Limbiate: arrestato Giampietro Manenti per reimpiego di capitali illeciti
Un blitz della Guardia di Finanza ha portato all'arresto di
Giampietro Manenti, l'imprenditore brianzolo diventato presidente del Parma FC. Per lui l'accusa è quella di reimpiego di capitali illeciti. E' una notizia bomba che si abbatte sul mondo dello sport e che mette ancora più in difficoltà la società emiliana, già in pessime acque, oltre alla credibilità dell'intero sistema. Manenti, 46 anni, di cui gli ultimi 28 vissuti da residente nella nostra città in cui ha ri...
Un blitz della Guardia di Finanza ha portato all'arresto di
Giampietro Manenti, l'imprenditore brianzolo diventato presidente del Parma FC. Per lui l'accusa è quella di reimpiego di capitali illeciti. E' una notizia bomba che si abbatte sul mondo dello sport e che mette ancora più in difficoltà la società emiliana, già in pessime acque, oltre alla credibilità dell'intero sistema. Manenti, 46 anni, di cui gli ultimi 28 vissuti da residente nella nostra città in cui ha rivestito anche il ruolo di allenatore e dirigente dell'As Molino, da poco diventato presidente della società calcistica, da tempo era finito nel mirino dei tifosi e della stampa, considerato un grande bluff. Lui, a più riprese, aveva cercato di rassicurare tutti sostenendo che a breve avrebbe avuto a disposizione i milioni necessari per salvare la società. Attorno a lui si era creato un alone di mistero, soprattutto riguardo alla sua attività imprenditoriale. Si diceva che facesse affari con l'Europa dell'est, chi ha cercato di andare a fondo non è riuscito a capirci granché. Ci ha messo il naso anche il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, coordinato dalla Procura di Roma, che nelle prime ore di stamattina ha proceduto all'arresto nell'ambito di una operazione su larga scala che ha portato a una sessantina di perquisizioni in tutta Italia e ad altre 21 misure di custodia cautelare. Le accuse, per queste persone, variano da reimpiego di capitali illeciti, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate. Tutti i dettagli dell'operazione saranno resi noti nella mattinata nel corso di una conferenza stampa a Roma nella sede del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.
Giampietro Manenti, l'imprenditore brianzolo diventato presidente del Parma FC. Per lui l'accusa è quella di reimpiego di capitali illeciti. E' una notizia bomba che si abbatte sul mondo dello sport e che mette ancora più in difficoltà la società emiliana, già in pessime acque, oltre alla credibilità dell'intero sistema. Manenti, 46 anni, di cui gli ultimi 28 vissuti da residente nella nostra città in cui ha rivestito anche il ruolo di allenatore e dirigente dell'As Molino, da poco diventato presidente della società calcistica, da tempo era finito nel mirino dei tifosi e della stampa, considerato un grande bluff. Lui, a più riprese, aveva cercato di rassicurare tutti sostenendo che a breve avrebbe avuto a disposizione i milioni necessari per salvare la società. Attorno a lui si era creato un alone di mistero, soprattutto riguardo alla sua attività imprenditoriale. Si diceva che facesse affari con l'Europa dell'est, chi ha cercato di andare a fondo non è riuscito a capirci granché. Ci ha messo il naso anche il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza, coordinato dalla Procura di Roma, che nelle prime ore di stamattina ha proceduto all'arresto nell'ambito di una operazione su larga scala che ha portato a una sessantina di perquisizioni in tutta Italia e ad altre 21 misure di custodia cautelare. Le accuse, per queste persone, variano da reimpiego di capitali illeciti, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate. Tutti i dettagli dell'operazione saranno resi noti nella mattinata nel corso di una conferenza stampa a Roma nella sede del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.