Meda, "40 passi" e poi il cemento

La provincia di Monza e Brianza è oggi l’unica in Italia, insieme a quella di Napoli, in cui la superficie complessiva coperta da palazzi e asfalto ha superato il verde. E’ il tema che va sotto l’etichetta di “consumo di suolo” e che per il cittadino comune significa perdere aria pulita, la tenuta idrogeologica del territorio, una natura godibile, insieme a tante occasioni quotidiane per guardarsi attorno e respirare. È così che “Insolito cinema”, realtà nata come associazione culturale e ora...

La provincia di Monza e Brianza è oggi l’unica in Italia, insieme a quella di Napoli, in cui la superficie complessiva coperta da palazzi e asfalto ha superato il verde. E’ il tema che va sotto l’etichetta di “consumo di suolo” e che per il cittadino comune significa perdere aria pulita, la tenuta idrogeologica del territorio, una natura godibile, insieme a tante occasioni quotidiane per guardarsi attorno e respirare. È così che “Insolito cinema”, realtà nata come associazione culturale e ora diventata un vero e proprio laboratorio creativo, presenta la sua ultima produzione: “40 passi – la verde Brianza e la città infinita”. Quaranta sono i passi che separano le case di Meda da quelle di Seregno. Un unico centro abitato, senza discontinuità, che testimonia l’avanzata del cemento dalla metropoli fino alla periferia. In modo inesorabile, fino a cancellare piano piano l’identità di quella che era sempre stata la verde Brianza, amata dai signorotti di Milano e dagli scrittori. Il lavoro, presentato nei giorni scorsi, è un film documentari di 56 minuti, sotto la regia di

Andrea Boretti, che  volge il suo sguardo anche su realtà vicine quali Seveso, Seregno, Triuggio, Desio, Monza, Caponago. In ognuna di queste realtà un grido d’allarme. A Meda non passa sotto silenzio l’arrivo della Pedemontana destinata a cancellare una buona porzione del Bosco delle Querce: non solo polmone verde ma anche luogo della memoria dopo l’incidente dell’Icmesa. Protagonisti alcuni urbanisti e semplici cittadini che spiegano come mai, a loro modo di vedere, si è giunti fino alla situazione attuale. Guidati da un personaggio d’eccezione: è

Elio De Capitani, regista e attore (“Sogno di una notte d’estate” diretto da Gabriele Salvatores, nei panni di Silvio Berlusconi nel film “Il caimano” di Nanni Moretti), uno dei maggiori interpreti delle opere di William Shakespeare.