Meda: arrestato per traffico di droga legato alla 'Ndrangheta
Il nome della nostra città legato a quello della ‘Ndrangheta: non per il mattone, come sta accadendo in altri Comuni della Brianza a noi limitrofi, bensì per la droga. I Carabinieri, infatti, hanno arrestato
Francesco Zoccoli, un quarantenne nato a Locri ma residente in città. Nell’operazione, denominata “Revolution” e condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e di Milano, in manette altri due brianzoli:
Severino Rocco Zoccoli (cinq...
Il nome della nostra città legato a quello della ‘Ndrangheta: non per il mattone, come sta accadendo in altri Comuni della Brianza a noi limitrofi, bensì per la droga. I Carabinieri, infatti, hanno arrestato
Francesco Zoccoli, un quarantenne nato a Locri ma residente in città. Nell’operazione, denominata “Revolution” e condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e di Milano, in manette altri due brianzoli:
Severino Rocco Zoccoli (cinquantenne residente ad Albiate) e l’ecuadoregno
Feliberto Fabian Cuenca Rojas (trentaduenne di Vedano al Lambro). L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata da
Massimo Minniti, giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, al termine di una lunga attività di indagine che, attraverso il narcotrafficante
Bruno Pizzata della cosca Pelle di San Luca, elemento comune delle due inchieste milanesi e reggine, ha svelato un imponente giro di sostanze stupefacenti: non solo tra il Sudamerica (Ecuador e Colombia) e l’Italia, ma anche in diversi Paesi europei come l’Austria, la Germania, il Belgio e i Paesi Bassi. Secondo l’ordinanza del Gip i due Zoccoli “avrebbero avuto il ruolo di organizzatori, con il compito di intrattenere i rapporti con gli acquirenti di stupefacenti in Puglia provvedendo a fissare gli appuntamenti con gli acquirenti e alla consegna delle singole partite di stupefacente”. In totale questa operazione ha determinato provvedimenti restrittivi per una cinquantina di persone.
Francesco Zoccoli, un quarantenne nato a Locri ma residente in città. Nell’operazione, denominata “Revolution” e condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e di Milano, in manette altri due brianzoli:
Severino Rocco Zoccoli (cinquantenne residente ad Albiate) e l’ecuadoregno
Feliberto Fabian Cuenca Rojas (trentaduenne di Vedano al Lambro). L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata da
Massimo Minniti, giudice per le indagini preliminari di Reggio Calabria, al termine di una lunga attività di indagine che, attraverso il narcotrafficante
Bruno Pizzata della cosca Pelle di San Luca, elemento comune delle due inchieste milanesi e reggine, ha svelato un imponente giro di sostanze stupefacenti: non solo tra il Sudamerica (Ecuador e Colombia) e l’Italia, ma anche in diversi Paesi europei come l’Austria, la Germania, il Belgio e i Paesi Bassi. Secondo l’ordinanza del Gip i due Zoccoli “avrebbero avuto il ruolo di organizzatori, con il compito di intrattenere i rapporti con gli acquirenti di stupefacenti in Puglia provvedendo a fissare gli appuntamenti con gli acquirenti e alla consegna delle singole partite di stupefacente”. In totale questa operazione ha determinato provvedimenti restrittivi per una cinquantina di persone.