Limbiate: la Provincia ha messo la sua sede a disposizione dei profughi
Dopo tante polemiche, ecco l'arrivo dei rifugiati politici: la Provincia di Monza e Brianza nei giorni scorsi ha deciso di mettere a disposizione la sua struttura nel territorio di Limbiate. Si tratta di un immobile di 570 metri quadrati, nel quartiere di Mombello, esattamente di fianco a quella che è attualmente la sede dell'Avis. L'ingresso è comunque separato. Resta tuttavia imprecisato il numero dei 'profughi' che saranno ospitati: la Provincia di Monza e Brianza parla genericamente di un...
Dopo tante polemiche, ecco l'arrivo dei rifugiati politici: la Provincia di Monza e Brianza nei giorni scorsi ha deciso di mettere a disposizione la sua struttura nel territorio di Limbiate. Si tratta di un immobile di 570 metri quadrati, nel quartiere di Mombello, esattamente di fianco a quella che è attualmente la sede dell'Avis. L'ingresso è comunque separato. Resta tuttavia imprecisato il numero dei 'profughi' che saranno ospitati: la Provincia di Monza e Brianza parla genericamente di un numero di ospiti compreso di volta in volta tra i trenta e i cinquanta, che potranno soggiornare nella struttura per un massimo di trenta giorni ciascuno. Qui di seguito il comunicato diffuso dalla Provincia di Monza e Brianza per illustrare il perché della scelta e per descrivere come sarà gestita l'ospitalità di chi richiede protezione politica:
Con una delibera del Presidente ieri la Provincia MB ha individuato uno spazio da adibire ad hub provinciale per la prima ospitalità di gruppi di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in Brianza.
I bisogni. L’esigenza era nata durante lo scorso mese di dicembre, a seguito della indisponibilità del centro di via Spallanzani a Monza - fino a poco tempo fa adibito a questo scopo - che durante i mesi invernali accoglie i senza-tetto della città. Dopo l’incontro con il Prefetto Vilasi la ricerca di possibili soluzioni alternative sono proseguite in queste settimane coinvolgendo l’Assemblea dei Sindaci, senza tuttavia riuscire ad identificare luoghi idonei. Alla luce degli esiti dell’Assemblea dei Sindaci, della richiesta della Prefettura e del crescente allarme sulle coste nordafricane - che fa presumere un afflusso significativo di migranti nel nostro Paese nel prossimo futuro - la Provincia ha ritenuto di offrire come prima disponibilità una porzione del proprio edificio situato a Limbiate, nella zona ovest compendio immobiliare di Mombello per far fronte all’emergenza e per accogliere le 15 persone attualmente ospitate nella tendopoli allestita negli spazi esterni dello Spallanzani.
La soluzione individuata. Si tratta di un luogo fino a poco tempo fa adibito ad uffici, con un accesso riservato, a fianco della sede dell’Avis. Gli spazi individuati si trovano al primo piano dell’edificio, per un totale di 570 mq suddivisi da pareti mobili, oltre alla zona servizi con 4 bagni, uno per disabili e un bagno con doccia. La Provincia concede gratuitamente l’immobile al Consorzio Comunità Brianza incaricato dalla Prefettura del servizio di accoglienza e della gestione dei servizi connessi fino al 30/4/2015. In base agli accordi il Consorzio stesso si farà carico di ogni onere e spesa attinente alla gestione della struttura compreso il riscaldamento, utenze di acqua ed energia elettrica, pulizia, custodia, tasse ed imposte e manutenzione ordinaria.
L’hub di Limbiate. L’hub è una struttura di prima assistenza, in grado di ospitare 30/50 persone per volta per 20/30 giorni al massimo, ovvero per il tempo necessario ad effettuare i primi adempimenti burocratici per il riconoscimento della protezione internazionale, degli screening sanitari, le vaccinazioni ed individuare nel sistema SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) strutture di ospitalità temporanea più adeguata dove trasferire i profughi in attesa dell’accettazione di richiesta di asilo.
L’obiettivo dei mini-hub. L’obiettivo finale è quello di creare altri mini-hub in Brianza, confermando il modello fondato su un sistema di accoglienza diffusa che prevede una ripartizione dei migranti diffuso e a basso impatto, cioè prevede una ripartizione dei migranti in piccoli nuclei su tutto il territorio provinciale, secondo il modello dell’housing sociale, al fine di dare un aiuto concreto e stabile, non solo emergenziale ed assistenziale, agli stranieri in arrivo, e, soprattutto, facilitando l’integrazione degli stranieri immigrati nel tessuto sociale del territorio.
“L’accoglienza dei profughi è un dovere di civiltà e di umanità – ribadisce il Presidente Gigi Ponti – soprattutto in questo momento in cui sulle coste nordafricane si moltiplicano le situazioni di conflitto. Credo che la soluzione individuata possa rispondere alle esigenze di ospitalità garantendo, nel contempo, la necessaria sicurezza. Una scelta doverosa per aiutare i Comuni della Brianza nella gestione dell’emergenza”.
Con una delibera del Presidente ieri la Provincia MB ha individuato uno spazio da adibire ad hub provinciale per la prima ospitalità di gruppi di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale in Brianza.
I bisogni. L’esigenza era nata durante lo scorso mese di dicembre, a seguito della indisponibilità del centro di via Spallanzani a Monza - fino a poco tempo fa adibito a questo scopo - che durante i mesi invernali accoglie i senza-tetto della città. Dopo l’incontro con il Prefetto Vilasi la ricerca di possibili soluzioni alternative sono proseguite in queste settimane coinvolgendo l’Assemblea dei Sindaci, senza tuttavia riuscire ad identificare luoghi idonei. Alla luce degli esiti dell’Assemblea dei Sindaci, della richiesta della Prefettura e del crescente allarme sulle coste nordafricane - che fa presumere un afflusso significativo di migranti nel nostro Paese nel prossimo futuro - la Provincia ha ritenuto di offrire come prima disponibilità una porzione del proprio edificio situato a Limbiate, nella zona ovest compendio immobiliare di Mombello per far fronte all’emergenza e per accogliere le 15 persone attualmente ospitate nella tendopoli allestita negli spazi esterni dello Spallanzani.
La soluzione individuata. Si tratta di un luogo fino a poco tempo fa adibito ad uffici, con un accesso riservato, a fianco della sede dell’Avis. Gli spazi individuati si trovano al primo piano dell’edificio, per un totale di 570 mq suddivisi da pareti mobili, oltre alla zona servizi con 4 bagni, uno per disabili e un bagno con doccia. La Provincia concede gratuitamente l’immobile al Consorzio Comunità Brianza incaricato dalla Prefettura del servizio di accoglienza e della gestione dei servizi connessi fino al 30/4/2015. In base agli accordi il Consorzio stesso si farà carico di ogni onere e spesa attinente alla gestione della struttura compreso il riscaldamento, utenze di acqua ed energia elettrica, pulizia, custodia, tasse ed imposte e manutenzione ordinaria.
L’hub di Limbiate. L’hub è una struttura di prima assistenza, in grado di ospitare 30/50 persone per volta per 20/30 giorni al massimo, ovvero per il tempo necessario ad effettuare i primi adempimenti burocratici per il riconoscimento della protezione internazionale, degli screening sanitari, le vaccinazioni ed individuare nel sistema SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) strutture di ospitalità temporanea più adeguata dove trasferire i profughi in attesa dell’accettazione di richiesta di asilo.
L’obiettivo dei mini-hub. L’obiettivo finale è quello di creare altri mini-hub in Brianza, confermando il modello fondato su un sistema di accoglienza diffusa che prevede una ripartizione dei migranti diffuso e a basso impatto, cioè prevede una ripartizione dei migranti in piccoli nuclei su tutto il territorio provinciale, secondo il modello dell’housing sociale, al fine di dare un aiuto concreto e stabile, non solo emergenziale ed assistenziale, agli stranieri in arrivo, e, soprattutto, facilitando l’integrazione degli stranieri immigrati nel tessuto sociale del territorio.
“L’accoglienza dei profughi è un dovere di civiltà e di umanità – ribadisce il Presidente Gigi Ponti – soprattutto in questo momento in cui sulle coste nordafricane si moltiplicano le situazioni di conflitto. Credo che la soluzione individuata possa rispondere alle esigenze di ospitalità garantendo, nel contempo, la necessaria sicurezza. Una scelta doverosa per aiutare i Comuni della Brianza nella gestione dell’emergenza”.