Albo pretorio online, ovviamente: non con la dignità di un comunicato che il sindaco (è sua la delega alla comunicazione) ha invece preferito riservare nei giorni scorsi ai saldi e alle promozioni anticipate sul territorio regionale. La convinzione che la chiusura fosse ormai decisa da giorni era ormai diffusa: sia tra le famiglie delle frazione, deluse dall’incontro che si era svolto a porte chiuse mercoledì 13, sia tra i rappresentanti dei gruppi politici presenti in Consiglio comunale. E proprio nell’ultima seduta, venerdì scorso, le famiglie erano intervenute in modo chiassoso, fischiando anche il primo cittadino, chiedendo almeno di conoscere le intenzioni dell’amministrazione comunale riguardo alla scuola. “Datemi qualche giorno ancora di tempo – la risposta di Rivolta – ve le dirò martedì”. In realtà sono arrivate due giorni dopo, ma poco importa. Il risultato è comunque quello più negativo. Che cosa ha spinto sindaco e Giunta a compiere questa scelta impopolare? La delibera di Giunta è molto articolata e, tra norme, decreti e circolari, la lasciamo agli addetti ai lavori. Proviamo a riassumerne le motivazioni in estrema sintesi.
Prima motivazione: carenza di bambini. La Giunta evidenzia che il 28% degli iscritti alla scuola primaria di Cimnago non sono residenti a Lentate sul Seveso. Non solo: dando uno sguardo al futuro, ovvero a coloro che dovranno iscriversi nei prossimi anni, si contano nove bambini del 2007, otto del 2008 e otto del 2009. In sostanza si prevedono sempre maggiori difficoltà nell’ottenere l’autorizzazione per la formazione di classi composte da un numero di alunni inferiore a quello minimo richiesto dalla legge.
Seconda motivazione: le osservazioni del dirigente scolastico Queste consistono nell’impossibilità di autorizzare pluriclassi, nei problemi organizzativi e di assegnazione del personale Ata e nelle condizioni non ottimali della palestra
Terza motivazione: le responsabilità dell’amministrazione Sasso La Giunta riconosce che l’ex sindaco ha cercato di attivarsi per la soluzione del problema Cimnago, ma sottolinea che non risulta praticamente nulla agli atti riguardo agli incontri da lui avuti con il dirigente scolastico provinciale. Inoltre rimarca che nello schema di bilancio 2012 predisposto dalla precedente amministrazione non risulta nessun impegno per far fronte alla copertura finanziaria per l’assunzione di personale Ata.
Quarta motivazione: vincoli di finanza publica e normativi La Giunta sostiene, contrariamente a quanto affermato dall’ex sindaco Sasso, che non è possibile farsi carico dell’assunzione di personale che possa supplire alla mancanza di bidelli. Scuola chiusa, quindi, con il trasferimento dei bambini negli altri plessi del territorio. La Giunta, già in delibera, promette il trasporto scolastico gratuito alle famiglie di Cimnago. Quanto alla scuola della frazione, sarà riutilizzata con finalità educative e formative. La vicenda, tuttavia, siamo certi che non si chiude qui. Le famiglie annunciano azioni di protesta (ne daremo notizia a parte) compresa la possibilità di iscrivere i loro figli ovunque tranne che nel Comune di Lentate sul Seveso.