Limbiate: la Regione si schiera contro l'impianto di trattamento rifiuti a Pinzano

La Regione Lombardia non si arrende: a fronte del ricorso al Consiglio di Stato da parte della Ecotrattamenti Srl, il Pirellone ha deciso di costituirsi in giudizio. L'impianto di stoccaggio, trattamento dei rifiuti e recupero energetico, insomma, anche per il Governatore Roberto Maroni  è da evitare. Tutta la vicenda era iniziata il 30 dicembre 2010, quando la Ecotrattamenti Srl aveva presentato alla Provincia di Monza e Brianza la comunicazione di esercizio di attività di recupero di r...

La Regione Lombardia non si arrende: a fronte del ricorso al Consiglio di Stato da parte della Ecotrattamenti Srl, il Pirellone ha deciso di costituirsi in giudizio. L'impianto di stoccaggio, trattamento dei rifiuti e recupero energetico, insomma, anche per il Governatore Roberto Maroni  è da evitare. Tutta la vicenda era iniziata il 30 dicembre 2010, quando la Ecotrattamenti Srl aveva presentato alla Provincia di Monza e Brianza la comunicazione di esercizio di attività di recupero di rifiuti non pericolosi per arrivare alla realizzazione di un gassificatore. Seguita dalla richiesta di realizzazione di un impianto di stoccaggio, trattamento rifiuti e recupero energetico nel territorio di Limbiate. Nel dicembre 2011, però, la Regione aveva replicato che l'impianto doveva essere considerato a tutti gli effetti come un inceneritore e, pertanto, occorrevano ulteriori autorizzazioni. La Provincia di Monza e Brianza, in seguito a questa precisazione, nel novembre 2012 aveva poi archiviato la pratica, visto che non poteva essere seguita la procedura semplificata. Scelta che la Ecotrattamenti Srl aveva messo in discussione, sostenendo che l'impianto è di 'coincenerimento'. Con la conseguente decisione di rivolgersi al Tar, contro la Regione Lombardia, il Comune di Limbiate (non costituito in giudizio), la Provincia di Monza e Brianza, fronteggiando anche l'opposizione del comitato "Più Limbiate meno cemento". Al Tar non era rimasta altra possibilità che dare un incarico a un verificatore che, con relazione depositata il 4 settembre 2013, aveva dichiarato che l'impianto non ha come funzione principale la produzione di energia elettrica e che "i dati tecnici riportati nei diversi documenti presentati dalla società appaiono non chiari e di conseguenza si ritiene che l'impianto non sia in grado di garantire le prestazioni dichiarate in termini di energia elettrica". Con sentenza depositata il 14 novembre 2013, il Tar aveva pertanto deciso di respingere il ricorso della Ecotrattamenti Srl. L'azienda, naturalmente, convinta di essere dalla parte della ragione, si è rivolta al Consiglio di Stato. La Regione Lombardia, a sua volta, non intende recedere di un passo: di qui la scelta, con delibera di Giunta del 26 febbraio, di nominare un legale per costituirsi in giudizio. Per conoscere l'esito della disputa, comunque vada, bisognerà attendere ancora un po'.