Lentate, Sasso: "Il sindaco è poco informato o poco attento a Pedemontana"
Qui funziona tutto al contrario: mentre altrove si viene informati dal sindaco riguardo a quanto sta accadendo su progetti intercomunali, a Lentate sul Seveso sono i consiglieri di opposizione che scrivono al primo cittadino
Rosella Rivolta per metterla al corrente e per invitarla a intervenire. Se qualche giorno fa aveva alzato la voce
Matteo Turconi Sormani (Lega Nord - 5 Borghi) dopo aver saputo degli espropri di Pedemontana, stavolta è
Massimo ...
Qui funziona tutto al contrario: mentre altrove si viene informati dal sindaco riguardo a quanto sta accadendo su progetti intercomunali, a Lentate sul Seveso sono i consiglieri di opposizione che scrivono al primo cittadino
Rosella Rivolta per metterla al corrente e per invitarla a intervenire. Se qualche giorno fa aveva alzato la voce
Matteo Turconi Sormani (Lega Nord - 5 Borghi) dopo aver saputo degli espropri di Pedemontana, stavolta è
Massimo Sasso (Insieme per Lentate) a inviare una lettera sullo stesso tema per aggiornare e sollecitare l'amministrazione comunale affinché non subisca la situazione. Questa la lettera, cortese nei toni ma molto decisa, che Sasso ha scritto al sindaco.
Gentilissimo signor Sindaco, come lei avrà sicuramente saputo, l'incombenza della nuova infrastruttura "Pedemontana" ha sempre trovato nell'amministrazione che ho avuto l'onore di guidare uno strenuo interlocutore di ogni controparte (in ordine di ostilità: Provincia di Monza e Brianza, Cal, Regione Lombardia, Apl) e un pugnace capofila dei Sindaci della B2. Ogni evoluzione del progetto è sempre stata ufficialmente - o privatamente, a seconda dei casi - comunicata ai cittadini intrattenendo con gli stessi un vero ruolo di patronato, come si compete a chi viene chiamato a rappresentare una comunità.
Poiché mi trovo a dover constatare la sua amministrazione decisamente poco informata - o forse solo poco attenta a comunicare con i cittadini, perlomeno a quelli interessati personalmente - circa gli sviluppi del progetto Pedemontana - mi trovo ad offrire a lei e ai nostri concittadini un aggiornamento dal mio punto di visuale.
Sono mosso a questa iniziativa dalla notizia che alcuni nostri concittadini, senza alcun preavviso da parte di alcuno, si sono visti recapitare la missiva di esproprio da parte della competente Autorità. Avrei potuto attendere il Consiglio comunale, ma ho preferito fornirle qualche notizia, cosicché ella possa cercare da un lato di mirare in tempi rapidi l'azione della sua amministrazione al riguardo e dall'altro, integrando eventualmente con quanto ufficialmente a sua conoscenza, fornire adeguata comunicazione in Consiglio.
In sintesi:
La tratta A è praticamente ultimata e sarà consegnata da qui a poche settimane.
Ne deriva che, a marzo 2014, Apl dovrà pagare all'appaltatore una rata da 200 milioni di euro. Con quali soldi pagherà e ad oggi un vero mistero, visto che, stante l'attuale cash flow, non sembrerebbe nemmeno in grado di ottemperare al Sal di gennaio 2014 (di caratura ben inferiore, trattandosi di soli 40 milioni di euro).
Lo svincolo di Lomazzo potrebbe essere pronto per marzo 2014.
Questo materialmente renderebbe possibile l'apertura al traffico della tratta; ma c'è un problema: non è disponibile e attivabile il sistema di esazione. Escludendo quindi che si sia pensato a un "Sistema senza tornelli, tipo Metropolitana di Genova" - non foss'altro per non dover pietosamente vedere futuri Sindaci o Governatori regionali a dover difendere, vantandosene, l'insostenibilità di un'impresa - la domanda su quale modalità verrà scelta per l'apertura resta, per le mie conoscenze al proposito, un quesito aperto che la prego di voler approfondire.
La gara per la vendita di Serravalle si chiude il 6 dicembre.
Se anche la terza asta, dopo le due andate deserte, dovesse andare incontro allo stesso destino il rischio di default per la Società Apl è drammaticamente realistico. Anche su questo punto la invito a vigilare.
Cal sta forzando per realizzare almeno la tratta B1.
Contestualizzato nello scenario economico-finanziario qui sopra accennato, nell'ottica di ottenere almeno un risultato "minimo" spendibile - la sola tratta A infatti ben si comprende che in poco o niente soddisfa le esigene di maggior mobilità est-ovest: il beneficio infatti che deriverebbe ad imprese e cittadini dall'aver collegato il sempre più deserto scalo di Malpensa con la strategica località di Lomazzo sfuggirebbe ai più - Cal starebbe proponendo una versione "alleggerita" della tratta B1, priva delle opere connesse e delle compensazioni.
Ma se già questo non bastasse - la depauperazione del territorio senza l'offerta di contropartite effettive ed apprezzabili, sia primarie che derivate - quel che è peggio è che sembrerebbe andare per la maggiore una nuova versione dell'infrastruttura, molto ridotta e livello progettuale, sicuramente priva delle parti qualificanti dello svincolo di Copreno a Lentate. Si tratterebbe infatti di una mera uscita verso sud (direzione Milano in afflusso all'attuale superstrada Milano-Meda), priva sia del ramo nord di collegamento alla SS35 che di quello est sulla Novedratese. A Lentate, in ultima analisi, resterebbe solo la connessione diretta fra la Milano-Meda e la tratta B1, senza alcuna compensazione o ristrutturazione dell'esistente e - anche di recente dimostrato - pericolosa superstrada.
Detto che non ci sono risorse a medio termine per la B2 (né per le altre tratte), per quanto riguarda Lentate (in primis) e a cascata tutti gli altri Comuni della B2, la realizzazione semplificata della sola B1 è lo scenario peggiore possibile - come già più e più volte in passato significato dai Sindaci - perché sulla Milano-Meda convergerebbe il traffico attratto dalla B1 (da Monza verso Como-Varese e viceversa) senza alcune riqualificazione e compensazione, con l'effetto di un aumento insostenibile dell'impatto viabilistico.
La invito ancora una volta a riprendere il lavoro dalla lettera che i cinque Sindaci della B2, unitamente a quello di Bovisio Masciago, hanno sottoscritto il 23 aprile 2010 e inviato all'allora Ministro per le Infrastrutture e a tutti gli enti competenti al riguardo, a conclusione di un articolato studio condotto collegialmente, la cui attualità reputo ancor oggi puntualissima, finita a suo tempo su un binario morto, causa l'ottusa ostilità della Provincia di Monza e Brianza. Non trascuri questa ultima chiamata che ancora una volta le sottopongo per porre rimedio a un disastro annunciato. Massimo Sasso
Rosella Rivolta per metterla al corrente e per invitarla a intervenire. Se qualche giorno fa aveva alzato la voce
Matteo Turconi Sormani (Lega Nord - 5 Borghi) dopo aver saputo degli espropri di Pedemontana, stavolta è
Massimo Sasso (Insieme per Lentate) a inviare una lettera sullo stesso tema per aggiornare e sollecitare l'amministrazione comunale affinché non subisca la situazione. Questa la lettera, cortese nei toni ma molto decisa, che Sasso ha scritto al sindaco.
Gentilissimo signor Sindaco, come lei avrà sicuramente saputo, l'incombenza della nuova infrastruttura "Pedemontana" ha sempre trovato nell'amministrazione che ho avuto l'onore di guidare uno strenuo interlocutore di ogni controparte (in ordine di ostilità: Provincia di Monza e Brianza, Cal, Regione Lombardia, Apl) e un pugnace capofila dei Sindaci della B2. Ogni evoluzione del progetto è sempre stata ufficialmente - o privatamente, a seconda dei casi - comunicata ai cittadini intrattenendo con gli stessi un vero ruolo di patronato, come si compete a chi viene chiamato a rappresentare una comunità.
Poiché mi trovo a dover constatare la sua amministrazione decisamente poco informata - o forse solo poco attenta a comunicare con i cittadini, perlomeno a quelli interessati personalmente - circa gli sviluppi del progetto Pedemontana - mi trovo ad offrire a lei e ai nostri concittadini un aggiornamento dal mio punto di visuale.
Sono mosso a questa iniziativa dalla notizia che alcuni nostri concittadini, senza alcun preavviso da parte di alcuno, si sono visti recapitare la missiva di esproprio da parte della competente Autorità. Avrei potuto attendere il Consiglio comunale, ma ho preferito fornirle qualche notizia, cosicché ella possa cercare da un lato di mirare in tempi rapidi l'azione della sua amministrazione al riguardo e dall'altro, integrando eventualmente con quanto ufficialmente a sua conoscenza, fornire adeguata comunicazione in Consiglio.
In sintesi:
La tratta A è praticamente ultimata e sarà consegnata da qui a poche settimane.
Ne deriva che, a marzo 2014, Apl dovrà pagare all'appaltatore una rata da 200 milioni di euro. Con quali soldi pagherà e ad oggi un vero mistero, visto che, stante l'attuale cash flow, non sembrerebbe nemmeno in grado di ottemperare al Sal di gennaio 2014 (di caratura ben inferiore, trattandosi di soli 40 milioni di euro).
Lo svincolo di Lomazzo potrebbe essere pronto per marzo 2014.
Questo materialmente renderebbe possibile l'apertura al traffico della tratta; ma c'è un problema: non è disponibile e attivabile il sistema di esazione. Escludendo quindi che si sia pensato a un "Sistema senza tornelli, tipo Metropolitana di Genova" - non foss'altro per non dover pietosamente vedere futuri Sindaci o Governatori regionali a dover difendere, vantandosene, l'insostenibilità di un'impresa - la domanda su quale modalità verrà scelta per l'apertura resta, per le mie conoscenze al proposito, un quesito aperto che la prego di voler approfondire.
La gara per la vendita di Serravalle si chiude il 6 dicembre.
Se anche la terza asta, dopo le due andate deserte, dovesse andare incontro allo stesso destino il rischio di default per la Società Apl è drammaticamente realistico. Anche su questo punto la invito a vigilare.
Cal sta forzando per realizzare almeno la tratta B1.
Contestualizzato nello scenario economico-finanziario qui sopra accennato, nell'ottica di ottenere almeno un risultato "minimo" spendibile - la sola tratta A infatti ben si comprende che in poco o niente soddisfa le esigene di maggior mobilità est-ovest: il beneficio infatti che deriverebbe ad imprese e cittadini dall'aver collegato il sempre più deserto scalo di Malpensa con la strategica località di Lomazzo sfuggirebbe ai più - Cal starebbe proponendo una versione "alleggerita" della tratta B1, priva delle opere connesse e delle compensazioni.
Ma se già questo non bastasse - la depauperazione del territorio senza l'offerta di contropartite effettive ed apprezzabili, sia primarie che derivate - quel che è peggio è che sembrerebbe andare per la maggiore una nuova versione dell'infrastruttura, molto ridotta e livello progettuale, sicuramente priva delle parti qualificanti dello svincolo di Copreno a Lentate. Si tratterebbe infatti di una mera uscita verso sud (direzione Milano in afflusso all'attuale superstrada Milano-Meda), priva sia del ramo nord di collegamento alla SS35 che di quello est sulla Novedratese. A Lentate, in ultima analisi, resterebbe solo la connessione diretta fra la Milano-Meda e la tratta B1, senza alcuna compensazione o ristrutturazione dell'esistente e - anche di recente dimostrato - pericolosa superstrada.
Detto che non ci sono risorse a medio termine per la B2 (né per le altre tratte), per quanto riguarda Lentate (in primis) e a cascata tutti gli altri Comuni della B2, la realizzazione semplificata della sola B1 è lo scenario peggiore possibile - come già più e più volte in passato significato dai Sindaci - perché sulla Milano-Meda convergerebbe il traffico attratto dalla B1 (da Monza verso Como-Varese e viceversa) senza alcune riqualificazione e compensazione, con l'effetto di un aumento insostenibile dell'impatto viabilistico.
La invito ancora una volta a riprendere il lavoro dalla lettera che i cinque Sindaci della B2, unitamente a quello di Bovisio Masciago, hanno sottoscritto il 23 aprile 2010 e inviato all'allora Ministro per le Infrastrutture e a tutti gli enti competenti al riguardo, a conclusione di un articolato studio condotto collegialmente, la cui attualità reputo ancor oggi puntualissima, finita a suo tempo su un binario morto, causa l'ottusa ostilità della Provincia di Monza e Brianza. Non trascuri questa ultima chiamata che ancora una volta le sottopongo per porre rimedio a un disastro annunciato. Massimo Sasso
Gaetano Carro :
Forse a Seveso siamo in pochi a ricordare che 30 anni fa, durante un periodo di grandi piogge, Piazza del Municipio, oggi Largo 10 Luglio, Corso Marconi, Piazza Mazzini, Via Zeuner e Corso Montello, rimasero allagati per parecchio tempo a causa dell''esondazione del Seveso, e per le acque che scendevano dall'Altopiano e dalle piccole alture di Barlassina. Il deflusso si esaurì quando finalmente il livello del Seveso si abbassò... Dopo di che, a Seveso e dintorni, piogge di quella portata, non ce ne sono più state. I fautori del sottopasso da VIA SANZIO a LARGO 10 LUGLIO sono avvisati! http://www.ilmessaggero.it/abruzzo/maltempo_abruzzo_morta/notizie/381966.shtml | domenica 03 maggio 2015 12:00 Rispondi